Breaking News

bardi_fischiato.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

se fossimo a Striscia la Notizia (ove sospettano che dietro la polemica infinita, seguita al Tapiro consegnato ad Ambra Angiolini, ci sia una campagna di pre-promozione di un film “a tema” da questa interpretato), ipotizzeremmo che la presenza di Bardi al Viviani domenica scorsa, accanto al patron Caiata (un Fratello d'Italia), al sindaco leghista di Potenza e ad altri primi cittadini lucani, fosse in qualche modo propedeutica ad annunci come quello fatto a breve giro di posta dallo stesso Guarente, all’indomani della decisione di attribuire al capoluogo parte delle somme previste per le compensazioni in tema di estrazioni petrolifere che si realizzano in Basilicata: «La mia riconoscenza e quella di tutta la città al presidente Bardi e a quanti nella Regione hanno contribuito a far sì che a Potenza venissero assegnati 2 milioni di euro dei fondi rivenienti dai ristori per le estrazioni petrolifere» (agli altri Comuni, anche in forma associata, saranno assegnati contributi in base a un bando ad hoc - ndr).

Tuttavia, siccome non siamo di Striscia, ci limitiamo a segnalare la curiosa, ma significativa coincidenza temporale.

Nondimeno, il Presidente-Governatore-Generale napolucano è apparso un pochino “attapirato” (e le foto circolate, come la nostra a pagina 5, paiono testimoniarlo in maniera piuttosto impietosa) per la pioggerella di fischi che lo ha accolto, tipo nuvoletta di Fantozzi (ancora lui: quanto siamo, tutti, debitori del genio di Paolo Villaggio!) al suo ingresso nello stadio di calcio potentino.

Il nostro arguto opinionista Mario Petrone, a pagina 6, stila un (limitato, per ragioni di spazio) elenco di quanti potrebbero celarsi dietro la rumorosa contestazione: si va dal “fuoco amico” di certi politici, ai cittadini, di diversa provenienza, rimasti in panne per questa o quella esigenza non debitamente affrontata dal governo regionale.

Oddio, vista la pubblicistica di questa maggioranza, a breve potremmo assistere al consueto “miracolo” di Viale Verrastro, ove, al pari dell’acqua diventata vino, i fischi del Viviani potrebbero essere valutati “all’americana”, ovvero come segni di approvazione. Fischi per fiaschi, dunque.

D’altronde, viene da dire, ruttare a tavola in Giappone è considerata una cosa raffinata, anzi, doverosa (in mancanza il padrone di casa potrebbe offendersi), e quindi vai così.

E mentre sul sito istituzionale (Basilicatanet) si sponsorizza l’acquisto di una pubblicazione “della quale –si legge- abbiamo sostenuto volentieri la ristampa”, ovvero “Quattro volumi sulla Storia della Basilicata, dall’antichità all’età contemporanea: una ristampa a cura di Editori Laterza che è possibile prenotare nelle librerie e negli store on line, anche in versione ebook: sarà disponibile dal 25 Novembre” (testuale), ci si chiede quando uscirà l’edizione completa delle “figurine” (finora rimediate) del Generale.

Ma state pur certi che sul portale della Regione non ve ne sarà traccia. Come sempre, ovvio.

Walter De Stradis

bardiciclista.jpg

 

 

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

accade che un neo-sindaco importante di un comune importante si rechi dal presidente della Regione, Vito Bardi, per sottoporgli alcune, urgenti, problematiche riguardanti il suo paese e tutta l’area circostante. Dopo un pochino, giusto un pochino, di anticamera, al primo cittadino viene finalmente data udienza. Il Generale ascolta, annuisce, dà rassicurazioni (ovviamente) circa un suo supporto, ma aggiorna la discussione a un secondo momento, dopo che avrà parlato, cioè, con l’assessore di riferimento. Quale sia questo assessore però, è dato supporre, non lo sa bene neanche lui, visto che (dà a intendere che) c’è da fare prima un (problematico) rimpasto in giunta regionale e, al momento, del doman non v’è certezza, come dice il Poeta.

