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Il Gup presso il tribunale di Potenza, dott. Pignata, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’Ufficio della Consigliera regionale di parità, patrocinato dell’avv. Luca Lorenzo, nel procedimento c.d. Woman Transfer, a carico di una organizzazione dedita alla tratta di persone (badanti moldave) e all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Dopo essere state reclutate attraverso profili facebook, le lavoratrici, tutte donne moldave, entrate nel territorio italiano con visto turistico, erano costrette a lasciare il passaporto nelle mani dell’organizzazione e a lavorare come badanti, in nero e in condizioni di sfruttamento, versando come tangente una quota del salario maturato. Le lavoratrici, inoltre, erano segregate e trattenute in alloggi gestiti dall’organizzazione in condizioni sociali, familiari ed economiche di vulnerabilità e di degrado.

La decisione di rinvio a giudizio è stata disposta in continuità con l’orientamento già precedente assunto dalla Corte d’Assise di Potenza nello scorso dicembre in un altro filone dell’inchiesta, dove l’Ufficio della Consigliera regionale di parità (deputato istituzionalmente al contrasto delle discriminazioni di genere sul lavoro) era stato già ammesso tra le parti civili.

Soddisfazione viene espressa da Ivana Pipponzi, Consigliera regionale di Parità effettiva, dalla sua vicaria Rossana Mignoli e dall’avv. Lorenzo poiché “l’ammissione alla costituzione di parte civile per i delitti commessi in danno di una pluralità di lavoratrici vittima di tratta e lavoro nero conferma la sempre crescente sensibilità e tutela verso la questione di genere a contrasto delle condotte discriminatorie sui luoghi di lavoro”.

 

 

 

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“Un personale saluto di benvenuto alla neo insediata questore di Matera Emma Ivagnes che, dal 10 gennaio, rappresenta una delle cariche più alte per la sicurezza e l’ordine a tutela della comunità.

Il ruolo di questore assegnato ad una donna rappresenta un segnale di notevole importanza verso una maggiore presenza femminile nelle posizioni apicali. L’equilibrio di genere nelle alte cariche registra ancora un forte gap da colmare attraverso una sempre più incisiva attività di promozione e diffusione della cultura della parità di genere e di contrasto alle discriminazioni.

Formuliamo gli auguri di buon lavoro, con l’auspicio di poter avviare un percorso di proficua collaborazione nelle iniziative che verranno messe in atto in tale direzione”.

Lo affermano, in una nota, la consigliera effettiva regionale di parità, Ivana Pipponzi, e la consigliera supplente, Rossana Mignoli.

 

fonte

https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3087452&value=regione&fbclid=IwAR0uSxJ1dkaTjyyTXwgP-Skf_liCpZ8KbSSfp_bWvQsXT_E9k7YTCE4shzU

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Resoconto attività 2022

della Polizia Postale e delle Comunicazioni e del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica – Campania, Basilicata e Molise

 

 

 

COMUNICATO UFFICIALE - Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

CONTRASTO ALLA PEDOPORNOGRAFIA ONLINE E ABUSI SU MINORI IN RETE

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori.

Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nel 2022 ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento e di coordinamento nazionale dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica – COSC della Polizia Postale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.

L’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati già evidenziata nella rilevazione di medio termine. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete. L’impegno profuso dalla Specialità si è concentrato nel reprimere episodi di particolare gravità, con l’effetto rilevabile di evidenziare un maggior numero di individui sottoposti a pene detentive.

Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale veniva intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.

La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.

In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal Centro sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di persone tratte in arresto di circa il+8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

PEDOPORNOGRAFIA E ADESCAMENTO ONLINE 2021 2022* Variazione percentuale
Persone indagate 1.419 1.463 +3%
Siti in Black List 2.543 2.622 +3%
* - dati rilevati il 27/12/2022

Campania

Per quanto concerne la Campania i casi trattati in materia di abusi su minori in rete nel 2022 sono 101 e le indagini condotte hanno portato all’arresto di 20 persone (13 nel 2021), alla denuncia di 116 soggetti e a 139 perquisizioni.

Basilicata

Per quanto concerne la Basilicata i casi trattati in materia di abusi su minori in rete nel 2022 sono 4 e le indagini condotte hanno portato alla denuncia di 4 soggetti e a 4 perquisizioni.

Molise

Per quanto concerne ila Molise i casi trattati in materia di abusi su minori in rete nel 2022 sono 5 e le indagini condotte hanno portato alla denuncia di 1 soggetto e a 1 perquisizione.

ADESCAMENTO ONLINE

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

Campania

Per quanto concerne la Campania, i casi trattati in materia di adescamento nel 2022 sono 51 e le indagini condotte hanno portato all’arresto di 3 persone, alla denuncia di 51 soggetti e a 35 perquisizioni.

Molise

Per quanto concerne il Molise, i casi trattati in materia di adescamento nel 2022 sono 2.

CYBERBULLISMO

Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo che può essere interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete.

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 323 casi di cyberbullismo.

CYBERBULLISMO 2021 2022*
Casi trattati vittime 0-9 anni 27 17
Casi trattati vittime 10-13 anni 112 87
Casi trattati vittime 14-17 anni 319 219
TOTALE 458 323
* - dati rilevati il 27/12/2022
  2021 2022*
Minori denunciati per Cyberbullismo 117 128
* - dati rilevati il 27/12/2022

Campania

Per quanto concerne la Campania, i casi trattati in materia di cyberbullismo nel 2022 sono 24 (43 nel 2021) e le indagini condotte hanno portato alla denuncia di 6 minori (13 nel 2021).

Basilicata

Per quanto concerne la Basilicata, i casi trattati in materia di cyberbullismo nel 2022 sono 2 (3 nel 2021).

