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Domenica 19 febbraio (dalle ore 10:00), presso la fumetteria Comicstore di Potenza, Mario Pennacchio presenta il libro Social Media – manuale di sopravvivenza pubblicato da EdizioniUsborne. L’evento è stato organizzato per creare un dibattito in cui bambini, ragazzi e genitori potranno confrontarsi su un tema estremamente attuale: l’uso dei dispositivi elettronici e dei social media. Analizzeremo le potenzialità di questi strumenti e, soprattutto, i loro rischi per aumentare la consapevolezza degli utenti e aiutarli ad adottare un comportamento sicuro e corretto.

Prima della presentazione, bambini e ragazzi potranno riscaldarsi con una “colazione letteraria” e ritirare i gadget offerti dalle Edizioni Usborne.

  • Il libro

Social Media – manuale di sopravvivenza rappresenta una vera e propria guida pratica per utilizzare al meglio i social media e per conoscerne funzioni e pericoli. Il testo è particolarmente innovativo perché utilizza un linguaggio immediato e degli esempi reali per spiegare in modo divertente i rischi presenti online. Un manuale per iniziare ad affrontare e discutere problematiche complesse: il bullismo, il razzismo, la sessualità, le fake news e l’accettazione del proprio aspetto. Una pubblicazione destinata a bambini e ragazzi con utili consigli anche per gli adulti… perché il mondo dei social è davvero una giungla!

  • Mario Pennacchio

Da oltre 15 anni, insieme alla moglie Dina Ostuni, gestisce la Step, un’agenzia di servizi linguistici, con sede a Potenza. La sua formazione giuridica gli permette di tradurre contratti e comunicazioni aziendali, ma la sua passione per le filastrocche lo spinge ad affacciarsi al mondo della letteratura dell'infanzia, prima come traduttore e poi come autore. Traduce libri per bambini per Usborne e Walt Disney e ha pubblicato diversi albi di filastrocche per Kellermann e Lavieri. Insieme a Dina e al team Usborne, Mario ha curato l’edizione italiana di Social Media – manuale di sopravvivenza.

  • Edizioni Usborne

Edizioni Usborne, nata nel 1990 dalla casa editrice madre fondata in Inghilterra da Peter Usborne nel 1973, e tuttora a gestione familiare, è tra le case editrici indipendenti leader del settore. Usborne pubblica esclusivamente libri per bambini, creati su misura sia per supportare il loro apprendimento che per soddisfare le loro menti curiose, così da imparare divertendosi. I suoi titoli vengono venduti in tutto il mondo e sono apprezzatissimi da bambini e adulti.

Informazioni:

Titolo dell’evento: Come sopravvivere ai Social Media

Mario Pennacchio presenta Social Media - manuale di sopravvivenza, una guida pratica per gestire al meglio i contenuti, le relazioni e imparare a proteggersi da troll e fake news.

Dove: Comicstore via Mazzini 119, Potenza

Quando: domenica 19 febbraio

ORARIO: 10:00 colazione letteraria, 11:00 presentazione del libro e discussione. Modera: Giulio Laurenzi

 

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La storia del Conte Giovan Carlo Tramontano è qui raccontata dalle immagini di Franco Carella. I dialoghi e i commenti di Franco Villani, pur inventati, nulla tolgono alle ricerche storiche di Giovanni Caserta, che i lettori potranno leggere in appendice al testo, attraverso un lungo e articolato saggio.

Racconta il Gattini, citando dal Passaro, che, nel 1497, “adì primo de octobre 1497 de domenica cavalco Messere Joan Carllo tramontano Citadino Napolitano Conte de Mathera”, che,da città demaniale, rispondente al Re, si ritrovò città feudale. Era, Giovan Carlo Tramontano, il tipico rappresentante della nuova baronia spagnola, detta “loricata”, che legava la sua fortuna alla “lorìca”, cioè alla corazza e, per essa, al sostegno militare offerto al Re.