Al sindaco in questione (e idealmente a molti altri come lui), non resta che re-infilarsi in macchina, ingranare la marcia e tornarsene al suo paesello (che paesello non è) in attesa che lì a Potenza, nel palazzo della Regione, si sistemino bene le statuine sulla scacchiera, confidando che lo schieramento regga.

Il sindaco in questione è quello di Pisticci, in provincia di Matera, che nell’intervista a pranzo di questo numero ci ha descritto quelle che possono essere le “ansie” di quelli come lui, ovvero gli amministratori a diretto contatto coi cittadini, che sono ancora in attesa di capire “con chi” devono parlare. Sempre il dottor Albano ha spiegato, infatti, che stante anche il “magic moment” rappresentato dal Pnnr, ora bisogna più che mai “correre e non marciare”, concetto che lui stesso ricorda sempre ai suoi assessori, manco fosse un sergente dei marines che insegue, motteggiandola, la sua truppa al trotto.

Ma, a quanto pare, c’è un “Palla di Lardo” (per citare un celebre film di Kubrick) in quasi tutti gli schieramenti (militareschi), e a volte, anche più d’uno, se pensiamo che la giunta attuale –dice sempre Albano- appare piuttosto “statica”.

Essì che lo stesso Bardi, alcuni giorni fa, aveva salutato con favore il ritorno del Giro d’Italia in Basilicata, ma allo stato attuale –se è lecito paragonare il transito della giunta in carica a una cosa ciclistica- più che i fasti di Coppi e Bartali sembra di rivedere lo spompatissimo ragionier Fantozzi che tenta più volte una salita al cardiopalma nella gara aziendale organizzata dal solito megadirettore. E ancora, sempre a proposito della “corsa” al Pnnr, «Non vorremmo che si traducesse in un pretesto per dare corso a forme di reclutamento al di là e al di fuori dei piani dei fabbisogni assunzionali, aprendo il varco a qualche postificio dell’ultima ora», ammonisce il segretario generale Fp Cgil di Potenza, Giulia Pia Scarano, a detta della quale «Sorprende infatti la delibera approvata in giunta il 29 ottobre, con la quale viene approvato uno schema di avviso pubblico di selezione per il conferimento di tre incarichi di collaborazione esterna. (…) La Regione sembra dunque dimenticare che a questo scopo dovrebbero arrivare in Basilicata, nell’ambito del reclutamento di personale dedicato alle politiche di coesione, 119 unità tra aggregazioni di Comuni, aree interne, Comuni capoluogo, Province e la Regione stessa, dove dovrebbero approdare 4 unità con vari profili destinati all’autorità di gestione dei programmi. E su questo vorremmo sapere a che punto sono queste nuove assunzioni, se il personale in questione abbia preso servizio e dove sia stato assegnato. (…) Torniamo a chiedere un cambio di rotta vero. Piuttosto che concentrare la propria attenzione su fantomatiche procedure comparative per l’attivazione di collaborazioni esterne, si proceda con immediatezza all’avvio delle procedure concorsuali per il reclutamento di personale in pianta stabile per colmare vuoti ormai strutturali dando immediata e concreta attuazione al piano assunzionale».

E scusate se è poco.

Walter De Stradis

micacolo_pittelliano.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

ieri (venerdì) su il Quotidiano del Sud , a proposito di congresso Pd, Leo Amato ha scritto: «Ancora una volta, però, proprio le decisioni che assumeranno i due fratelli potrebbero rivelarsi determinanti per l’esito finale».

I “fratelli” sono, sorpresa-sorpresa, Marcello e Gianni Pittella, consigliere regionale d’opposizione il primo (dopo essere stato Governatore), senatore e neo sindaco di Lauria, fresco di elezione, il secondo.

Essì che il buon Gianni, protagonista della nostra “intervista a pranzo” settimanale, ha pur chiarito che lui e il fratello non sono “un’associazione”, che decide chissà cosa “chiusi in una stanza”; ed è anzi lui stesso, a un certo punto dell’intervista, a riconoscere che è “quasi un miracolo” che, dopo cinquant’anni “di questo cognome”, “NOI si sia ancora alla guida”.