Molise

Per quanto concerne il Molise, i casi trattati in materia di cyberbullismo nel 2022 sono 5 (5 nel 2021).

REATI CONTRO LA PERSONA

A livello nazionale sono stati trattati i seguenti casi di reati contro la persona perpetrati online:

Reati contro la persona

perpetrati OnLine1

2021 2022*
Casi trattati 10.297 9.278
Persone indagate 1.693 1.167

1Stalking / diffamazione online / minacce / revengeporn/ molestie / sextortion / illecito trattamento dei dati /

sostituzione di persona / hate speech / propositi suicidari

* - dati rilevati il 27/12/2022

 

Per quanto concerne il territorio di competenza del C.O.S.C. Campania, Basilicata e Molise,si riportano i seguenti dati afferenti ai reati contro la persona:

CAMPANIA
  2021 2022
Casi trattati 1942 2759
Persone indagate 63 56
Persone arrestate 9 4
Perquisizioni 21 34
BASILICATA
  2021 2022
Casi trattati 190 278
Persone indagate 9 3
Perquisizioni 3 3
MOLISE
  2021 2022
Casi trattati 135 146
Persone indagate 14 9
Perquisizioni 4 1

 

FOCUS SULLA SEXTORTION

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.

Recentemente lesextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.

La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi,la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni,più spesso in danno di vittime maschili.

Nel 2022 in Campania sono stati trattati 97 casi di sextortion, in Basilicata 56 e in Molise 3.

PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE INFORMATIZZATE

Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, ai sensi dell’art. 7 bis DL 144 del 2005 e del DM 15 agosto 2017 - Direttiva sul riordino dei comparti di Specialità delle Forze di Polizia – la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese.

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.

In tal senso, come noto, il conflitto russo-ucraino ha comportato una recrudescenza nell’attività di attori ostili, connotati per l’esecuzione di attacchi ransomware – volti a paralizzare servizi e sistemi critici mediante la cifratura dei dati contenuti – campagne DDoS, volti a sabotare la funzionalità di risorse online e, soprattutto, attacchi di tipo ATP (Advanced PersistentThreat), condotti da attori ostili di elevato expertise tecnico, in grado di penetrare i sistemi più strategici mediante tecniche di social engineering o sfruttamento di vulnerabilità, al fine di garantirsi una persistenza silente all’interno dei sistemi a scopo di spionaggio o successivo danneggiamento.

La proliferazione di gruppi ostili, si è attuata poi mediante il ricorso a crew hacker di c.d. crime as a service, ordinariamente attive nel fornire supporto tecnologico ad attori criminali ed oggi sempre più contigue a gruppi di ascendenza statuale.

In particolare, il Servizio polizia postale ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, attivando canali di diretta interlocuzione dedicati allo scenario in atto con Europol, oltre che con Interpol e FBI, con l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico/finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali con connotazione state sponsored.

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), attraverso dedicati alert ha diffuso indicatori di compromissione e avvisi di informazione di sicurezza alle infrastrutture informatiche dicasteriali, alle infrastrutture critiche nazionali e ai potenziali target di azioni ostili, individuati attraverso la permanente attività informativa assicurata dal Centro.

I Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale hanno svolto adeguati servizi di monitoraggio e analisi, condividendo ogni evidenza utile in relazione al quadro internazionale in parola.

L’attività del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre agli approfondimenti investigativi, si è tradotta nell’analisi tecnica della minaccia, volta all’elaborazione di informazioni di sicurezza preventiva, nonché nel supporto operativo alle infrastrutture attaccate, che hanno contribuito al ritorno alla piena operatività dei sistemi informatici colpiti.

Attacchi infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati 2021 2022* Variazione percentuale
Attacchi rilevati 5.434 12.947 +138%
Persone indagate 187 332 +78%
Alert diramati 110.524 113.226 +2%
Richieste di cooperazione HTC 60 77 +28%
* - dati rilevati il 27/12/2022

SEZIONE CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).

Cyberterrorismo1 2021 2022*
Casi trattati 1.321 1.193
Persone indagate 80 66
Spazi virtuali monitorati 126.998 173.306

1- Estremismo internazionale religioso / estremismo razziale, antagonista ed anarchico

* - dati rilevati il 27/12/2022

In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo.

Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali.

In ambito europeo, proprio al fine di garantire la cooperazione internazionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti terroristici diffusi in rete e di orientarne l’attività.

In tale ambito, l’attività di monitoraggio del web effettuata dalla Specialità ha permesso di riscontrare, in primis, come la diffusione di contenuti propagandistici jihadisti, nel corso del tempo, abbia subito un sensibile peggioramento “qualitativo”, determinato sia dal ridimensionamento del Califfato sul territorio, sia dalle perdite di tecnici e social media manager cui era devoluto l’incarico di gestire la propaganda, nonché per l’utilizzo sempre più frequente dell'Intelligenza Artificiale sulle principali piattaforme web, per la scansione (e rimozione) dei contenuti pubblicati dagli utenti.

Sul punto, tra le attività effettuate dalla Specialità si segnala quella effettuata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica e dalla DIGOS di Perugia, all’esito della quale un cittadino marocchino di 54 anni è stato espulso dal territorio nazionale, in quanto autore di una prolifica attività propagandistica sul social network Facebook realizzata attraverso numerosi post e commenti a sostegno dei “fratelli musulmani” e del Jihad, specificamente della Palestina contro Israele, nel corso della quale si è definito un “mujahidin” pronto ad aiutare la causa.