Nel 1506, trasferitosi stabilmente a Matera, ricchissimo commerciante, maestro di Zecca, il neo-Conte avviò presto interessanti operazioni economiche, che non mancarono di preoccupare la nobiltà del luogo. Fra le altre “industrie”, diede inizio alla costruzione di un ambizioso Castello, fuori città, impiegandovi manodopera locale, con paga in denaro. L’aristocrazia terriera entrò in crisi.

La sera del venerdì 29 dicembre 1514, si ebbe l’uccisione del Conte forestiero, dalla “vulgata” qualificato come tiranno.Ci fu un’inchiesta voluta dal re Ferdinando il Cattolico, Re di Spagna, cui seguì un indulto-perdono, concesso dietro versamento di 10.000 ducati.

La città riacquistava la sua demanialità. Ma era amore di libertà o paura del nuovo? Può la libertà comprarsi con denaro? Chi furono gli assassini? E se non l’avessero ucciso? La storiografia tradizionale preferì rifugiarsi nella facile retorica del tirannicidio e del Castello minaccioso. Ma si deve credere? Si può dubitare? A questi interrogativi cerca di rispondere il volume, proponendo una diversa e più suggestiva interpretazione.

 

 

 

canfora.jpgdi Michele Traficante

 

 

 

Un pubblico numeroso e particolarmente attento ha seguito l’interessante lectio magistralis del famoso studioso e antropologo Prof. Luciano Canfora che ha intrattenuto uditorio su “Spartaco e la Lucania”,

L’appuntamento, organizzato dall’ArcheoClub del Vulture “Giuseppe Catenacci”, presidente lo storico Antonio Cecere e sostenuto dal comune di Rionero in Vulture, rientra bell’ambito del “Festival di Letteratura, dell’archeologia e delle Arti”, che, da qualche tempo, sta svolgendo numerose encomiabili iniziative di notevole livello culturale.

All’importante incontro culturale erano presenti, fra gli altri, il sindaco di Rionero, Mario Di Nitto, S.E. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla e Venosa, Antonio Macchia, nipote di Giustino Fortunato, numerosi sindaci della zona del Vulture, dirigenti scolastici e studenti.

A introdurre l’evento stato Igor Uboldi, giornalista del TG3 Basilicata, il quale ha evidenziato come fatti storici del lontano passato hanno interessato anche la nostra regione. Insomma, ha sostenuto il noto giornalista “La grande storia è passata di qui”.

Il sindaco di Rionero, Mario Di Nitto, nel ringraziare gli organizzatori dell’evento ha auspicato la ripresa di questi eventi culturali che fanno di Rionero in Vulture un centro di particolare interesse per studiosi e per studenti. Il titolo stesso dell’incontro “Un intellettuale del Sud”, ha sostenuto il sindaco Mario Di Nitto, induce ad un’attenta riflessione poiché conoscere le condizioni anche d’oggi del Mezzogiorno d’Italia, al suo divario fra Italia settentrionale e Italia meridionale impone un impegno politico urgente per evitare l’ulteriore distanza fra le due parti della nazione. Ha altresì ringraziato l’Archeo Club del Vulture “Giuseppe Catenacci” e, in particolare il suo presidente Antoni0o Cecere, per l’encomiabile azione di diffusione della cultura del nostro territorio.

Il giovane storico rionerese Antonio Cecere ha innanzi tutto ringraziato il Prof. Luciano canfora per aver accettato ilo suo invito a venire a Rionero in Vulture per tenere la sua interessantissima “lezione” sulla presenza di Spartaco in Lucania e ha reso noto le prossime iniziative dell’Archeo Club del Vulture di carattere culturale.

È seguita l’attesa lectio magistralis del prof. Luciano Canfora sull’interessante tema Spartaco e la Lucania riferendo come la nostra piccola regione ha avuto una sua notevole importanza nell’antichità.

