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 CLIKKA SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO ANDATO IN ONDA SU LUCANIA TV

 

di Walter De Stradis

 

(foto Cecere)

 

 

Tanto il Capoluogo (con il film “La notte più lunga dell’anno” e la serie di prossima uscita dedicata al caso Claps), quanto la più “gettonata” Matera (che, fra le mille altre cose, ha ospitato le scorribande di 007 ed è la sede “naturale” delle avventure del magistrato Imma Tataranni), hanno consolidato la Basilicata come “terra di cinema”. Ma ormai si può dire che anche il mondo delle "nuvole parlanti" rappresenti una degna, ulteriore “dimensione” del pianeta lucano. Oltre alla nutrita schiera di fumettisti di fama -fra i quali Rosari Raho (impegnato su Nick Raider), Giulio Giordano (nella scuderia di Diabolik) e il decano Giuseppe Palumbo- negli ultimi tempi si sono infatti registrate anche le assidue frequentazioni di Topolino e Paperino, raffigurate nelle splendide cornici di alcune locations lucane, non ultima quella del Maggio di Acettura.

E proprio nei giorni in cui nel comune in provincia di Matera si tenevano le celebrazioni propedeutiche al famoso e antichissimo rito arboreo, noi di “Controsenso” avevamo la possibilità di incontrare a Napoli uno dei massimi scrittori italiani dediti alla nobile arte fumetto, Giancarlo Berardi, che –scusate se è poco- negli anni Settanta ha dato vita a un personaggio ancora oggi amatissimo (e ristampatissimo), disegnato da Ivo Milazzo: Ken Parker, protagonista, particolarmente “umano”, di storie ambientate in un West realistico e lontano dalle facili e convenienti dicotomie alla John Wayne.

L’intervista con Berardi è avvenuta nel contesto della seconda edizione del Festival del Giallo di Napoli, tenutasi anche quest’anno al Palazzo Grenoble in Via Crispi. “Testimonial” della manifestazione, era infatti "Julia Kendall" (le cui storie sono pubblicate da Sergio Bonelli Editore), detective che “indossa” il volto di Audrey Hepburn e che è stata creata nel 1998 per l’appunto da Berardi (che già negli anni Ottanta si era comunque dedicato alla trasposizione a fumetti di alcune avventure di Sherlock Holmes).

A parere di chi scrive, Julia ha anticipato proprio i fasti investigativi di personaggi come la “nostra” Imma Tataranni. E in tutto questo, c’è una (ulteriore), importantissima, nota lucana nella vita di Giancarlo Berardi; non ne eravamo a conoscenza e l’abbiamo scoperta nel corso dell’intervista che ci ha concesso. Si è trattato, stavolta, di un pranzo “solo virtuale” (considerati i tempi stretti e il comprensibile scalpitare di colleghi e fan che “reclamavano” l’autore), in cui però lo scrittore nativo di Genova ha dialogato con la classe e sincerità, da vero “straordinario gentleman” del fumetto quale, notoriamente, è.  

d: Lei ha detto, in uno degli incontri tenutisi proprio durante la kermesse napoletana, che il cinema è una delle forme d’arte che lei riversa nella sua attività di scrittore di fumetti. Nel caso specifico di “Julia” si può sostenere che un po’ ha anticipato una moda oggi diffusissima su libri e in Tv, ossia quella delle magistrate e/o donne detective come, ad esempio, Imma Tataranni.

r: Penso di sì, o per lo meno lo spero, perché quando un personaggio forte si presenta al pubblico e quest’ultimo ne dichiara il suo palese gradimento, beh, è chiaro che ciò influenza altre idee o proposte.

