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“E’ motivo d’orgoglio” e “preziosa conquista di genere” il traguardo raggiunto “con studio e passione” da Caterina Salvatori, la giovane lucana e più giovane laureata d’Italia in ingegneria aerospaziale. Sono queste le parole di plauso che la consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi, insieme alla consigliera supplente Rossana Mignoli e alla presidente della pro loco di Ruvo del Monte Serena Grieco, ha voluto esprimere alla neo ingegnera, consegnandole in un incontro una menzione d’onore.

In Italia sono ancora in salita le strade per le donne che decidono di intraprendere le professioni Stem, acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics, cioè quelle discipline a elevate competenze tecnico-scientifiche fondamentali nella nostra epoca. Il gender gap comincia già al momento della scelta universitaria e prosegue nel mondo del lavoro. E’ perciò più che mai necessario – è stato evidenziato nell’incontro – lavorare per abbattere gli stereotipi di genere, con percorsi mirati a cominciare dalla scuola e dalla famiglia. Le professioni Stem rappresentano il futuro e saranno predominanti nel mercato del lavoro. Rompere i pregiudizi significa consentire alle donne di superare la marginalità ed esprimere tutto il loro potenziale anche nelle professioni considerate a torto “per gli uomini”.

“La dottoressa Salvatori ha dimostrato una straordinaria capacità di affrontare le sfide complesse e insidiose nel campo delle discipline Stem. Con il suo esempio – hanno evidenziato le consigliere di parità – ha sicuramente contribuito a sdoganare l’ambito di studio tecnico-scientifico spesso considerato appannaggio maschile, presentandosi come modello femminile di successo capace di superare ostacoli sociali e culturali”.

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Nuovi chiarimenti dal ministero del Lavoro per la compilazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. Il documento, ricorda la Consigliera di parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, è un obbligo per le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti, che quest’anno hanno tempo fino 20 settembre per presentarlo.

Alle aziende è chiesto di riportare informazioni dettagliate sulle assunzioni, sulla formazione, sulle progressioni di carriera e le qualifiche, sull’intervento degli ammortizzatori sociali, sui licenziamenti, i pensionamenti e i trattamenti retributivi del personale. Tutti i dati devono essere suddivisi per genere.

Il ministero, evidenzia la Consigliera Pipponzi, ha chiarito i criteri per il computo della forza aziendale minima di 50 lavoratori al 31 dicembre 2023, specificando nella nota esplicativa che “i lavoratori intermittenti devono essere considerati indipendentemente dall’orario di lavoro svolto; i dipendenti trasferiti nel 2023 in caso di operazioni societarie, devono essere considerati come nuovi assunti dalla società incorporante, la quale deve indicare nelle note del prospetto la ragione sociale e il codice fiscale dell’incorporata estinta; i tirocinanti e lavoratori in somministrazione sono esclusi dal computo”.

Per quanto riguarda, invece, i dipendenti in Cassa Integrazione, per garantire un quadro completo della situazione aziendale sulla mobilità e sul trattamento retributivo “devono essere inclusi nel rapporto tutti coloro che nel corso del 2023 hanno fruito di almeno un giorno di cassa integrazione”.

In riferimento ai dati retributivi, inoltre, “le somme da indicare nel rapporto, comprese le competenze accessorie, devono essere quelle imponibili a livello fiscale e previdenziale”.

Per le aziende con meno di 50 dipendenti la redazione del rapporto è su base volontaria. “L’invito rivolto al mondo imprenditoriale – conclude Ivana Pipponzi – è quello di non sottrarsi all’adempimento ma di compilare in ogni caso il rapporto che, fotografando le varie realtà, ci offre un quadro chiaro del lavoro in Basilicata fornendo un contributo importante per la parità di genere”.

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La Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi, informa che il ministero degli Interni ha prorogato dal 15 luglio al 20 settembre il termine concesso alle aziende per presentare il rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. Il rapporto rappresenta un obbligo per le aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti mentre per le imprese con un numero inferiore di personale l’adempimento è su base volontaria. Per redigere il rapporto, occorre compilare il modello telematico che, a partire dal 3 giugno, è disponibile sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al link https://servizi.lavoro.gov.it.