L’illustre professore, famoso etnologo di fama nazionale e mondiale ha trattato in modo mirabile la figura di Spartaco Nell sua lucida esposizione il Prof. Luciano Canfora ha trattato in modo mirabile di Spartaco le cui vicende umane si conclusero proprio in Lucania nel 71 d. C

La ribellione di Spartaco contro la potenza di Roma, in cui estiva la schiavitù come norma (lo stesso Spartaco era uno schiavo,), creò le motivazioni per le ribellioni successive, come quelle del i brigantaggio postunitario che hanno avuto in Carmine Crocco di Rionero in Vulture, il famoso “generalissimo dei briganti”, il più significativo rappresentate.

A conclusione dell’incontro di notevole spessore culturale il sindaco Mario Di Nitto e Antonio Cecere hanno consegnato al Prof. Luciano Canfora il Premio Città di Rionero ed un artistico piatto di ceramica con l’immagine di Giustino Fortunato.

 
 
 
 
 
Infografica_pubblicazione_bando_PGAB7.jpgLAVELLO - Con la pubblicazione del bando avvenuta in queste ore, ritorna il Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale, che per l’edizione 2023 - la settima dalla sua istituzione - si presenta con una significativa apertura alle nuove multimedialità. Il concorso - dedicato alla memoria di Alessandra Bisceglia, la giornalista lucana scomparsa nel 2008 a 27 anni per una patologia vascolare rarissima - è promosso dalla Fondazione a lei intitolata e dall’Università Lumsa di Roma ed è rivolto a giornalisti pubblicisti o professionisti di età non superiore ai 35 anni e ai giovani che frequentano scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine nazionale. L’obiettivo è quello di stimolare l’impegno dei giovani giornalisti “per una diffusione della comunicazione sociale sulle malattie rare, con particolare attenzione all’evidenza scientifica e all’equità nell’accesso alla cura e sulle pratiche di integrazione per le persone diversamente abili, testimoniate da episodi che esprimono etica solidale e senso civico”. Il concorso è suddiviso come sempre in tre categorie, ma la loro articolazione è stata quest’anno modificata per andare incontro alle evoluzioni del giornalismo. Le sezioni sono le seguenti: servizi radio-televisivi; articoli su agenzie di stampa, quotidiani e periodici; servizi, articoli, podcast e multimediali sul web. L’importante novità della settima edizione è proprio l’apertura ai podcast, registrazioni scaricabili o ascoltabili sul web o su strumenti tecnologici di uso comune come gli smartphone, che si stanno facendo largo sempre di più nel mondo del giornalismo e della comunicazione. Per partecipare i candidati dovranno inviare a mezzo raccomandata o via posta elettronica - entro il 30 aprile 2023 e secondo le modalità indicate nel bando, consultabile e scaricabile sul sito internet della Fondazione Alessandra Bisceglia - articoli o servizi pubblicati o trasmessi nel periodo compreso fra il primo marzo 2022 e lo stesso giorno del 2023. La dotazione del Premio è di tremila euro, da dividere in tre premi dal valore di mille euro, assegnati ai vincitori di ciascuna sezione. Previsto, inoltre, un riconoscimento speciale alle testate giornalistiche che si sono distinte nello sviluppo dei temi del bando. L’assegnazione dei premi, che saranno consegnati in una cerimonia che si terrà entro il mese di ottobre del 2023, sarà determinata da una giuria composta da rappresentanti dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, della Lumsa, del Vicariato, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), da giornalisti e soci della Fondazione “Alessandra Bisceglia”.
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Si è tenuta il 12 novembre scorso a Pietragalla, in provincia di Potenza l'intitolazione della strada a Raniero Pipponzi (1882-1970), a cui vengono riconosciuti meriti straordinari in ambito di innovazioni nell’economia agricola.

Presente alla cerimonia, oltre alle autorità locali, la Consigliera Regionale di Parità, avv. Ivana Pipponzi, nipote di Raniero.