Quando ho iniziato la saga di “Julia”, nel 1994, eravamo lontani dall’idea di donne protagoniste, specialmente nell’ambito investigativo, anzi a quei tempi era un’idea piuttosto rara. Ho avuto la giusta intuizione, ma è un po’ quello che succede a tutti gli autori che devono prevedere le evoluzioni e gli scenari futuri. Per me è, dunque, una grande soddisfazione che tale figura abbia influenzato altre produzioni e, perché no, altri personaggi.

d: Approcci con il cinema e con la Tv ci sono stati?

r: Certamente, anzi, direi molti, ma tutti insoddisfacenti, perché spesso i produttori che si avvicinano al fumetto pensano che sia qualcosa di serie B o di serie C, dunque mostrano un atteggiamento piuttosto superficiale, cosa che a me non piace.

d: Lei che rapporto ha con il suo personaggio? Ci troviamo al Festival del Giallo perciò corre subito in mente, a mo’ di analogia, il rapporto travagliato tra Conan Doyle e Sherlock Holmes, un autore che odiava a tal punto il suo personaggio da desiderarne la morte. Le è mai capitato di sentirsi stanco di “Julia”?

r: Assolutamente no. Quello con Julia è simile a un rapporto padre-figlia, perché è costruito non come un personaggio bensì come una persona. Io la seguo, ma alcune decisioni le prende lei, perché ha un suo carattere e una personalità definita che non possono certo essere forzate con i miei pensieri. Ad esempio, immaginavo che nel tempo avrebbe scelto un fidanzato con pochi capelli, invece lei ha preferito un ricciolone italiano, per giunta genovese. Dunque come spesso succede ai padri: mi sono rassegnato.

d: Può dunque succedere a un autore che un personaggio acquisisca talmente tanta autonomia da condurlo a situazioni o scelte che magari non piacciono?

r: Assolutamente sì. Se ben costruito, il personaggio porta avanti da solo una storia. È come se prendesse in autonomia delle decisioni legate alla sua personalità, poiché coerenti con il personaggio stesso.

d: Ha dichiarato, durante uno dei tanti incontri qui al Festival del Giallo di Napoli, di aver letto una quantità indefinita di libri, saggi e scritti di vario genere che, come è giusto che sia, la ispirano e influenzano nel suo lavoro quotidiano, a tal punto da non sapere come spesso andrà a finire una sua storia. Si è mai lasciato trasportare, invece, dai tanti fatti o casi di cronaca reali della nostra Nazione?

r: Probabilmente qualche spunto c’è stato, anche perché si immagazzinano talmente tante nozioni da non sapere più da dove siano state attinte. Quello che mi interessa sono principalmente i personaggi, amo costruirli a tutto tondo e sono proprio loro a portare avanti una storia, compreso il finale.

d: Lei è anche l’autore di Ken Parker, un personaggio tra i più celebri del fumetto, nonché tra i più ristampati. Durante un suo incontro con i più giovani una ragazza ha sostenuto che ci sarebbe bisogno di Ken Parker ora, in un momento politico particolare come quello italiano, con i suoi valori di tolleranza e pacifica convivenza. Una giovane che fa un’osservazione come questa che fotografia offre del momento storico in cui viviamo?

r: Una bella fotografia, anche perché si pensa sempre che i giovani siano lontani dalla vita del Paese e, invece, così non è. Io vedo semplicemente dei giovani che guardano la nostra società con occhi limpidi e che cercano di trovare la loro strada, talvolta notandone le storture. Io molta fiducia nei giovani.

d: Qui a Napoli ha raccontato del suo rapporto con la città partenopea, ma ha anche un qualche legame con la Basilicata?

r: Ho un rapporto strettissimo con la Basilicata, poiché mia moglie, che purtroppo è mancata qualche anno fa, era proprio lucana (originaria di San Mauro Forte, ci spiegherà a microfoni spenti – ndr). Alla Basilicata mi legano, pertanto, molti piacevoli ricordi e conosco anche un po’ del vostro dialetto.

 

 

 

 