Quest’ultimo suo riferimento è chiaramente confinato alle amministrative lauriote, ma certo è che –soprattutto se, come dice lui, si respira una certa “aria di nostalgia” a proposito del governo regionale di Marcello- c’è di che riflettere.

Su dinamiche, fenomenologie, cosmologie e (viepiù) genealogie elettorali nei comuni della Basilicata, grandi e piccoli, nonché, a questo punto, su quelle interne al Pd; sulla tenuta dei grandi nomi nella politica locale (l’euro-aplomb dello stesso Pittella si è un po’ sgualcito, solo un attimo, al paragone coi “fratelli Cicala”); e sulle prospettive del centrosinistra in Basilicata, alla luce degli ultimi risultati elettorali.  

Nuovo ardore mistico del Pd o fuoco di paglia? Araba Fenice o pollo ruspante agli ultimi sussulti?

Il punto per il centrosinistra è tutto qui.

Anche perché, «Invece di essere strutturato e rafforzato da un’esperienza di governo, si è andato sfilacciando fino a presentarsi in una condizione assolutamente inadeguata alle elezioni».

Il sindaco/senatore Pittella (al quale, sia detto per inciso, i consiglieri comunali di “Lucania in mente” già contestano la prima delibera di giunta, riguardante una dispendiosa nomina del portavoce, che riferiscono addirittura essere di 30mila euro l’anno) parla del centrosinistra (e delle votazioni del 2019), ma la sua descrizione sembra calzare a pennello anche allo stato comatoso/litigioso del centrodestra attualmente al governo regionale, e all’aspetto fisico col quale rischia di presentarsi all’appuntamento elettorale di qui a un paio d’anni e mezzo.

Chi (soprav)vivrà vedrà.

Walter De Stradis

papa_giovanni_paolo_a_matera.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

come sanno anche le pietre nella Città dei Sassi, risale a trent’anni fa l’indimenticata visita in quel di Matera di uno dei papi più amati, Giovanni Paolo II.

La foto del mitico Enzo Bianchi ritrae tutto il parterre politico, amministrativo e religioso presente all’evento (incluso un Emilio Colombo, vicinissimo al Pontefice, che pare quasi corrucciato per essere stato messo “in ombra”): nondimeno, non essendo stati presenti all’evento (che ci vedeva adolescenti), possiamo solo immaginare tutto il campionario di promesse, propositi, progetti e anche annunciazioni, circa lo sviluppo di Matera e della Basilicata tutta, sciorinato per l’occasione. Ovviamente, è altrettanto lecito supporre che i propositi “miracolistici” non provenissero dal buon Wojtyla, quanto dalla nutrita rappresentanza politica lì convenuta in massa.

A fronte di questo rispolvero religioso, fa un po’ specie dunque leggere il piglio scaramantico adottato dal consigliere Quarto, nell’annunciare (senza sbattito d’ali) che «Facendo gli opportuni scongiuri, sembra proprio che i tempi siano maturi per porre fine alla annosa vicenda riguardante la ferrovia a Matera. Parliamo ovviamente di un lieto fine. Centocinquanta anni di storie e di attesa vana sembrano veramente appartenere al passato, un passato caratterizzato da tante inutili e datate promesse appartenente a illustri personaggi della storia politica italiana, a partire da Zanardelli per concludere il tragitto, in tempi più recenti con Antonio Di Pietro». In occasione della visita del Papa del 1991, si era dunque parlato anche della ferrovia a Matera? Certamente sì. Ed ecco che il consigliere regionale di FdI aggiunge: «Adesso siamo certi la tratta ferroviaria Ferrandina –Matera verrà realizzata, ci sono ben 365 milioni che renderanno esecutivo il tanto atteso progetto. Al cittadino materano, permettetemi, interessa ben poco a chi attribuire i meriti politici del raggiunto risultato.  Infatti le reiterate polemiche da prime donne di questi giorni lasciano il tempo che trovano, non servono a nulla». Tant’è vero –sia detto per inciso- che colui che si chiama Quarto si prodiga per essere il Primo in questa “annunciazione”.