In provincia di Potenza, Pietragalla è conosciuta come il paese dei Palmenti, che altro non sono che le cantine-grotta scavate nella roccia per conservare il vino. Si possono incontrare percorrendo le strade e i vicoli del borgo medievale che si arrampicano fino al punto più alto del paese. E’ qui che il panorama è dominato dall’imponente campanile della Chiesa Madre e dalla sagoma del Palazzo Ducale, conosciuto anche come Palazzo Pipponzi, nobile famiglia i cui eredi hanno generosamente reso la dimora fruibile per l’organizzazione di eventi, visite ed ospitalità. Questo palazzo vanta una storia particolare perché è legato al brigantaggio.

Conserva, infatti, una testimonianza storica notevole legata alla vicenda di due giornate di battaglia dei cittadini pietragallesi contro i briganti. La storia narra di una colonna di circa 400 briganti che, invadendo i vicoli di Pietragalla, costrinsero parte della popolazione a rifugiarsi nel palazzo. Gli abitanti, però, resistettero tenacemente costringendo i briganti a ritirarsi. Su questo avvenimento il Console inglese, dalla vicina Tagliacozzo, scrivendo al suo paese affermò che dopo Pietragalla la banda Borjes non poté più riorganizzarsi. Sulla facciata principale si può ancora notare la lapide posta a testimoniare l’evento. Il palazzo, nel corso dei secoli, cambiò diversi proprietari, tra cui gli Orsini, i Melazzi, gli Acquaviva D’Aragona fino ai Pipponzi. Nel 1926 tutta la proprietà venne venduta e divisa tra Raniero Pipponzi, amministratore dei duchi D'Aragona, e l'avvocato Catalano di Vaglio, che ne rivenderà la sua parte al parroco don Donato Zotta.

 

 

 

 

c9d8d63d-f96b-4635-83f9-be6de0c82d7c.jpgPer il secondo anno consecutivo Sasso di Castalda ospita il Festival di Potenza – rassegna nazionale di musica e spettacolo – giunto alla 21esima edizione (in programma sabato 19 novembre, ore 21, Teatro Mariele Ventre) e considerato uno dei più longevi in Italia. Il rapporto Festival-Comune e comunità di Sasso si è consolidato da tempo intorno ai progetti di attrazione dello spettacolo per promuovere nuovi arrivi e presenze nel paese del Ponte alla Luna come testimonia il “Festival Melodie alla Luna” che si tiene sempre a Sasso sempre con la direzione artistica di Mario Bellitti.

La nuova edizione è stata presentata in una conferenza stampa a Sasso nella sala Palazzo De Luca alla presenza di Mario Bellitti, del sindaco Rocchino Nardo, del vice sindaco Rocco Stella, Antonietta Colangelo assessore cultura, Arturo Giglio (ufficio stampa Festival) e Walter De Stradis (direttore Controsenso).

Un format originale di spettacolo dal vivo già collaudato che si arricchisce di novità, oltre 20 artisti, proposte musicali per tutti i target, i gusti e le generazioni, cabaret e magia-illusionismo, con al centro l’importante connessione con il settore del turismo e della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.

L’industria della musica dal vivo dopo la ripresa post Covid continua a trascurare i cosiddetti piccoli eventi che invece non sono solo vetrina per giovani ed artisti ma contribuiscono all’economia locale. Noi invece – ha sostenuto il direttore artistico del Festival – ci crediamo da più di 20 anni e dopo aver verificato l’assenza totale di attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale di Potenza abbiamo deciso di ripetere come lo scorso anno la serata di Gala a Sasso di Castalda che, al contrario, ha mostrato ben altro atteggiamento di interesse, valorizzazione e cooperazione per la migliore riuscita.

Il sindaco di Sasso Rocchino Nardo ha sottolineato che il Festival rientra tra le iniziative di spettacolo e cultura che contribuiscono ad attrarre turisti e visitatori dopo una stagione estiva e autunnale “brillante” grazie alle bellezze del borgo, insieme al Ponte alla Luna.