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Sabato primo luglio a Bristol Danilo Vignola si esibirà con Giò Didonna al Cajòn e Darbukadopo il successo del doppio concerto per ukulele solo dello scorso ottobre all’Università di Cambridge e la città di St. Ives. Il duo lucano torna protagonista in Inghilterra, dopo tante esibizioni nella nazione Britannica dall’ isola Wight a Glastonbury per citarne alcune, in cima al cartellone il prossimo luglio c’è il lucano Vignola al festival internazionale dell’ukulele di Bristol. Il musicista italiano del celebre cordofono hawaiiano più acclamato all’estero, di Genzano di Lucania, proporrà le sue vincenti rivisitazioni mediterranee che sembrano stravolgere totalmente la tradizione tecnica e culturale della scuola hawaiiana. Un 2023 che ha visto il duo in un intenso tour nazionale:dal festivalinternazionale dell’ukulele di Monopoli al prestigioso festival mondiale di musica word Sgrana e Traballa di Firenze, Potenza Folk Fest ed il Festival della Biodiversità nel Lazio…con il loro progetto ethno-jazz e world tribal, che ha fatto ballare ed entusiasmato migliaia di persone nelle piazze delle ultime loro esibizioni. Un ritorno sui palchi travolgente e ricco di sonorità, in linea perfetta con originalità, divertimento e sperimentazione. Maestri dal prestigio internazionale si raduneranno a Bristol per tenere concerti e workshop, artigiani e liutai costruttori di ukulele e l’editoria di settore impreziosirà questa nuova edizione del rinomato festival nell’ovest dell’Inghilterra. In cima al programma a partire dalle 21:00 lo spazio più importante sarà dedicato al duo lucano che si racconterà attraverso una nuova visione concertistica che surclassa le precedenti, quasi mille, esibizioni insieme per fusione sonora e coinvolgimento melodico ritmico. Dall’elettronica allo stile classico all’ hard rock, con strumenti non convenzionali.

Dunque un altro palco importante per il duo lucano di ukulele e percussioni che tornano da grandi protagonisti sui palcoscenici più prestigiosi del panorama mondiale.

 

 

 

 

 

 

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 https://www.youtube.com/watch?v=br6gDofEq9s

 

 

“Siamo qui per una iniziativa che coglie l’efficacia del Protocollo d’intesa siglato tra la Consigliera di parità Ivana Pipponzi e l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata ad inizio maggio scorso, finalizzato alla promozione e valorizzazione della cultura della parità di genere delle professioni legate alla musica in generale e a quella orchestrale in particolare. Oggi ribadiamo che vogliamo investire nella musica e incentivare occasioni tese a rendere visibili le sperimentazioni artistiche di giovani talenti lucani che meritano un riconoscimento istituzionale”. Così la consigliera regionale del Gruppo misto, con delega alla Cultura e presidente della quarta Commissione consiliare, Dina Sileo, alla conferenza stampa di presentazione della pdl che istituisce il ‘Premio Musicale di Parità’ nella Regione Basilicata. “Convinta del potere straordinario della cultura, della sua capacità di creare lavoro e sviluppo e di porsi quale strumento di inclusione sociale, ho colto il buono che c’era in questo Protocollo - ha sottolineato Sileo - ed ho prontamente preparato un progetto di legge che mi auguro possa essere approvato entro luglio prossimo dal Consiglio regionale. Attraverso questa prima edizione del premio che sarà consegnato il prossimo 21 giugno, in occasione della Festa della musica, in una manifestazione di carattere nazionale, ci si pone l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di promuovere l'uguaglianza di opportunità nel settore musicale”.

“Oggi si realizza un sogno - ha sottolineato la consigliera di parità Ivana Pipponzi, prendendo la parola. L’ambizioso obiettivo del Protocollo d’intesa trova con questa pdl un quadro concreto di realizzazione. Cercavamo delle persone visionarie per rendere tangibile il progetto e le abbiamo trovate. La consigliera regionale Sileo si è unita al nostro viaggio. Un viaggio che segna una tappa importante, quella del concerto diretto dal direttore d’orchestra Pasquale Menchise e della contestuale consegna del ‘Premio Musicale di Parità’, che si terranno a Corleto Perticara, in occasione della Giornata internazionale della Musica, nell’ambito di un evento musicale che l’Upli sta organizzando. Un premio pensato – ha concluso Pipponzi – per celebrare le eccellenze musicali al femminile e per combattere gli stereotipi di genere e ogni forma di discriminazione”.

“Sono felice ed onorato di essere qui - ha affermato Pasquale Scavone, Presidente dell'Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata. Oggi si concretizza quello che alcuni giorni fa era soltanto un buon auspicio. Il premio che si va ad istituzionalizzare con questa pdl, d’iniziativa della consigliera Sileo, che ringraziamo, andrà a caratterizzare la Festa della musica. Una manifestazione che si realizza grazie al protagonismo di tante persone e di quelle sedute a questo tavolo. Tante sensibilità che messe insieme daranno vita ad una giornata memorabile. Ringrazio Menchise che sarà presente nella duplice veste di Direttore e cofondatore dell'Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata e Antonio Saluzzi, l'artista che ha realizzato il premio. L’Orchestra - ha concluso Scavane - ha bisogno di energie per poter realizzare al meglio il progetto di rendere vitale la cultura musicale nella nostra regione e di porsi come una impresa capace di creare opportunità lavorative”. 