La buona novella quartiana («bene hanno fatto le parti sociali, i sindacati in particolare Cgil, Cisl e Uil ha lanciare una petizione rivolta al Presidente Bardi e a tutti i componenti del Consiglio regionale») stride tuttavia un tantinello con le dichiarazioni, rilasciateci a pranzo, dal consigliere neo-Pd (già candidato sindaco), Professor Schiuma, a detta del quale, per dirne una, sugli esiti generali di Matera 2019 «andrebbe fatta una seria valutazione sulle “opportunità mancate”, e ci sono state, ma finora non è accaduto. (…) Non si sono costruite progettualità circa sviluppi virtuosi nel lungo periodo, occorreva una governance più forte (…) Pertanto, se vista da un certo lato, Matera 2019 è stata fallimentare, pur avendo prodotto delle esternalità positive».

Insomma, se da un lato arrivano buone notizie sulla ferrovia materana, dall’altro ci si comincia a rendere conto (già da un po’, per la verità), che il “treno” di Matera 2019 è passato senza lasciare grosse tracce (se si escludono le ricadute turistiche).

Si spera che certi errori non si ripetano al passaggio di un altro convoglio epocale: l’Orient Express del Pnnr. E ci si augura di non dover poi chiamare Poirot…

Walter De Stradis

MAGLIONE_MELFI.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

 

si è passati direttamente dall’estate all’inverno, e di conseguenza –e non è solo una battuta, per il centrodestra- si è reso immediatamente necessario il Maglione. A collo alto. E’ però lo stesso neo sindaco di Melfi (la cui vittoria elettorale ha ringalluzzito Bardi: “Noi due non siamo politici e perciò ci capiamo”, gli avrebbe detto “sottobraccio”) a sottolineare –neanche tanto velatamente- che finito il (bel) tempo delle parole, tocca dedicarsi alla stagione degli (aridi) fatti. I nostri politici sono infatti attesi alla prova più dura per un amministratore: quella di gestire i soldi. Essì, perché quando la cassa è vuota o quasi, beh, non c’è trippa per gatti e amen, “nessuno fa miracoli”, ma quando i fondi ci sono (Pnrr) , è tutto un altro paio di maniche (si spera non troppo larghe).

I primi segnali del duro lavoro che attende il governo regionale sono arrivati. Fatevi sotto.    

Con Decreto del Ministero delle politiche Agricole Alimentari e forestali sono stati ammessi a finanziamento 3 progetti del Consorzio di Bonifica della Basilicata per un importo totale di oltre 43 Milioni di euro a valere sui fondi del PNRR (Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza).
I progetti ammessi riguardano: 1) “Il miglioramento dell’efficienza funzionale delle reti di distribuzione irrigua, finalizzato al risparmio idrico” per un importo pari a 10 milioni di euro; 2) “Adeguamento migliorativo dei canali irrigui consortili – ripristino della tenuta e della capacità di vettoriamento dei canali irrigui sinistra Agri (Recoleta -San Basilio) per un importo di 24 milioni di euro; 3) “Completamento adduttore Missanello (derivazione Don Paola – Caprarico) per un importo di 9 milioni di euro. L’obiettivo dei progetti candidati e approvati riguarda il risparmio della risorsa idrica e l’efficientamento della rete di distribuzione per il settore agricolo.

Sono in oltre in arrivo 26 milioni di euro per l’adeguamento e la ristrutturazione anche mediante demolizione e ricostruzione del patrimonio di edilizia pubblica lucano. Soldi del Fondo complementare del Pnrr, da utilizzare per l’adeguamento del patrimonio di edilizia pubblica.