In analogia a quanto sin qui evidenziato con riferimento alla propaganda jihadista, anche nell’ambito dei fenomeni di radicalizzazione online legati all’ideologia neofascista e xenofo/razziale, il web si conferma lo strumento strategico per la diffusione della propaganda delle ideologie estremiste e violente, nonché per il reclutamento di nuovi combattenti, il finanziamento, lo scambio di comunicazioni riservate nella pianificazione degli attentati e di rivendicazione degli stessi.

Appare opportuno evidenziare come il movimento “suprematista” si basi su una importante attività di propaganda di dottrine ideologiche come il neonazismo, il razzismo, l’identitarismo e l’etnocentrismo, che avviene soprattutto all’interno di piattaforme di comunicazione online “riservate”, diverse dai principali social network.

La costante attività di monitoraggio informativo ed investigativo ha permesso di accertare come nel corso degli ultimi mesi si sia stato registrato un notevole incremento dei trend e delle discussioni all’interno di chat in diverse piattaforme; si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali risultano essere già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 8chan, vk.com (Vkontakte), nonché Telegram, privilegiando tutte quelle piattaforme che per la propria policy garantiscono l’anonimato e rendono più complicata l’identificazione degli autori dei messaggi.

Alla luce di quanto premesso, appare opportuno evidenziare come gli operatori della Specialità abbiano intensificato le attività di monitoraggio proprio in tali contesti e, in raccordo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, abbiano avviato numerose attività investigative, con il deferimento alle competenti Autorità Giudiziarie dei soggetti identificati – anche attraverso attività sotto copertura e perquisizioni – quali autori dei messaggi connotati dalla discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Tra le numerose attività investigative espletate dalla Specialità nel corso del 2022, si segnala quelle che ha condotto al deferimento alla competente A.G. da parte del Centro Operativo di Milano di un uomo di 60 anni, residente nella provincia di Como, quale utilizzatore di un account Twitter, autore di due messaggi contenenti gravi minacce nei confronti del Capo dello Stato.

Ed ancora, appare opportuno evidenziare quella che ha permesso di identificare l’amministratore di un canale Telegram – caratterizzato dalla presenza di numerosi messaggi connotati da ideologie antisemite, da teorie complottiste contrarie ai vaccini, dall’incitamento alla violenza nel corso di manifestazioni pubbliche, nonché per la presenza di gravi minacce nei confronti di varie cariche istituzionali, tra le quali il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Presidente U.S.A. Joe Biden - in un cinquantenne originario della provincia di Napoli, ma da tempo domiciliato in Germania per motivi professionali.

Sulla base degli accertamenti compiuti, l’amministratore del canale Telegram monitorato, è stato fermato al momento del suo ingresso nel territorio nazionale, proveniente dalla Germania, proprio per partecipare ad una manifestazione no-vax in programma nella città di Roma, per la quale aveva esortato i componenti della chat, oltre 21.418 iscritti, ad armarsi e a sopraggiungere in gran numero, fornendo precise indicazioni volte a eludere le attività di prevenzione e controllo delle Forze dell’Ordine.

L’uomo è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria dal personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Napoli che, unitamente alla locale DIGOS, ha dato esecuzione al decreto di perquisizione informatica, emesso nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo partenopeo, riscontrando utili tracce informatiche in merito alla pubblicazione dei messaggi di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica.

Infine, considerando il carattere transnazionale che spesso connota le attività investigative in argomento, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali. In ambito europeo, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni è il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti di propaganda terroristica diffusi in rete e di orientarne l’attività.

Lo scambio delle informazioni tra Paesi Membri viene effettuato attraverso l’utilizzo di specifiche piattaforme tecnologiche appositamente create in ambito IRU a supporto del monitoraggio e delle indagini in materia di terrorismo in Internet.

Proprio nell’ambito della lotta ai crimini ispirati dall’odio, nello scorso mese di aprile, la Polizia Postale ha partecipato alla giornata di azione congiunta a livello dell’U.E., sostenuta da Europol, che, oltre l’Italia, ha coinvolto 10 Paesi (Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Romania e Spagna).

Le attività investigative hanno permesso di identificare in tutta Europa 176 persone in relazione alla diffusione online di messaggi di incitamento all’odio xenofobo-razziale, nonché istigazione alla violenza.

Nella circostanza, le Forze dell’ordine degli Stati membri hanno anche lavorato insieme per far aumentare la consapevolezza di individui e gruppi che Internet non rappresenta un “vuoto giuridico”, dando così un chiaro segnale alle persone che diffondono odio violento online che le azioni investigative congiunte saranno sempre più frequenti e consistenti.

Da ultimo, lo scorso 15 dicembre, la Polizia Postale e la D.C.P.P. hanno partecipato ad una seconda giornata congiunta, coordinata dall’European Union Internet Referral Unit (EU IRU) di Europol, nell’ambito del Referral Action Day (RAD) contro i contenuti violenti dell’estremismo di destra e del terrorismo online. L'attività ha coinvolto anche le Unità specializzate di 14 Paesi, tra cui 13 Stati membri dell'Unione Europea e un Paese non appartenente all’ UE.

Le autorità partecipanti sono state coinvolte nell'individuazione e nella segnalazione di contenuti terroristici ai fornitori di servizi online e nel valutare le loro risposte. Le attività hanno portato alla segnalazione di 831 elementi a 34 piattaforme interessate. Il materiale in questione include contenuti vietati prodotti da organizzazioni estremiste di destra o in favore di queste, nonché contenuti diffusi relativi ad attacchi terroristici motivati dall'estremismo violento.

Tali materiali includono livestream, manifesti, rivendicazioni e celebrazioni di attentati. L'estremismo violento è ancora una preoccupazione crescente dopo i fatti di Bratislava (Slovacchia) e Buffalo (USA).