Il direttore Pasquale Menchise, introdotto dalla giornalista Eva Bonitatibus che ha moderato la conferenza stampa, si è detto particolarmente soddisfatto dell’entusiasmo con il quale si è portato avanti il progetto, scaturito nella formulazione di una proposta di legge che istituisce il ‘Premio Musicale di Parità’ nella regione Basilicata. Un premio che andrà a sottolineare la bravura di giovani interpreti, consegnato durante una manifestazione che, ha annunciato, vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti istituzionali. Durante il concerto per arpa e orchestra - ha detto Menchise - si esibirà l’arpista Joel von Lerber e verrà eseguita, oltre all’inno nazionale e della gioia, unmedley di colonne sonore di film di Morricone, PiovaniBacharach e Rota. Mi piace ricordare qui – ha concluso Menchise – quanto diceva Luigi Caiola, produttore musicale e manager del Maestro Ennio Morricone, che è un po’ la mia filosofia lavorativa: ‘Le energie positive prima o poi si incontrano e quando si incontrano fanno grandi cose’”.

A chi si aggiudicherà il premio andrà un’opera ideata e realizzata dall’artista Antonio Saluzzi. “Il manufatto artigianale dal titolo ‘Il Dono della Musica’ interamente fatto a mano, fuso nella terra con la stessa tecnica di 2000 anni fa – ha spiegato Saluzzi – che nasce da una interpretazione di idee e collegamenti, riporta un’arpa che rappresenta e omaggia la musica”.

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Il CPA di Firenze Sud! Come ogni anno organizza a partire dal primo giugno una tre giorni del festival dei gruppi di musica etnica, world e popolare dall'Italia e dal mondo...

Danilo Vignola e Giò Didonna dopo il successo internazionale di Monopoli pprodano da protagonisti a questo appuntamento mondiale fiorentino che si rinnova ogni anno, con il loro progetto ethno-jazz e world tribal, che ha fatto ballare ed entusiasmato migliaia di persone nelle piazze delle ultime loro esibizioni. Un ritorno sui palchi travolgente e vincente, per originalità , divertimento e sperimentazione.

Il celebre festival toscano che ogni anno raduna migliaia di ragazzi da gran parte di Europa, avrà ospiti da tutto il mondo: dal cantautorato italo francese ed irlandese a suon di violino ai laboratori popolare con Benedetta Pallesi: canto sociale, canti contadini, canti del lavoro, ninne nanne, filastrocche dell’area Toscan alle pizziche e tarante salentine e dalle tammurriate campane degli Amistade sud sound project al bouzouki violini e bodhran (tradizionale irlandese), miscelati a sonorità particolari come lo djambé africano e le congas del Sud America, della “Dirty Old Band” irlandese e scozzese. “Le donne della tammorra”: lacultura tradizionale attraverso un progetto interamente al femminile. Il mondo esotico dalle atmosfere orientali,il lontano richiamo del muezzin e vedrete le scintillanti acque del Danubio passare sotto i fiori nella festa di San Giorgio con “La Meraki Balkan Orkestar”, da Istambul a Dublino. I “Digresk”celebregruppo di musica popolare bretone: sette musicisti celtico-electro-rock. “Danzeassud” autentico movimento culturale toscano sulla cultura popolare meridionale. La musica tradizionale Klezmer dei “Baklava”la loro musica, proprio come il famoso dolce, fa del miscuglio culturale di radice folk est-europea.Dall’ Hip Hop di “Bakis Beks – MC” e Freestyler dei “Romanticismo Periferico” alla musica sudamericana e brasiliana dei “Sinedades” fino ai famosi “Populalma” con le loro tarantelle campane e pizzica salentina.

Dunque un altro palco importante per il duo lucano di ukulele e percussioni che tornano da grandi protagonisti sui palcoscenici più prestigiosi del panorama internazionale.