Dal canto suo Bardi (cui Vizziello nel frattempo ha forse tolto una grana, rinunciando all’incarico all’Asm, secondo quanto riferisce Cifarelli) ha inoltre reso noto che sul sito https://www.inpa.gov.it/ è possibile candidarsi per i profili tecnici e gestionali necessari alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Si tratta soprattutto di figure tecniche e scientifiche, che si dovranno occupare di valutazioni e autorizzazioni di impatto ambientale, VAS, bonifiche, rinnovabili, rifiuti, edilizia e urbanistica, Appalti, acquisti di forniture e servizi. La Basilicata ha a disposizione 7.262.000 euro per tali esperti, che saranno 1000 in tutta Italia. Entro il 25 Ottobre, le Regioni e le province autonome, sentiti gli enti locali, dovranno definire in via preliminare i fabbisogni in termini di profili professionali. Ed entro il 31.12.2021, tali figure dovranno essere assunte, con contratti di 36 mesi, che assicureranno –ex lege– anche una riserva di posti nelle prossime procedure concorsuali dei vari Enti.

Queste le notizie incoraggianti, sulle quali, tuttavia, pende un quesito pericolante: «Qualcuno sa che fine ha fatto la nuova giunta regionale???».

Walter De Stradis

questione_moLare.jpg

 

 

Cari Contro-Lettori,

 

 

 

in “questa” Basilicata non occorrono chissà quali doti medianiche per essere un tantino profetici. La settimana scorsa, come ricorderete, in questa stessa pagina -commentando la soiree cinematografica del buon generale in quel di Matera- scrivevamo che “Bardi il tempo per andare a vedere le anteprime di James Bond però lo trova”, o qualcosa del genere.

E… tac! In settimana, a dire (anzi, a lamentare) esattamente la stessa cosa è stato il direttore di Confapi Matera, Massimo De Salvo, che ha denunciato l’assenza (ma và?!) del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, al tavolo permanente per la Valbasento. «Il presidente finora è venuto tre volte a Matera - ha spiegato- sempre per tagliare nastri, o alla prima internazionale del film 007, mai per parlare di temi strategici allo sviluppo di questo territorio, che chiede, oggi più che mai, la massima attenzione» (cit. Il Quotidiano del Sud del 08-10-21). Cosucce, in fondo: dopotutto si parlava solo di Valbasento, Zes e Pnrr. E con l’assessore alle attività produttive “surgelato” da un mese a causa delle sue stesse (annunciate, ma mai concretizzate) dimissioni, cosa vuoi che sia.

Sì dirà: Bardi un primo segnale però lo ha dato, ha rinnovato i direttori generali, e per lui è un grande gesto di cambiamento. Ma in effetti, a parte qualche partenza (compresa quella, piuttosto “telefonata”, di Esposito dalla Salute), qualche new entry e l’immancabile, ulteriore, napoletano, il Generale ha dato vita a quella che lui stesso chiama una “rotazione” degli incarichi, con la quale però confida lo stesso di aver dato sufficiente dimostrazione di voler andare «nella direzione della trasparenza, e della legalità».

Nulla quaestio, ovviamente, sui vecchi e nuovi dirigenti, ma –come ha capito anche mio nipote- il Generale può e deve sforzarsi di più, laddove la vera prova del nove è sì il rimpasto (che lui dice imminente) della giunta, ma anche una presa di posizione più esplicita (ovvero con nomi e cognomi) e chiara (cioè, dica coram populo cosa ne pensa) su alcune questioni che rimangono ancora calde nonostante la conclamata fine di un’estate un po’ troppo lunga (vedi anche le polemiche sui consiglieri Viziello e Zullino, e quelle su Tisci dell’Arpab).

Più in generale, c'è di mezzo la “questione morale” nella sua maggioranza (alla quale contribuiscono le indiscrezioni apparse sui giornali nelle pagine della giudiziaria), da lui stesso in effetti sollevata, che, in un'ottica di chiarezza e trasparenza (nell'interesse di tutti, politici e pezzi grossi compresi) ci si auguri non decanti col tempo in una questione “molare”, ovvero risolvibile con una qualche “otturazione” (politica) e via. Insomma, il Generale forse fa ancora in tempo per riprendere in mano questo sfuggente bandolo del filo interdentale, perché se è vero che lui conosce bene la via di Napoli, i piccoli e medi imprenditori materani (per dirne una) conoscono altrettanto bene quella di Bari. Si tratta di soli dieci chilometri di distanza. Parola di De Salvo.