Tra le novità dell’edizione 2022 il “Memorial Michele di Potenza” che Walter De Stradis, autore di un recente libro ("Lo chiamavano Michele di Potenza") , dedicato al Cantante folk scomparso nel 1983, il primo libro che cerca di raccontarne anche la storia personale di Michele Mancino, per tutti Michele Di Potenza. Un’occasione – ha detto – per rinnovare l’impegno per la musica etnico-popolare.

E’ stato confermato che anche la nuova edizione diventerà un programma televisivo che sarà distribuito anche all’estero da numerose emittenti televisive contribuendo a promuovere gli artisti e Sasso e la Basilicata turistica, come da patrocinio dell’Apt.

 

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Si inizierà alle 14.30 con i saluti istituzionali e con il convegno “Fragili più fragili. Raccontare le malattie rare al tempo della pandemia e della guerra”. Dalle 18 la consegna dei premi e dei riconoscimenti speciali

 

ROMA - Sostenere l’impegno dei giovani giornalisti nella diffusione di una cultura di solidarietà, integrazione e inclusione, promuovere una corretta informazione sulle malattie rare e sull’equità dell’accesso alle cure, alimentare proficui dibattiti e riflessioni su tematiche sociali e sistema sanitario. Sono gli obiettivi del Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale, il concorso rivolto ai giornalisti di non più di 35 anni e agli studenti delle scuole di giornalismo, che è giunto quest’anno alla sesta edizione. Il 28 settembre - con inizio alle ore 14.30 nell’Aula Magna dell’Università Lumsa di Roma - si terrà l’evento conclusivo con la premiazione dei vincitori delle tre sezioni: Web; Radio-Televisione; Agenzie di stampa, quotidiani, periodici.

Il concorso è dedicato alla memoria di Alessandra Bisceglia, giovane giornalista lucana scomparsa prematuramente il 3 settembre 2008, all’età di 27 anni, in seguito ad una grave patologia legata a una malformazione vascolare rarissima. A promuovere il Premio Giornalistico, che diventa di anno in anno più importante e prestigioso, la Fondazione intitolata ad Alessandra, in collaborazione con l’Università Lumsa e con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

La cerimonia di premiazione verrà preceduta, come di consueto, da un corso-convegno che garantirà ai partecipanti l’acquisizione di crediti per la formazione continua dei giornalistie che potrà essere seguito anche in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Alessandra Bisceglia. Tema scelto quest’anno, “Fragili più fragili. Raccontare le malattie rare al tempo della pandemia e della guerra

Si inizierà con i saluti istituzionali della vicepresidente della Fondazione ViVa Ale, Donatella Pacelli (Università Lumsa), del rettore della Lumsa, Francesco Bonini, della presidente onoraria della Fondazione, Lorenza Lei, del presidente di FarmindustriaMarcello Cattani e dei presidenti dell’Ordine dei Giornalisti nazionale e del Lazio, Carlo Bartoli e Guido D’Ubaldo. Il convegno sarà moderato dal Capo Ufficio Stampa dell’Istituto Superiore di Sanità, Mirella Taranto. Interverranno Paolo Ruffini (prefetto del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede), Andrea Vianello (direttore Radio 1), Fabio Zavattaro (condirettore del Master in Giornalismo della Lumsa), Andrea Garibaldi (giornalista e socio fondatore di ViVa Ale), Vincenzo Morgante (direttore di TV2000) e Roberto Natale (Rai per la Sostenibilità). Dopo i relatori sarà la volta degli ospiti, con Franco Di Mare (Rai 3), Laura Pertici (La Repubblica), Roberto Giacobbo (giornalista e conduttore televisivo), Paola Severini Melograni (conduttrice Rai). Intorno alle 18, la consegna dei premi e dei riconoscimenti speciali, che sarà condotta dal lucano Oreste Lo Pomo, caporedattore centrale della Tgr Campania. Chiuderà la serata, con un suo intervento, la presidentedella Fondazione Alessandra Bisceglia ViVa Ale Onlus, Serena Bisceglia.