 

 

 

 

 

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Venerdì 26 maggio alle ore 16:30, presso la Sala conferenze del Polo bibliotecario di Potenza in via Don

Minozzi, sarà presentato l’inventario dell’Archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza.

Il lavoro di riordino e inventariazione dell’Archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza –

confluita nel Polo bibliotecario del capoluogo lucano, gestito dalla Biblioteca nazionale di Potenza – è

stato commissionato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata e realizzato dalla

società Ianus Srl.

L’incontro sarà introdotto dai saluti di Mauro Livraga, Soprintendente archivistico e bibliografico della

Basilicata, Luigi Catalani, Direttore del Polo bibliotecario di Potenza, e Donato Pafundi,

Amministratore della società Ianus Srl.

Seguiranno gli interventi della prof.ssa Antonella Trombone (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

dal titolo “Leggere e progettare una biblioteca attraverso il suo archivio: riflessioni storiche, prospettive

biblioteconomiche” e della dott.ssa Maria Pietrafesa (Ianus Srl) dal titolo “L’inventario del'archivio della

Biblioteca Provinciale di Potenza”.

Al Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano sono affidate le conclusioni della giornata,

che ha il patrocinio della Provincia di Potenza e dell’Associazione italiana biblioteche Sezione Basilicata.

“La documentazione storica della Biblioteca provinciale di Potenza – spiega la curatrice Maria

Pietrafesa, autrice di numerosi interventi di riordinamento di archivi e di pubblicazioni di inventari –

copre un arco cronologico che va dal 1902 al 2019 e comprende poco meno di mille pezzi archivistici di

cui 210 registri e 700 fascicoli. L’archivio è conservato presso la sede del Polo bibliotecario di Potenza e

rispecchia l’intensa attività culturale svolta dalla Biblioteca provinciale sin dalla sua istituzione, mirante a

promuovere la conservazione, valorizzazione e fruizione del suo importante patrimonio librario ed

emerografico”.

“L’inventario dell’archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza – sottolinea Antonella

Trombone, che ha illuminato diversi aspetti della storia dell’istituto culturale potentino nel volume

Teresa Motta: una bibliotecaria e “un anno di vicende memorabili” (CalicEditori, 2020) – costituisce una fonte

preziosa e rara. Questa documentazione è stata difatti spesso trascurata o distrutta nelle biblioteche,

specie i registri di lettura degli utenti. Un archivio così ben conservato permette di ricostruire il ruolo di

una biblioteca del contesto di riferimento insieme alla fisionomia del pubblico che la frequentava e dei

suoi interessi, ma consente allo stesso tempo una riflessione biblioteconomica sulla progettazione

attuale dei servizi bibliotecari”.

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«La musica popolare tra tradizione e futuro: questa la tematica magistralmente affrontata dal Direttore di “Controsenso Basilicata” Walter De Stradis nel corso di un brillante incontro tenutosi presso la Sala Pinacoteca dell’I.C. “D.Savio” del Capoluogo, mercoledì 17 maggio, alle ore 10:30, con gli alunni delle classi Terze Secondaria frequentanti il Corso di Strumento musicale».

E’ quanto si legge in una nota dell’Istituto.

«L’evento, favorevolmente accolto dalla Dirigente Dott.ssa Diana Camardo, organizzato e curato con grande professionalità dai Proff.ri Alessandro Leoci, Enzo Cerbino, Domenico Sannella, Bartolomeo Telesca, Anna Caforio, Vittoria Buscicchio, nell’ambito dell’importante appuntamento del Maggio potentino, si è aperto con l’eccelsa esecuzione di “Lu braccial” e “Ninna nanna lucana”, a cura degli allievi Cristian Calcagno, Giulia Fanelli, Giovanni Gruosso, Francesco Romano.