La proroga, spiega la Consigliera, permette alle aziende di adeguarsi alle modifiche introdotte dal ministero del Lavoro e adottate di concerto con il ministro per le Pari opportunità e la famiglia con Decreto Interministeriale del 2 luglio 2024.

 

 

 

 

bc6b460b-9481-4cf4-aa8f-6770e2d4cc02.jpgSono 150 gli alunni dell’istituto “16 agosto 1860” di Corleto Perticara che stanno seguendo percorsi formativi in lingua straniera, matematica, programmazione e robotica grazie ad “Action!”, il programma solidale promosso da TotalEnergies EP Italia, che coinvolge i dipendenti di tutto il mondo in attività di volontariato a supporto di fondazioni, associazioni no profit e scuole.

Lanciato in Basilicata nel 2022, il progetto quest’anno prevede, in un periodo fra il mese di marzo e la fine di maggio e per un totale di 118 ore, il supporto ai docenti dell’Omnicomprensivo di Corleto - che comprende anche i plessi di, Armento, Gallicchio e San Martino d’Agri, in provincia di Potenza - in attività formative sviluppate da dipendenti della Compagnia esperti in determinate materie.
Gli undici volontari di TotalEnergies che hanno aderito al progetto hanno avviato nelle classi quattro progetti (“Nous et les autres!”, “Let’s play!”, “Math & Apps” e “Programming e robotics”), che interessano 82 studenti della scuola secondaria di primo grado di tutti i plessi dell’Omnicomprensivo “16 agosto 1860” e i 68 alunni della scuola dell’Infanzia delle sezioni di Corleto Perticara, Gallicchio e Armento. I primi due percorsi coinvolgono esperti madrelingua che stanno tenendo lezioni in francese, nella scuola secondaria di I grado (per 40 ore); in inglese, nelle classi della scuola dell’infanzia (30 ore). Gli altri due progetti sono in corso nelle classi delle scuole secondaria di I grado: uno, per 32 ore, con il supporto di un volontario con conoscenze di matematica, per l’apprendimento di nozioni attraverso l’utilizzo di applicazioni informatiche, l’altro, per 16 ore, con un esperto in ingegneria elettronica, robotica e delle risorse Open source di Arduino (la scheda elettronica con licenza libera utilizzata per progetti di robotica, elettronica e automazione industriale).
Il progetto “Action!” viene promosso dalla TotalEnergies Foundation in tutto il mondo, per dare ai propri lavoratori, nell’ambito delle attività di responsabilità sociale, la possibilità di contribuire allo sviluppo e alla crescita delle comunità in cui operano, mettendo a disposizione le proprie competenze in uno dei “quattro assi” di azione individuati dalla Fondazione: Sicurezza Stradale, Foreste e Clima, Educazione e Integrazione dei giovani, Dialogo tra cultura e patrimonio;
Nel caso dell’ Omnicomprensivo di Corleto Perticara, il progetto è stato riproposto per via del riscontro positivo dello scorso anno, e che a seguito dei risultati ottenuti è stato potenziato con più ore e con il coinvolgimento di più volontari, come confermato dallo stesso istituto scolastico che ha proposto anche alla scuola dell’infanzia il progetto “Let’s Play” incentrato sulle abilità di ascolto, comprensione ed appropriazione dei significati della lingua straniera per i più piccoli, stimolandoli anche attraverso giochi di gruppo, attività manipolative, realizzazione di cartelloni, canzoni e filastrocche.

Il successo e la qualità dell’esperienza lucana ha suscitato particolare interesse anche nella Compagnia, che ha deciso di inviare in Basilicata una troupe della divisione Comunicazione dalla Holding di Parigi, per un reportage con le testimonianze di dipendenti, docenti e studenti che hanno aderito al progetto.