Walter De Stradis

lavoro_permette.jpg

 

 

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

 

 

la “questione morale” (e forse non solo) sollevata da Bardi in consiglio regionale, lascia sperare che il Governatore abbia finalmente preso coscienza che la Politica non è certo qualcosa che si può maneggiare nei ritagli di tempo, nel mentre c’è invece chi si adopera –diciamo così- h24, coi risultati che sembrano aver spinto il Presidente a risentirsi pubblicamente, a rimarcare che “chi ha incarichi istituzionali deve essere da esempio” e a promettere che Nei prossimi giorni, dopo una meditata riflessione, anche attraverso un confronto con i principali protagonisti della vita pubblica lucana, darò dei segnali in tal senso”.   

In attesa dei segnali e della meditata riflessione del Generale, c’è chi, come il Presidente dell’ITS “Efficienza Energetica”, lamenta che «La Regione Basilicata non riesce a utilizzare tutti i fondi destinati agli ITS: noi abbiamo fatto più volte richiesta per poterne parlare e capire se e come possiamo utilizzarli». Per inciso, gli ITS sono Istituti Tecnici Superiori, che per volere di Draghi si apprestano a divenire le “Università delle Professioni”. Domanda: quelli dell’ITS lucano sono stati finalmente ricevuti in Regione? Risposta: no. Motivo? «Perché la persona di cui stiamo parlando è dimissionaria.(Leggi Cupparo ndr). Siamo in attesa di capire chi è il successore, per incontrarlo e avere informazioni dirette».

Spiace dirlo, ma è questa la (Regione) Basilicata di oggi. Non c’è dunque solo una questione “morale” di comportamenti che Bardi verificherà se semplicemente furbetti, inopportuni o peggio ancora, ma c’è tutto un meccanismo che pare principalmente piegato a risolvere questioni interne di partito e/o di equilibri di forze, mentre i Lucani, compresi quelli che hanno la volontà e gli strumenti per creare lavoro, sono lì che attendono fuori della porta, sperando che qualcuno spieghi finalmente chi è assessore e chi non lo è più, sperando che cessi una volta per tutte il comportamento di chi interrompe la partita portandosi via il pallone, poiché lo ritiene suo.

Tutto questo porta, comprensibilmente, il presidente ITS (ancora lui), a chiosare: «In Basilicata è il lavoro, quello che manca». Domanda: quello dei giovani? «No! Mi riferivo al lavoro di chi sta nelle istituzioni!».

E questo è quanto.

«La stragrande maggioranza dei lucani vuole una classe dirigente che sia all’altezza dei compiti e dei ruoli. Essere classe dirigente non comporta solo onori, ma è soprattutto un onere, da sopportare con fatica, dedizione ed esempio».

Dice Bardi.

E se lo dice lui.

Buon weekend a tutti.

Walter De Stradis

macchia_giocoli_c.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

per la nostra regione, quella passata è stata senza tema di sementite la settimana “delle opportunità”.

In primis, c’è stato l’annuncio, da parte dell’assessore Cupparo (che al momento in cui scriviamo non si sa ancora se è ex, uscente, rientrante o titubante) circa un “interessamento” di Amazon al dar vita a uno stabilimento in Basilicata. La notizia bomba (che secondo alcuni tanto bomba non è, visto che per il momento, secondo anche quanto si è letto sui giornali, si tratterebbe di poco più di un pourparler) ha scatenato comprensibili appetiti, soprattutto elettorali, visto che siamo a un passo dal voto in molti comuni della Basilicata. A tal proposito, c’è chi (e non solo lui) come l’ex sindaco di Satriano, autore di un libro di “ritratti lucani”, teme che troppe chiacchiere davanti al forno si tramutino in perdita di pane, e chi viepiù si interroga sui comportamenti istituzionali dell’assessore regionale citato, che prima dice di volersi dimettere, poi ri-parla da membro dell’esecutivo, e che soprattutto lascia il Consiglio in una situazione di stallo alla messicana (Si è dimesso a tutti gli effetti di legge? Anche da consigliere? E se si è dimesso, davvero, solo da assessore, come evidenzia Nino Grasso, che ci fa Bellettieri ancora formalmente in consiglio?).

