- Redazione
- Sabato, 11 Dicembre 2021 09:24
Cari Contro-Lettori,
è quantomeno curioso che, nel Paese dei bocconi amari, un celebre e autodefinitosi antidoto contro “il logorio della vita moderna” sia proprio un…amaro.
Ma questo è anche il Paese delle contraddizioni e va bene così.
Si dirà che anche la Basilicata ha il suo, di amaro, e quand’anche avesse gli stessi poteri distensivi del similare prodotto pubblicizzato ai tempi -in tv e sui giornali- dal baffuto Ernesto Calindri, qui da noi ce ne vorrebbero ettolitri per mandare giù le asprezze e le delusioni della terra governata dal Generale (baffuto anch’egli) Bardi.
E si va da “logorio” di figure apicali, come nel caso –toh- dell’ormai silurato presidente della Lucana Film Commission, che avrebbe pagato lo scotto di alcuni suoi “versetti satanici” a proposito del sonno profondo della Regione Basilicata;
a quello di tutti coloro che avevano invocato le dimissioni del dg dell’Arpab, a seguito di un suo certo “poemetto” a proposito del compianto Gino Strada e che ora –dopo essersi dovuti accontentare di una blanda tiratina d’orecchi all’incauto verseggiatore- lamentano una certa qual “disparità di trattamento”;
a quello del direttore dell’Asp pressoché universalmente riconosciuto come fautore di un buon lavoro –per quella che è la sua parte- nell’attività di contenimento della Pandemia (perlomeno a leggere le numerose interviste ai sindaci realizzate da questo giornale), e che pure ha dovuto a lungo agire con una mannaia del capo pendente sul suo capo (ci si perdoni l’allitterazione), come se una cosa del genere non avesse inevitabili conseguenze sul morale e sulle prestazioni;
a quello dei numerosi, “semplici”, cittadini che ogni giorno si vedono combattere dalle parti delle tende del Qatar, desiderosi di ricevere una vaccinazione in tutta sicurezza e agilità, e che attendono con rassegnazione i lunghi minuti, ammassati come polli nel proverbiale pollaio (e queste sono un tipo di problematiche le cui risposte vanno cercate più in su, fino ad arrivare all’assessorato competente);
a quello degli imprenditori ed esercenti agro-alimentari attivi in certe zone della Basilicata, i quali –come denuncia il coordinatore della Cia nell’intervista “a pranzo” su questo numero- ricevono chiamate di possibili clienti, che vogliono tuttavia essere rassicurati circa la distanza dei pozzi petroliferi da fagioli e pecorino.
Con tutto questo “logorio della vita moderna” in Basilicata, sorge il dubbio che la regione governata dal Generale che ha presenziato in pompa magna alla prima materana del nuovo film di James Bond (ruolo che fu di Sean Connery, oggi di Daniel Craig), non sia amministrata da una squadra di “James Tont”, significativo e parodistico personaggio del cinema italiano, interpretato ai tempi dal buon Lando Buzzanca.
E buon “amaro” a tutti.
Walter De Stradis