Gli autori di questi attentati facevano parte di comunità online transnazionali e si sono ispirati ad altri estremisti di destra violenti e terroristi. Nei loro manifesti, i terroristi hanno evidenziato il ruolo centrale della propaganda online nei processi di radicalizzazione. Questo dimostra come l'abuso di internet continui ad essere centrale per l’avvio di percorsi di radicalizzazione e reclutamento della destra violenta.

Dal primo Referral Action Day dedicato a questo tipo di contenuti online nel 2021, la minaccia rappresentata dall'estremismo violento e dal terrorismo è ancora in aumento.

I RAD consolidano gli sforzi delle forze dell'ordine per contrastare la creazione e la diffusione di propaganda estremista e terroristica online. Durante le attività coordinate, i partecipanti segnalano i contenuti legati al materiale di propaganda ai fornitori di servizi online invitandoli a valutare e rimuovere i contenuti che violano i loro termini di servizio. Le piattaforme sono invitate a rafforzare i loro protocolli di moderazione per evitare questo tipo di abuso in futuro.

REATI CONTRO IL PATRIMONIO ONLINE

Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle truffe online con 3541 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore dell’e-commerce e market place.

Truffe OnLine 2021 2022* Variazione percentuale
Casi trattati 15.083 15.508 +3%
Persone indagate 3.403 3.541 +4%
Somme sottratte € 73.245.740 € 115.457.921 +58%
* - dati rilevati il 27/12/2022

Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022, importante l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.

Proprio per dare maggior impulso alle indagini che vedono coinvolti cittadini stranieri, Il Servizio Polizia Postale, nel corso dell’anno 2022, ha attivato 260 richieste di cooperazione internazionale attraverso il canale Europol che, in più di un’occasione, si sono rivelate determinanti per l’individuazione degli autori dei reati investigati.

La Polizia Postale è stata impegnata anche nell’individuazione di proposte di vendita online di prodotti contraffatti o all’utilizzo illecito di segni distintivi dei marchi registrati, per la tutela del c.d. italian sounding.

Il monitoraggio di siti e spazi web (blog, gruppi social e siti dedicati) dediti a giochi e scommesse clandestine è un’altra attività operativa particolarmente seguita dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia per contrastare la diffusione irregolare o illegale, che per tutelare gli interessi dei consumatori, specie se minori d’età: numerosi sono i siti con sedi legali presso paesi esteri, che operano in Italia anche se privi della prevista autorizzazione per poter esercitare legalmente la raccolta di scommesse.

Nel corso del 2022 sono state implementate anche le attività di monitoraggio relative alla vendita online di tabacchi, sigarette elettroniche e liquidi da inalazione in rete, su siti sprovvisti delle relative autorizzazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

L’anno 2022 ha vissuto, subendoli, gli strascichi dell’emergenza sanitaria da Covid19, che ha comportato il cambiamento radicale di alcune abitudini di vita consolidate. La sostituzione della socializzazione diretta con quella telematica e lo svolgimento dell’attività lavorativa non in presenza,imposti dall’avvio della pandemia fin dal 2020, si sono, in parte, stabilizzati, aprendo la strada a nuove consuetudini: molte aziende hanno proseguito con forme di telelavoro e smartworking, contribuendo a incrementare la frequenza di navigazione in rete da parte dei soggetti adulti anche attraverso devices quali tablet, smartphone, pc molto spesso utilizzati anche perscopi personali a scapito della sicurezza.

Nel solco di questi cambiamenti si è registrato un aumento dei reati informatici che ha raggiunto livelli altissimi, mettendo in luce come il crimine post pandemia nel nostro Paese stia cambiando radicalmente.

Il settore del financial cybercrime rappresenta un bacino molto remunerativo ed appetibile sfruttato da molte organizzazioni criminali, anche estere, come veicolo per finanziare le proprie attività illecite, il più delle volte attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di social engineering per manipolare le vittime e indurle a fornire informazioni riservate.

Le conseguenze di un attacco riuscito possono essere drammatiche e avere effetti devastanti non solo su singoli utenti o investitori, ma anche con riverberi negativi per ciò che concerne piccole e medie imprese, con ingenti perdite economiche e danni d’immagine difficilmente quantificabili.

Nel settore del contrasto al financial cybercrime, il fenomeno dei “money mules” rappresenta senz’altro una delle modalità più frequenti e consolidate per realizzare frodi online: con la funzione di “teste di legno” cibernetiche, personalità di dubbia moralità si prestano ad essere l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del reato. La diffusione di questa modalità e il numero dei soggetti che si prestano a svolgere tale funzione criminale sono in costante crescita e rappresentano ormai una realtà criminale quasi endemica in tutto il mondo.

Anche il 2022, inoltre, è stato caratterizzato dalla crescita dell’interesse per le Cryptovalute: i cittadini italiani, anche con bassa scolarizzazione informatica, sono sempre più frequentemente attratti dagli investimenti in Cryptovalute, con la speranza di realizzare i facili e veloci guadagni pubblicizzati.

Quello delle Cryptovalute costituisce un mondo eterogeneo e virtuale, peraltro, non dissimile da quello reale. In tale contesto sono realizzate attività investigative finalizzate a fermare i tentativi di phishing verso i Wallet che le contengono: i truffatori informatici agganciano le vittime attraverso richieste di natura tecnica, su chat ufficiali o semi ufficiali, con la promessa di risolvere i loro problemi gestionali previa cessione delle chiavi private, che permettono la movimentazione delle Crypto (cd. SEED), in realtà queste consentono ai malfattori di prendere il pieno possesso del Wallete di impadronirsi del contenuto.