Questo per quanto riguarda le opportunità future.

Per quanto attiene alle opportunità “passate”, in settimana è scoppiata anche un’altra bomba, “a grappolo” verrebbe da dire, visto che anche questa innesca tutta una serie di riflessioni. Allo stato dei fatti, l’assessorato allo Sport del Comune di Potenza si è visto bocciare una domanda di finanziamento per un progetto da 700 mila euro sulla riqualificazione del campo di Macchia Giocoli. Le critiche (più che comprensibili, al solo pensare a un mucchio di soldi che volano via con le alette come nei cartoni animati dei Looney Tunes) sono piovute addosso all’assessore Guma (chiamata comunque in causa anche per Potenza 2022) alla velocità della luce. L’esclusione, infatti, sarebbe dovuta al mancato invio di un importante documento, detto alla grossa. Il gruppo consiliare della Lega subito ha difeso, a testuggine in stile “300”, l’operato della Guma, sostenendo che l’errore l’ha fatto il Governo (il documento c’era) e che ricorso e/o richiesta di riesame sarà (e se le cose stanno davvero cosi, come cacchiarola li esaminano i progetti su a Roma?). Stessa cosa ha dichiarato su “La Nuova” l’interessata, la quale, tuttavia, riferendosi alle critiche dell’opposizione, avrebbe detto allo stesso quotidiano «Io avrò anche perso il bando per un errore, ma ci ho provato …chi lavora può sbagliare, e questa è la dimostrazione che va meglio chi non fa nulla» (testuale).

Mah. Viene in mente ancora Cupparo, che annuncia di dimettersi “per motivi familiari”, per fatti suoi, insomma, ma che poi nello stesso comunicato dice che «non ci sono più le condizioni».

In attesa di chiarimenti, che al momento di stampare non ci sono, viene quasi quasi il dubbio che la considerazione che si ha in certi ambienti dell’intelligenza del lettore e soprattutto dell’elettore sia a dir poco inconfessabile.

Walter De Stradis

 

 

 

 

SOLI_AL_COMANDO.jpg

 

 

Cari Contro-Lettori,

chiacchierando a pranzo col segretario regionale della Feneal Uil, Carmine Lombardi (articolo a pagina 7), è saltato fuori il discorso su un’anomalia (una delle tante, per la verità) che sembra caratterizzare la Basilicata degli ultimi tempi.

Da un lato, causa spopolamento, comincia a mancare il “materiale umano” (leggasi i giovani), che è la pietra angolare sul quale costruire il futuro di questa terra, certo, ma anche l’elemento indispensabile per progettare nuove realtà politiche, magari di rottura col passato. Basta dare uno sguardo alle liste delle imminenti elezioni in diversi comuni della Basilicata, suggerisce Lombardi, per rendersi conto della penuria di giovani candidati.

Dall’altro lato, negli ultimi anni, specie nelle colture dei partiti di maggioranza, c’è stato tutto un florilegio di giovani e giovanissimi sindaci e assessori –anche in Regione- alcuni dei quali –senza che questo suoni come una generalizzazione- in assenza di concrete esperienze politiche alle spalle, stanno facendo “palestra” direttamente come amministratori, con l’abbonamento pagato dagli elettori. Questi politici in erba, afferma ancora il segretario Feneal Uil –sollecitato proprio su questa contraddizione- sono alcuni di quei giovani che “sono rimasti” in Basilicata, sottraendosi al biblico esodo.