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Con una lettera aperta rivolta alle aziende lucane pubbliche e private con oltre 50 dipendenti, la Consigliera regionale di Parità della Basilicata, Ivana Pipponzi, ha fornito chiarimenti sull’informativa annuale da compilare a seguito della Certificazione della parità di genere, anche sulla base delle linee guida fornite dalla Consigliera nazionale di Parità. “Trascorso ormai un anno dal rilascio delle prime Certificazioni cominciano a giungere dalle imprese certificate richieste sulle modalità e sul contenuto dell’informativa. È bene sottolineare che le Consigliere di Parità, delegate a controllare e verificare il rispetto dei parametri minimi per il conseguimento della Certificazione della parità di genere, sono tenute anche ad analizzare l’informativa ricevuta e a segnalare all'organismo che ha rilasciato la Certificazione eventuali anomalie o criticità rilevate sulla base dei dati contenuti nei Rapporti biennali di cui all’art. 46 d.lgs. 198/2006. Come è noto, la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere prevedendo l’adozione di un insieme di indicatori (KPI) che misurano le azioni intraprese dalle aziende per sostenere le condizioni di uguaglianza tra uomo e donna. Tali indicatori – specifica la Consigliera - sono stati raggruppati in sei aree: Cultura e strategia, Governance, Processi HR, Opportunità di crescita in azienda neutrali per genere, Equità remunerativa per genere, Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Per ogni area (contraddistinta da uno specifico peso in percentuale) sono stati identificati diversi KPI, ognuno dei quali è associato ad un punteggio. Attualmente l’accesso alla certificazione da parte dell’impresa è subordinato al raggiungimento di un punteggio minimo di sintesi complessivo pari al 60%.

L’orientamento condiviso tra il Dipartimento Pari Opportunità e la Consigliera Nazionale di Parità è, dunque, quello di suggerire alle imprese di monitorare, attraverso l’organismo di certificazione o anche tramite un audit interno, l'attuazione delle politiche e delle azioni messe in campo a sostegno della parità, evidenziando nell’informativa annuale che cosa hanno fatto per la parità di genere e indicando attraverso una verifica dei KPI il punteggio che raggiungerebbero ad un anno di distanza dalla certificazione,.

In questo ambito, le Consigliere di parità – aggiunge Ivana Pipponzi - eserciteranno il controllo verificando la validità e l'efficacia dei processi implementati, controllando la conformità del punteggio finale dichiarato dall'azienda nell’informativa annuale rispetto a quello richiesto per l’ottenimento della Certificazione di genere.


Il raggiungimento, in sede di monitoraggio, di un punteggio inferiore a quello in base al quale l’impresa ha ottenuto la Certificazione di genere, anche quando non risulti inferiore a quello minimo complessivo pari al 60%, potrebbe rivelare criticità che saranno segnalate dalla Consigliera di Parità all’organismo certificatore.

A tal fine le imprese sono invitate ad inserire nell’informativa i riferimenti dell’organismo che ha provveduto a certificarle e il numero del certificato stesso.

Una copia dell’eventuale segnalazione sarà inviata anche al Dipartimento Pari Opportunità che gestisce una piattaforma dedicata alla Certificazione di genere.

Si sottolinea che un’impresa che abbia ottenuto la Certificazione di genere non si mette al riparo dall’eventualità che la stessa possa porre in essere atti in violazione dei divieti di discriminazione di cui al Codice delle pari opportunità. Pertanto, eventuali comportamenti discriminatori di un’impresa certificata di cui la Consigliera di parità verrà a conoscenza nell’esercizio delle sue funzioni, così come eventuali anomalie o criticità rilevate sulla base dei Rapporti Biennali rispetto all’informativa annuale, saranno segnalate all’organismo che ha certificato l’impresa, al Dipartimento Pari Opportunità ed alla Consigliera Nazionale di Parità. al fine di attivare la procedura prevista dall’art. 3 del DM 29 aprile 2022 che, nei casi più gravi, può portare anche alla revoca della certificazione”. Per ulteriori chiarimenti è possibile inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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