Forte anche l’impegno per contrastare il fenomeno del riciclaggio perpetrato attraverso la conversione delle somme frodate in Cryptovalute, sono state infatti coordinate dal Servizio Polizia Postale diverse attività investigative che hanno visto truffe informatiche ad alto contenuto tecnico conosciute come le BEC, le CEOfraud, Vishing, phishing tentare di realizzare i proventi criminali inviando le somme sottratte tramite bonifico bancario ad exchange di cryptovalute non collaborativi con la Polizia, convertendo la valuta ufficiale in Bitcoin o Ethereum. Tale procedimento consente facilmente lo spostamento e spacchettamento delle somme, in attesa di fare cashout.

Per tale ragione è stata intensificata la collaborazione con le grandi società di Exchange di Crypto per i report operativi e per il congelamento delle somme sottratte, così come è stata intensificata anche l’analisi delle transazioni Cryptocon la collaborazione degli specialisti diEuropol.

La mancanza di confini geografici in Internet consente sempre più frequentemente la formazione di gruppi criminali con nazionalità eterogenee ed è questo che caratterizza ormai quasi l’intero panorama dei reati commessi attraverso le nuove tecnologie.

In Italia sono state frodate 156 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking, sono state identificate edindagate 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente).

Frodi Informatiche 2021 2022* Variazione percentuale
Persone indagate 779 853 +9%
Somme sottratte € 33.258.422 € 38.678.134 +16%
* - dati rilevati il 22/12/2022

Per quanto concerne il territorio di competenza del C.O.S.C. Campania, Basilicata e Molise, si riportano i seguenti dati afferenti ai reati contro il patrimonio online:

CAMPANIA
  2021 2022
Casi trattati 3634 2603
Persone indagate 361 283
Persone arrestate 15 9
Perquisizioni 137 193
Somme recuperate in Euro 794.547 213.594
BASILICATA
  2021 2022
Casi trattati 674 575
Persone indagate 14 9
Perquisizioni 7 1
Somme recuperate in Euro 4.003 2.000
MOLISE
  2021 2022
Casi trattati 572 426
Persone indagate 55 135
Perquisizioni 8 2
Somme recuperate in Euro 108.444 16.836

COMMISSARIATO DI P.S. ONLINE

L’uso crescente delle nuove tecnologie ha reso necessario lo sviluppo e il potenziamento di nuovi strumenti di comunicazione che consentissero alla Polizia di Stato di mettersi in contatto diretto con gli utenti del web.

In tale ottica, il portale del Commissariato di PS online ha permesso al cittadino, abituato ormai a utilizzare la rete internet per svolgere le principali attività quotidiane, di rivolgersi agli agenti della Polizia Postale in qualsiasi momento e ovunque si trovi. Attraverso il computer, l’utente può segnalare comportamenti che giudica illeciti e chiedere aiuto per superare difficoltà e problematiche, anche nei casi in cui potrebbe essere fonte di disagio rappresentarle di persona.

La facilità con cui il cittadino ha interagito con la piattaforma dedicata, ha reso possibile raccogliere le segnalazioni di quegli utenti che, mossi da spirito altruistico e di collaborazione, si sono rivolti alla Polizia Postale in un’ottica di sicurezza partecipata - nella sua declinazione online - fornendo utili evidenze su fenomeni emergenti potenzialmente lesivi, così contribuendo, in termini di efficace prevenzione, ad evitare che altri internauti potessero cadere nelle trappole della Rete.

L’esigenza di innalzare al massimo i livelli dell’azione preventiva ha imposto di introdurre una nuova sezione, dedicata agli alert, dove vengono raccolti e pubblicati gli “avvisi agli utenti” che, proprio perché costantemente aggiornati e facilmente raggiungibili, costituiscono un efficace strumento di autotutela messo a disposizione del cittadino.

Tra i fenomeni riscontrati con maggior frequenza nell’anno 2022 annoveriamo, a titolo esemplificativo, i furti di account social, le estorsioni a sfondo sessuale, il phishing ai danni di correntisti di istituti bancari,le proposte di falsi investimenti online, nonché falsi siti di vendita di quei prodotti che, in un determinato contesto temporale, risultano essere maggiormente richiesti sul mercato.

Le segnalazioni che richiedono l’intervento tempestivo del Commissariato di PS online sono molteplici. Emblematico è quanto avvenuto lo scorso 18 marzo, quando è giunta la richiesta di aiuto di una figlia preoccupata per la madre, vittima di una truffa sentimentale.

In particolare, la donna è stata contattata attraverso un noto social network da un uomo dalle maniere gentili che ha iniziato a corteggiarla con insistenza fino a farla innamorare. Dopo aver conquistato la fiducia della donna, il truffatore, confidandole di avere una figlia gravemente malata, che necessitava di cure molto costose alle quali non riusciva a far fronte, le ha richiesto un sostanzioso aiuto economico. La vittima, particolarmente colpita dalla triste vicenda, ha iniziato a inviare a più riprese ingenti somme di denaro sino a dilapidare il suo intero patrimonio.

Tutti i tentativi esperiti dai familiari della donna per farle capire di essere caduta vittima di un raggiro, sono risultati vani.

A quel punto, a seguito della segnalazione, il poliziotto del Commissariato di PS online, contattando la donna, è riuscito a farle comprendere che la persona che credeva essere il suo amato era in realtà un abile truffatore.

Grazie a questo intervento, la donna, oramai consapevole di quanto le era accaduto, ha interrotto la relazione e trovato il coraggio di sporgere denuncia.