Quindi, la parola a De Stradis che, da subito, ha incantato il pubblico presente, suscitando curiosità ed interesse. La musica popolare, caratterizzata da ritmi vivaci e spesso incalzanti, non è, come sembrerebbe, così tanto lontana dalla contemporaneità. Spesso legata alla ritualità di un popolo, essa scandiva il ritmo della vita di ciascun uomo del popolo: le fasi del lavoro, il ritrovo delle feste profane, il ciclo degli appuntamenti religiosi, quindi sempre è stata strettamente connotata da immediatezza e pura spontaneità. “Il frutto diretto di una forte necessità”. Collante sociale tra gruppi diversi, la musica popolare si è sempre distinta perché coinvolgente, inclusiva, fortemente motivante. Il suo valore culturale è, pertanto, impagabile. “E se nell’odierno contesto storico – ha concluso l’autore - siamo tutti chiamati ad essere cittadini senza confini, capaci di identificarci come membri di una comunità globale, sempre dobbiamo conservare e tutelare la memoria delle nostre origini. La memoria è infatti la bussola che ci consente di capire quale direzione intendiamo dare alla nostra esistenza, con chi desideriamo accompagnarci, per quali obiettivi e finalità val davvero la pena costruire percorsi di vita che siano importanti e significativi”.

“Lo chiamavano Michele di Potenza” e “Conversazioni sulla musica lucana” (Villani Editore) – quest’ultima opera presentata pochi giorni orsono – focalizzano entrambe l’attenzione sull’immenso patrimonio musicale di cui la Basilicata – definita “Patria del Folk” - è fedele interprete e custode. Alla sua gente, operosa ed accogliente, a volte poco consapevole della sue grandi potenzialità, il compito di garantire la continuità delle tradizioni, onde passare con fierezza ed orgoglio il testimone alle nuove generazioni, mantenendo vive storia, cultura, identità.

GRAZIE DIRETTORE DE STRADIS!»

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Dopo la travolgente performance della scorsa edizione, che ha registrato migliaia di presenze da tutto il mondo, il lucano Danilo Vignola torna protagonista sul palco internazionale di Monopoli, il raduno mondiale dell’ukulele il “Monopolele Festival” (Festival Mediterraneo dell'Ukulele). Anche quest’anno la città pugliese ospiterà i più grandi interpreti del celebre cordofono hawaiiano da tutto il globo, dal sei volte vincitore dei Grammy Awards, da Los Angeles, il leggendario Daniel Ho, al virtuoso di Liverpool Ukulele Uff, al duo bulgaro di virtuosiVilzar Gichev e Petar Terziev, dalla musica classica di Silvana Bruno alle orchestre da Dublino e da Uppsala, Svezia, orchestre italiane e maestri da tutta Italia come Adriano Bono del Reggae Circus e Ukus in Fabula, le inglesi London Belles , l’attrice musicista Giulia Nervi che presenterà il festival per citarne alcuni.  

L’apertura del Festival Mediterraneo dell'Ukulele, il momento più importante della manifestazione, è affidato ad uno fra i più grandi virtuosi dell’ukulele nel mondo: Danilo Vignola, musicista straordinario, acclamatissimo all'estero, si è esibito in tutto il mondo, le cui creazioni musicali sono pennellate, funamboliche e coinvolgenti, di atmosfere mediterranee, tecnica e stile oggetto di studio nelle accademie ed antologie di settore. Nella sua musica c'è Sud, c'è sensualità, c'è l'Europa più calda. Danilo (che nella performance si esibirà col percussionista Giò Didonna) porterà uno spettacolo innovativo insieme al virtuoso delle percussioni Giò Didonna. Un mediterraneo elettronico, tribale e tutto da ballare ed ascoltare.

Sarà la prima esibizione di un calendario fitto di eventi per il duo Vignola-Didonna fra i festival più importanti d’Europa previsti per l’estate.

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IERI SERA, al Polo Bibliotecario di Potenza, in occasione della presentazione del libro “Conversazioni sulla Musica Lucana” (Villani Editore), era presente una nutrita rappresentanza del mondo musicale lucano, proveniente dalle zone più disparate della regione. In ordine sparso: Pietro Varvarito (Accipiter, Accettura) Antonio Guastamacchia (Tricarico), Danilo Vignola (Genzano), Leonardo Riccardi (Terranova di Pollino), Sergio Santalucia (Montemurro), Rocco Mentissi (Tolve), Raffaele Tedesco (Moliterno), Carmine Donnola (Grassano), Fabio Settembrino (Rionero), senza contare la folta “pattuglia” potentina rappresentata da Toni De Giorgi, Vito Lisi (Alunni del Sole), Tony Perris, Dino Becagli (Teatro Minimo di Basilicata), Mario Bellitti (Festival di Potenza), i Meteopanik (Vito Viglioglia, Vito Di Lorenzo, Giuseppe Di Tolla e Gianluigi Santoro) e altri esponenti del mondo culturale e artistico della regione.