Verrebbe quasi da pensare allora, facendo un ragionamento analitico di deduzione elementare, che “Quando di meglio non hai, con mugliereta ti colchi” (“Quando di meglio non hai, vai a dormire con tua moglie”), come recita un antico detto popolare nostrano. Vale a dire che se le nostre migliori menti continuano a lasciare questa regione avara di opportunità, toccherà votare ed eleggere tutto ciò che rimane.

Ovviamente questo ragionamento è un’iperbole, un’estremizzazione (di giovani di talento la Basilicata non difetta, per fortuna e per il momento), ma è anche la prevedibile conclusione di un processo che –senza scomodare Nostradamus- da qui a qualche anno potrebbe verificarsi.

Se a tutto ciò si aggiunge che anche il nostro settuagenario governatore napolucano –pur essendo un pluri-gallonato veterano della carriera militare- è comunque un novizio della politica totalmente privo di esperienze pregresse, vuol dire che qui in Basilicata c’è da lavorare il doppio, anzi il triplo.

Perché la scheda elettorale non è un gratta e vinci.

E perché il Prossimo presidente potrebbe risultare il più votato delle macerie. Le prime crepe (dimissioni Cupparo) già si vedono dalla Luna.

Walter De Stradis      

maestri_del_brivido.jpg

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

ben trovati.

Che dire, a margine di un’estate da bollino rosso, occorre citare la regina del giallo, Agatha Christie.

“…e poi non si dimise nessuno”, potrebbe essere infatti un titolo riassuntivo dei “brividi” d’estate che sono corsi sulla schiena del Lucano che, sotto l’ombrellone o meno, scorreva le ultime notizie sui giornali o sul telefonino.

E infatti è così: degni dei “Dieci piccoli INDIANI” della scrittrice inglese (il romanzo in questione da noi è conosciuto anche col titolo “E poi non rimase nessuno” – ndr), i protagonisti delle cronache agostane hanno praticamente fatto finta di niente (almeno, finora) delle polverose e roventi polemiche che li hanno riguardati e sono tutti ancora saldamente al loro posto.

Sai che novità, si direbbe, al netto del fatto –però- che i Lucani hanno una volta di più appreso che in questa regione si può tranquillamente essere dirigenti di alto profilo istituzionale, percepire lauti stipendi, e poi andare la sera tranquillamente su Facebook e digitare o condividere frasi o immagini che definire di dubbio gusto è forse poco (e questo è chiaramente un discorso “bipartisan”). Il tutto, in barba all’aplomb che deriverebbe dalla fortuna –e sottolineo fortuna- di ricoprire coi propri fondoschiena siffatte poltrone del potere (fortuna, e stipendi, che tutti gli altri Lucani non hanno, chiaramente).

Così come si scopre (e questo forse è il meno) che si può anche essere dirigenti regionali nella Cultura e recitare il ruolo della fata in uno spettacolo (la questione dibattuta è sempre l'opportunità) sul cui manifesto ci sarebbe comunque il loghetto della Regione, scatenando pure le ire della consigliera delegata (da Bardi) alla Cultura stessa.

Per non parlare ovviamente della cosa più eclatante (stante comunque la presunzione d’innocenza) ovvero di quelle notizie circolate su indagini della Procura che riguarderebbero pezzi grossi (anche qui bipartisan) della politica locale, che al momento sembrano soffiate via come il vento caldo dell’estate di cui cantava Alice.

Nessuno ha fatto neanche finta di dimettersi, né tantomeno chi ne ha il potere ha fatto finta di voler prendere provvedimenti.

Non ce ne vogliano la Christie o Hitchcock, ma evidentemente, i maestri del Brivido (d'estate) sono ben altri.      

    

Walter De Stradis

SCARICA QUI IL GIORNALE

pg_01_16_11_24.jpg

  

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ROSSIELLO Right-Top in posizione n°2

Chi siamo

Publicom Srl, Potenza. Il free-press cartaceo “Controsenso Basilicata” è edito da Publicom S.r.l. - Questo sito non ha periodicità -ControSenso ha sede a Potenza (Basilicata). Si occupa di informazione, cultura, sport, società e satira.


controsensobasilicata@gmail.com