Sul sito, inoltre, giungono segnalazioni da parte di utenti che si trovano in situazioni di pericolo o che minacciano gesti estremi; in tali circostanze, ai poliziotti della sala operativa del Commissariato di PS online è richiesto un tempestivo e coordinato intervento che coinvolge gli uffici territoriali delle Questure interessate dall’evento.

Lo scorso 19 gennaio, ad esempio, il personale del Commissariato ha gestito una segnalazione proveniente da un ragazzo che aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita dopo essere stato vittima di un’estorsione sessuale.

Il poliziotto che ha preso in carico la segnalazione ha immediatamente contattato telefonicamente il giovane che si è mostrato inizialmente reticente, timoroso e particolarmente spaventato, rifiutando di fornire indicazioni utili alla sua localizzazione.

Intuendo il suo grave disagio, e nonostante la ritrosia dimostrata dal ragazzo, l’operatore è riuscito ad instaurare un rapporto di empatia e fiducia col suo giovane interlocutore convincendolo a non commettere gesti estremi.

Il poliziotto ha intrattenuto il ragazzo al telefono per consentire agli operatori della Sala di esperire tutti gli accertamenti necessari per identificarlo e, una volta geolocalizzato, con l’ausilio di una pattuglia è stato possibile prestargli l’assistenza necessaria.

Gli interventi finalizzati alla prevenzione di intenti suicidari da parte di utenti dei vari social network, segnalati attraverso il Commissariato di P.S. online sono stati 64.

L’analisi delle oltre 100.000 segnalazioni ricevute dal sito del Commissariato di PS online nell’anno 2022, ha evidenziato che in molti casi gli internauti sconoscono e/o non adottano quelle piccole e necessarie accortezze di cyber hygiene che consentirebbero loro di prevenire e limitare la maggior parte degli attacchi informatici e il perpetrarsi di attività delittuose.

Per questo motivo, è stata introdotta sul sito una specifica sezione con cui vengono veicolate al cittadino pillole di sicurezza informatica, funzionali a ridurre al minimo i rischi legati all’uso di dispositivi informatici.

La popolarità del sito è avvalorata dal numero degli accessi che sono stati, nel periodo di riferimento, oltre 42.200.000.

Nella costante ricerca di nuove e incisive strategie di comunicazione per fornire ad un’utenza sempre più ampia, si è passati da una comunicazione verso il cittadino a una interazione con il cittadino.

ATTIVITÀ DI PREVENZIONE

La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale.

Tra le iniziative educative si riporta il coinvolgente format teatrale itinerante e in streaming #cuoriconnessi che ha coinvolto oltre 270mila studenti sul territorio nazionale.

Di rilievo è anche la campagna educativa itinerante di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli legati ad un uso non corretto della rete internet da parte dei minori denominata Una vita da social.

L’iniziativa, arrivata quest’anno alla sua X edizione, ha coinvolto oltre 2milioni e 800mila studenti, attraverso il truck didattico multimediale della Polizia Postale, e ha proseguito la sua attività itinerante in Italia e all’estero.

Il progetto si cala nella filosofia dei giovani interlocutori, interagendo con un linguaggio comunicativo semplice ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età, coinvolgendo così dai più piccoli ai docenti ai genitori, con la finalità di combattere la violenza e la prevaricazione dei giovani bulli.

L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e genitori in oltre 2.800 istituti scolastici e di coinvolgere oltre 820mila studenti.

Per quanto concerne la Campania, nel 2022 le attività di prevenzione in ambito scolastico hanno interessato 35.791 studenti, 2.881 docenti, 1.640 genitori e 214 istituti scolastici di vario ordine e grado.

Per quanto concerne ilMolise, nel 2022 le attività di prevenzione in ambito scolastico hanno interessato 2.495 studenti, 210 docenti, 30 genitori e 30 istituti scolastici di vario ordine e grado.

Per quanto concerne la Basilicata, nel 2022 le attività di prevenzione in ambito scolastico hanno interessato 296 studenti, 25 docenti, 100 genitori e 10 istituti scolastici di vario ordine e grado.

ATTIVITA’ DI FORMAZIONE INNOVAZIONE E RICERCA NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE ICT E DI REALIZZAZIONE DEL CERT MINISTERO DELL’INTERNO

Nel corso dell’anno 2022, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha proseguito nell’attività di collaborazione con diverse Istituzioni Scientifiche ed Enti di Ricerca volta ad individuare e valorizzare nuove tecniche e metodologie di lavoro nel contesto info-investigativo. In tal senso, di significativa rilevanza è la pianificazione di percorsi formativi di settore, con particolare riferimento alle tecnologie emergenti (5G, blockchain, IoT, AI) ed al complesso mondo dei sistemi criptati ed al loro dilagante utilizzo criminale.

Di assoluta importanza è stata l’attività di progettazione ed alta formazione specialistica finalizzata all’avvio del CERT (Computer Emergency Response Team) – Ministero Interno. Tale costituendo organismo, che opererà sotto l’egida della nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, sarà chiamato a svolgere un’efficace attività di presidio e risposta interdipartimentale contro incidenti informatici, coordinando le attività di contenimento e ripristino, per la prevenzione e la gestione degli attacchi cibernetici, delle reti e dei sistemi informativi del Ministero dell’Interno.

Si è dato avvio ad una formazione specialista di altissimo profilo a beneficio degli operatori già impegnati nello specifico contesto.

PRINCIPALI ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA SVOLTE DAL CENTRO OPERATIVO PER LA SICUREZZA CIBERNETICA – CAMPANIA, BASILICATA E MOLISE

OPERAZIONE BLACK ROOM - L’attività di indagine è stata condotta dagli investigatori partenopei in modalità undercover e ha consentito di smantellare una rete di utenti che sulla nota piattaforma Telegram gestiva la compravendita di materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori anche di tenera età.