La citata “foto di gruppo” ha rappresentato di per sé il successo di una serata in cui, in virtù del libro di Walter De Stradis, si è discusso del “fare musica” in regione sotto diversi aspetti, ma sempre in termini propositivi.

Dopo i libri su Antonio Infantino (“Nella Testa di Antonio Infantino”) e quello su Michele di Potenza (“Lo Chiamavano Michele di Potenza”), usciti anch’essi per Villani, il giornalista e scrittore lucano pubblica dunque un terzo volume che conclude idealmente una importante trilogia sulla musica regionale.

Sempre grazie al suo interessamento per la musica, De Stradis aveva iniziato in radio all’inizio degli anni Duemila, dedicandosi a un genere di trasmissioni (incentrate sulle “musiche dal mondo”, ma anche su cinema, libri e fumetti) che porta avanti con successo ancora oggi, dando vita a un piccolo “unicum” nel panorama radiofonico regionale.

Il nuovo libro è una raccolta di interviste (per meglio dire le “conversazioni” del titolo) in cui l’autore parla con i protagonisti, gli esperti e gli animatori più disparati, laici e persino religiosi.

Ci vengono dunque raccontati gli inizi, le aspirazioni, i successi di molti degli artisti lucani, dei generi più disparati, ma il discorso sovente scivola, mai forzatamente, anche sui rapporti tra musica e politica, fede e spiritualità, entusiasmo e rassegnazione; bandi pubblici e sforzi tutti privati.

Scorrendo le pagine del libro, come si accennava, si può affermare, con ragionevole convinzione, che ci troviamo di fronte a una descrizione alquanto rappresentativa delle diverse tendenze in atto nella musica lucana.

Pagina dopo pagina, dunque, si legge la storia contemporanea della musica lucana: uno sforzo giornalistico, letterario ed editoriale finora mai tentato.

Nel corso della serata, condotta dalla giornalista Rosa Santarsiero, con la partecipazione del direttore del Polo, Luigi Catalani, dell’organizzatore di eventi Antonio Petrino e dell’editore Franco Villani, si è tenuta un’intensa esibizione dei Meteopanik, che hanno presentato alcuni brani tratti dal nuovissimo album “Kinapoetem”, suonato in set acustico e composto da nove brani diversi tra di loro, anche se accomunati da un Sound eterogeneo. Ballate, brani Folk, Reggae e cantautorali compongono l’Ars Combinatoria del progetto che contiene al suo interno anche una Cover di Franco Battiato.

Mich. Imp.

 

 

 

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Il primo appuntamento è stato già fissato. Si parte il 21 giugno a Corleto Perticara, in occasione della Giornata internazionale della Musica, nell’ambito di un evento musicale che l’Upli sta organizzando. In programma c’è il "Premio Musicale di Parità", una novità assoluta nel panorama nazionale rivolta ai musicisti, alle orchestre, ai compositori, alle eccellenze. Un evento per dare opportunità ai talenti e avvicinare soprattutto le donne al mondo delle professioni musicali. Il “Premio” segna l’inizio della collaborazione tra l’Ufficio della Consigliera regionale di parità e l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata, un partenariato che nasce dalla firma di un protocollo d’intesa e da un punto fermo: la forza della cultura della musica. Perché è proprio attraverso la musica che si intende promuovere la “cultura della parità di genere”, combattere gli stereotipi di genere e ogni forma di discriminazione.

L’accordo è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa. A introdurre i temi la consigliera regionale con delega alla Cultura, Dina Sileo. “Ringrazio la consigliera di parità per essersi fatta promotrice di questo protocollo. La cultura – ha affermato - è un potente strumento per sensibilizzare e promuovere la parità di genere nella nostra società. Attraverso l'arte, la musica, il cinema, la letteratura e altre forme di espressione culturale, possiamo trasmettere messaggi di inclusione e di rispetto verso l’altro. In questa direzione, rilevante è l’attività dell’Orchestra 131 che ha posto in essere attività culturali volte a sensibilizzare la comunità come il concerto dello scorso 8 marzo. La cultura può contribuire a valorizzare il ruolo delle donne nella società, a sfidare gli stereotipi di genere e a promuovere una visione più inclusiva e diversificata della nostra comunità”.