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Giovedì 22 settembre presso la fumetteria Comicstore di Potenza, dalle 19.00 in poi, il fumettista Rosario Raho presenta Nick Raider (personaggio del quale è disegnatore e copertinista).

Dopo Martin Mystère, Nathan Never e Diabolik, un altro importante traguardo raggiunto dal bravissimo e sempre più apprezzato disegnatore potentino.

In omaggio per i primi acquirenti dell’albo e fino a esaurimento scorte la stampa numerata e autografata da Rosario Raho su carta tintoretto ad alta grammatura del disegno di copertina del sesto numero della serie!

-         L’albo

Il misterioso nemico di Nick attacca direttamente il distretto e il giudice Goodwill contemporaneamente finisce nel mirino come prossima vittima. Con l'aiuto di Marvin, la nuova squadra parte al contrattacco decisa a chiudere i conti.

-         Rosario Raho

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È nato e vive a Potenza. Disegna da quando era bambino, ha appreso la tecnica fumettistica da autodidatta aiutandosi con manuali e studiando i propri autori di riferimento: Quesada, Lee, Cho, Serpieri, Hughes, Bermejo. Ha intrapreso la carriera professionale di disegnatore dopo essersi laureato in Geologia e aver sentito di desiderare “altro”. Dopo aver lavorato, tra l’altro, alla serie The Secret, ideata e sceneggiata dal diaboliko Giuseppe Di Bernardo, nel 2013 entra in casa Bonelli e disegna Nathan Never, Agenzia Alfa e Martin Mystère, mentre per Nick Raider, oltre a disegnare l'albo più importante della serie, illustra tutte le copertine e cura lo studio dei personaggi. Ha lavorato anche su un'altra delle serie più iconiche del fumetto italiano, Diabolik.

-         Chi è Nick Raider?

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Creato nel 1988 da Claudio Nizzi, Nick Raider è protagonista di avventure poliziesche dalle atmosfere crude e realistiche. Nick e il suo partner Marvin Brown trovano spesso collaborazione nell'intera squadra del Distretto Centrale di Manhattan. Le storie si svolgono infatti prevalentemente a New York, dove Nick Raider e i suoi colleghi sono impegnati in una costante lotta contro le più mutevoli forme di criminalità. Mafiosi, ladri, serial killer, terroristi, ma anche sette segrete, trafficanti di droga e semplici assassini per passione.


Nick Raider non è un «giustiziere» né un poliziotto violento che sottopone a maltrattamenti gli indiziati per carpire loro una confessione. Si muove nell'ambito della legge e nel rispetto della persona, di qualsiasi persona, qualunque sia lo stato sociale cui appartiene.

Italoamericano di terza generazione, dopo una gioventù ribelle ha scelto di entrare nella polizia per un incoercibile bisogno di schierarsi dalla parte della legge e per riscattare la memoria del padre, lui pure poliziotto ma uscito sconfitto dalla vita. La sua concezione del mestiere di agente investigativo è totalmente idealistica. Sereno e ottimista di fondo, ha conflitti di coscienza o cedimenti come ogni altro essere umano, dai quali riesce a tirarsi fuori facendo appello alla sua forza di carattere e a un superiore senso della propria missione. Intransigente e incorruttibile, ha spesso duri contrasti con i suoi superiori, e questo spiega perché, nonostante i molti successi ottenuti nelle sue indagini, rimanga un semplice agente investigativo.

Fisicamente prestante, veste in maniera sportiva, così da muoversi in maniera agile e scattante. Guida una Pontiac Firebird (targata NYC 777) con la quale si lancia in spericolati inseguimenti, e come arma usa la Colt 38 Special che porta infilata nella cintura. Trova piena realizzazione di se stesso nello straordinario senso di amicizia che lo lega ai suoi compagni di squadra, per i quali sarebbe disposto a dare la vita.