Gli operatori, dopo essersi introdotti in alcuni canali di condivisione del materiale illecito, sono riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia con alcuni interlocutori che si mostravano interessati allo scambio o alla cessione in cambio di somme di denaro che variavano in base all’età delle minori vittime degli abusi.

L’attenzione degli investigatori si è focalizzata in modo particolare sulla presenza di alcuni gruppi chiusi, in cui veniva divulgato una grande quantità di materiale pedopornografico, ai quali potevano accedere soltanto gli utenti ritenuti affidabili dagli amministratori previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al gruppo.

L’analisi delle tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti e la ricostruzione meticolosa dei flussi finanziari hanno consentito di identificare 26 soggetti,residenti in 9 diverse regioni italiane, destinatari dei decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Napoli.

Sono state, quindi, eseguite contestualmente le perquisizioni su tutto il territorio nazionale, ad esito delle quali sono stati tratti in arresto 6 soggetti e denunciati   in   stato   di   libertà 20   persone per commercio, diffusione   e   detenzione   di   materiale pedopornografico.

STALKING E SEXTORTION - Un’articolata attività di indagine condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli ha consentito di eseguire un’ordinanza cautelare con la quale è stata disposta la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna, cinquantunenne, residente nella provincia di Caserta, ritenuta responsabile di stalking e sextortion (estorsione a sfondo sessuale) ai danni di diversi uomini.

La donna attraverso dei falsi profili creati sul social network Facebook, utilizzando foto di donne avvenenti, entrava in contatto con le vittime, per lo più uomini residenti nella provincia di Pescara, con le quali instaurava vere e proprie relazioni virtuali nel corso delle quali chiedeva ed otteneva l’invio di immagini intime dei suoi interlocutori.

Una volta entrata in possesso di tali immagini iniziava a minacciare le vittime di diffonderle a parenti e amici qualora non le avessero pagate delle somme di denaro.

Una delle vittime, spinta dal timore delle possibili conseguenze della diffusione delle proprie immagini intime ed esasperata delle condotte persecutorie di cui era oggetto, è stata costretta a consegnare la somma di 3.000 Euro.

Nei confronti degli uomini che decidevano di interrompere la relazione virtuale intrattenuta con la donna iniziava una vera e propria attività persecutoria realizzata mediante la diffusione on line delle immagini dal contenuto sessualmente esplicito e con delle continue diffamazioni e minacce inoltrate sia attraverso dei profili social creati ad hoc sia mediante telefonate sulle utenze delle vittime e dei familiari delle stesse.

Sulla base dei dati investigativi acquisiti veniva poi eseguita una perquisizione presso l’abitazione dell’indagata durante la quale venivano raccolti ulteriori e decisivi elementi di prova che consentivano all’Autorità Giudiziari di adottare il provvedimento cautelare.

CANALI TELEGRAM - Nel corso delle attività investigative espletate dalla Polizia Postale di Salerno è stato evidenziato all’A.G. che il comportamento dell’imputato minorenne, che attraverso annunci su gruppi pubblici Telegram invitava allo scambio di materiale pedopornografico in sessioni private di chat, era una forma di commercio.

Il G.I.P. del Tribunale dei Minorenni di Salerno e la Corte di Cassazione (sentenza della III Sezione Penale, n. 577 del 13.03.2022, pubblicata il 13.07.2022) hanno accolto tale interpretazione, riconoscendo la contestabilità della fattispecie di cui al comma 2 dell’art. 600 ter c.p.,con conseguente ampliamento degli strumenti investigativi volti al contrasto della pedopornografia online.

SMISHING - Gli agenti del Commissariato di Torre del Greco e della Polizia Postale di Napoli hanno effettuato un controllo presso un appartamento a Torre del Greco, dove hanno sorpreso quattro uomini intenti ad utilizzare dei computer e che, alla vista degli operatori, hanno tentato di darsi alla fuga. Gli agenti li hanno bloccati e controllati, trovando tre di loro in possesso di due carte di debito, un cellulare e di 5.305 Euro, mentre nell’abitazione hanno trovato 134 cellulari con relative schede sim, 113 carte di credito e di debito, 3 computer, 2 router Wi-Fi ed una chiavetta USB con dati relativi a bonifici e conti correnti. Infine, gli operatori hanno accertato che dalle utenze di alcuni cellulari trovati nell’appartamento erano state perpetrate delle frodi informatiche il mese scorso e nella prima metà di ottobre. Quattro persone di 20, 21, 24 e 47 anni, tra cui le ultime due con precedenti di polizia, sono state denunciate per frode informatica.

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La Corte d’Assise di Potenza, presieduta dal dott. Rosario Baglioni, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’Ufficio della Consigliera regionale di parità, patrocinato dell’avv. Luca Lorenzo, nel procedimento a carico di una organizzazione dedita alla tratta di persone e all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Dopo essere state reclutate attraverso profili facebook, le lavoratrici, tutte donne moldave, entrate nel territorio italiano con visto turistico, erano costrette a lasciare il passaporto nelle mani dell’organizzazione e a lavorare come badanti, in nero e in condizioni di sfruttamento, versando come tangente una quota del salario maturato. Le lavoratrici, inoltre, erano segregate e trattenute in alloggi gestiti dall’organizzazione in condizioni sociali, familiari ed economiche di vulnerabilità e di degrado.

Soddisfazione viene espressa da Ivana Pipponzi (nel riquadro), consigliera regionale di Parità (deputata istituzionalmente al contrasto delle discriminazioni di genere sul lavoro), e dall’avv. Lorenzo poiché “l’ammissione alla costituzione di parte civile per i delitti commessi in danno di una pluralità di lavoratrici per condotte discriminatorie rappresenta il primo caso in Basilicata, a dimostrazione della sempre crescente sensibilità e tutela verso la questione di genere”.