“Con l’ufficializzazione del Partenariato con OS131 – ha detto la consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi – da oggi, ci apriamo, insieme, a nuovi scenari di promozione della cultura della parità. La musica, e quella orchestrale sinfonica in particolare, per le diverse professionalità che coinvolge, per le molteplici caratteristiche di strumenti, stili, ruoli e competenze, nel pieno rispetto della parità di genere, è di per sé un esempio di armonia tra cultura e diritti. Oggi con OS131, attraverso la musica possiamo più facilmente raggiungere e promuovere la cultura di parità di genere in tutti i 131 comuni che nel nome identificano l’Orchestra e allo stesso tempo tutta la Regione Basilicata”.

E’ intervenuto il presidente dell’associazione, Pasquale Scavone. “La nostra scelta di voler istituire un’Orchestra Sinfonica della Basilicata – ha spiegato - è una ‘sfida culturale’ più che soltanto un’impresa culturale, non di poca rilevanza per la nostra regione, che registra un indice di emigrazione giovanile qualificata rilevante e preoccupante nei settori culturali soprattutto. I musicisti della OS131, molto preparati e rigorosamente selezionati, sono nella gran parte lucani. L’Orchestra rappresenta perciò, la loro opportunità di immaginare un futuro qui, e, realizzarsi nella propria passione e percorso di studi. Abbiamo una grande responsabilità, ed obiettivi ambiziosi. Nessuno deve sentirsi escluso, ben vengano perciò iniziative di tale spessore per trasmettere allo stesso tempo, cultura e diritti”.

La consigliera regionale supplente di parità, Rossana Mignoli, si è soffermata su come i partenariati culturali possano aprire nuovi orizzonti alla parità di genere. “Molto spesso le donne – ha detto – si avvicinano alla musica ma non riescono a farne una professione. Il partenariato con l’Orchestra 131 è un passo in avanti per superare gli stereotipi di genere nel campo musicale”.

Il Protocollo, a costo zero, è finalizzato alla promozione e valorizzazione della cultura della parità di genere delle professioni legate alla musica in generale e a quella orchestrale in particolare. Durerà tre anni e impegna i firmatari organizzare e promuovere, ciascuna attraverso i propri canali istituzionali, iniziative congiunte, quali eventi culturali e musicali in genere.

 

 

fonte

https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3089895&value=regione

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Il celebre chitarrista cantante toscano Cosimo "Zanna" Zannelli si esibirà in un day off a Genzano Di Lucania il primo maggio, la tarda mattinata a partire dalle 12 per un aperitivo ad ingresso gratuito presso la Tenuta Cavallina. Il noto turnista e concertista al fianco di Piero Pelùe di Gianni Morandi che vanta collaborazioni anche con Patty Pravo, Bianca Atzei e Robert Post terrà un “acoustic concert” per voce e chitarra in due set presso la prestigiosa Tenuta di via Boreale.

L’artista, che ha condiviso palchi internazionali con The Cure, Simple Minds, Prodigy, Audioslave, Chemical Brothers,per citarne alcuni, offrirà al pubblico il suo vasto repertorio da De Andrè a Battiato, dai Beatles a David Bowie con pezzi originali per chitarra e voce ed improvvisazioni virtuosistiche di chitarra acustica.

In un primo set un’esibizione aperta a tutti per degustare l’aperitivo artistico del primo maggio dalle 12:00 alle 13:00 circa: gli ottimi calici della Tenuta Cavallina si accompagneranno alle note del maestro toscano.

Poi, per i prenotati e chi vorrà trattenersi fino ad esaurimento posti, seguirà il pranzo con la proposta dell’ottima e rinomata cucina della Tenuta con piscina immersa nella natura.

Dunque un primo maggio con un’eccellenza del panorama chitarristico nazionale per accompagnare un lungo aperitivo della festa dei lavoratori e, per chi vorrà, il menù a pranzo con le proposte enogastronomiche di primissima qualità dello chef di Tenuta Cavallina.

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