In Nick Raider, il realismo delle storie non viene mai tradito. La serie è estremamente rigorosa sul piano dei soggetti e delle sceneggiature. La psicologia dei personaggi (buoni e cattivi) risponde a precisi criteri realistici. In ogni albo, lo scioglimento del caso avviene sempre in maniera logica e convincente.

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MARSICO NUOVO (PZ), 31 AGOSTO 2022- Originaria di Fidenza (Parma), è stata la cantautrice Glomarì, dalla splendida voce di seta e dal look simpaticamente naif, a trionfare nella terza edizione del “Premio Georges Brassens – Città di Marsico Nuovo”.

La kermesse dedicata al cantautore francese più conosciuto al mondo –che vantava nonni materni originari proprio del borgo lucano- è ormai un appuntamento imprescindibile dell’estate canora lucana, e sta rivelandosi sempre più una calamita irresistibile per artisti e band provenienti da tutta Italia, desiderosi di cimentarsi con la formula del Premio: una cover di Brassens più un brano originale. E col suo pezzo in francese “Neige mouillè”, Glomarì ha definitivamente conquistato la giuria, che ha poi assegnato il secondo posto al giovanissimo artista lucano Alberto Giovinazzo (di San Chirico Raparo) -che si è esibito con una canzone dal sapore satirico, “Pastori di greggio”- e il terzo podio alla toscana Nudda, proveniente da Follonica.

In generale il livello qualitativo dei protagonisti della gara (fra i quali artisti lucani, siciliani, romani, toscani e piemontesi) è parso piuttosto alto, anche in virtù di un ventaglio di stili assai variegato (dal folk al cabaret, dalla world music al pop contemporaneo).

Ospiti d’onore della serata, il noto cantautore lucano Raffaele Tedesco (veterano della manifestazione), lo storico collaboratore di Claudio Lolli (nonché apprezzato traduttore di Brassens stesso), Paolo Capodacqua, e Giovanni Caccamo -“padrino” della manifestazione di quest’anno- giovane e ormai affermato talento del proscenio nazionale, scoperto da Franco Battiato.

 

«A me di Brassens arriva sicuramente una ricerca e una leggerezza –ha spiegato lo stesso Caccamo- ma una leggerezza per così dire “consapevole”: essere consciamente a contatto con la quotidianità e non “lasciarsi vivere”; ricordarci cioè di vivere da protagonisti. Una sorta di “memento mori” ribaltato».

L’evento, organizzato come sempre dall’Associazione Brassens di Marsico Nuovo (presieduta da Remo Stilo), col patrocinio del comune della Val D’Agri, tornerà dunque l’anno prossimo, come confermato sul palco anche dal sindaco Macchia.

 

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IMG_20220830_163635.jpgMESSINA- Quello di domani 1 settembre sarà un evento unico nel suo genere a Pace del Mela nel messinese in piazza Maria Santissima della Visitazione si esibiranno in concerto. A partire dalle 21:00 l’ukulele e le percussioni lucane più celebri in Italia omaggeranno in una veste insolita i colori e le forme del pittore francese Paul Gauguin. Un post impressionismo melodico e ritmico che si fonderà con i sapori autentici della Sicilia, l’arte espressa in tutte le sue forme, in un percorso sensoriale mirato ad allietare i sensi attraverso l’anima. Danilo Vignola e Giò Didonna, molto conosciuti in Sicilia grazie ai precedenti tour, hanno tenuto prestigiosi concerti nei principali music club e festival di tutta la regione, sono i più attesi di questo programma concertistico che prevede sul palco le più grandi eccellenze nazionali della musica d’avanguardia. Chef siciliani della prestigiosa impresa messinese ArteLievito allieteranno con la premiata cucina di alto livello le tante prenotazioniconfermate per il concerto del primo settembre. Dunque un evento di prestigio nazionale, ancora una volta, affida il suo palcoscenico alla musica di Danilo Vignola e Giò Didonna, che tornano in tour internazionale (in programma America e Giappone, 2023) con il rinnovato spettacolo “Tribal World Fusion” dopo un periodo di riposo artistico

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