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Si è tenuta ieri mattina, presso la Sala dell’Arco del Comune di Potenza, la settima ed ultima tappa del primo ciclo di incontri itineranti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che il Prefetto di Potenza Michele Campanaro ha programmato, nel 2022, per analizzare l’andamento della delittuosità sul territorio ed affrontare, con una modalità quanto più prossima ai Sindaci e alle comunità locali, il delicato tema della sicurezza integrata e degli strumenti di tutela della sicurezza urbana. Il tour del Comitato ha preso il via a Venosa ad inizio d’anno ed è proseguito nei Comuni di Acerenza, Melfi, Lagonegro, Senise e Viggiano, per terminare a Potenza con l’incontro odierno, coprendo così i 7 ambiti territoriali individuati in provincia.

Alla riunione di oggi hanno preso parte, oltre ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, il Sindaco della Città capoluogo Mario Guarente, con i Sindaci degli altri 14 Comuni d’Area ( Abriola, Anzi, Avigliano, Balvano, Baragiano, Filiano, Picerno, Pignola, Ruoti, Satriano di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte, Tito, Vietri di Potenza e Savoia di Lucania) ed il delegato del Presidente della Provincia.

In apertura di riunione, il Prefetto Campanaro ha espresso piena soddisfazione per l’iniziativa del Comitato itinerante, che ha consentito di incontrare tutti i 100 Sindaci della provincia sulle specifiche tematiche della sicurezza urbana, condividendone strategie d’intervento. Illustrando i dati statistici sull’andamento complessivo della criminalità nel triennio 2019/2021 e nei primi 9 mesi del 2022, è stato evidenziato il trend in flessione sul totale complessivo dei delitti nell’intera provincia, rispettivamente del -7,1% alla fine del 2021 e del -24,9% a settembre 2022, rispetto ai corrispondenti periodi del 2019, anno prepandemia.

Il trend in diminuzione - ha sottolineato il Prefetto Campanaro - non deve far perdere di vista l’obiettivo del perseguimento della piena tutela della sicurezza urbana, come testimonia la percezione di insicurezza dei cittadini che resta ancora elevata. Senza contare poi che i dati illustrati non sempre rispecchiano la realtà, con riguardo ai reati estorsivi e usurai ed a quelli legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Voglio dire che non possiamo ignorare il grido d’allarme che tutti i giorni proviene dai territori e dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per rafforzare quella sinergia istituzionale che consente di dare risposte concrete alle comunità. In questo ambito, il ricorso agli strumenti della sicurezza urbana resta un obiettivo prioritario: dalla sottoscrizione dei protocolli d’intesa all’adozione di piani strategici sulla sicurezza urbana, l’impegno deve essere massimo”.

Nel corso della riunione del Comitato, i Sindaci hanno avuto modo di illustrare al Prefetto Campanaro le diversificate criticità dei rispettivi territori, in uno con le iniziative intraprese o che si intendono intraprendere, riferite ai singoli strumenti attuativi della sicurezza urbana.

“La sicurezza urbana - ha sintetizzato il Rappresentante del Governo - è un fattore decisivo per la crescita e lo sviluppo dei territori e non può, pertanto, essere percepita come un costo che grava sui bilanci delle Amministrazioni locali. Bisogna invertire completamente l’approccio ed investire in sicurezza, rafforzando gli organici delle Polizie Locali ed i sistemi di videosorveglianza, oltre ad impegnarsi quotidianamente nella diffusione della cultura della legalità”.

Prima dell’inizio dei lavori di Comitato, il Prefetto e il Sindaco di Potenza hanno sottoscritto il Protocollo di intesa sul “Controllo di Vicinato”, strumento di sicurezza partecipata che consente di esercitare il controllo territorio attraverso forme e modalità di vicinato solidale.

“ Fare controllo di vicinato significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini. Il progetto che parte oggi da Potenza, città che ha una estensione in numerose contrade, su un territorio di oltre 175 kmq, - ha spiegato il Prefetto Campanaro - prevede la costituzione dei ‘gruppi di vicinato’ e l’individuazione di coordinatori degli stessi gruppi, con il compito di svolgere attività di mera osservazione riguardo a fatti e circostanze che accadano nella propria zona di residenza, informando tempestivamente i referenti delle Forze di Polizia. In questo modo, si valorizzano forme di controllo sociale del territorio comunale. Il Comune si impegna a predisporre e installare, nelle zone interessate, apposita cartellonistica conforme al Codice della Strada e la Prefettura assicurerà che i coordinatori dei ‘gruppi di vicinato’ siano adeguatamente formati dalle Forze di Polizia, nel corso di periodici incontri”.

Il protocollo ha la durata di tre anni e prevede espressamente la possibilità di adesione anche da parte degli altri Comuni della provincia.

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Estendere gli strumenti di contrasto delle infiltrazioni criminali anche ai rapporti economici tra privati

 

Questo l’obiettivo dell’adesione in Prefettura di Confindustria Basilicata al “Protocollo di legalità”

 

Nella Sala Italia del Palazzo del Governo, alla presenza del Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma ha formalizzato l’adesione di Confindustria Basilicata al “Protocollo di legalità” stipulato tra Ministero dell’Interno e Confindustria il 1o giugno scorso, avente per oggetto l’estensione del ricorso alla documentazione antimafia, nei rapporti economici tra imprese private aderenti al sistema confindustriale.

"Confindustria Basilicata - ha affermato il Presidente Somma - ha scelto di aderire tra le prime in Italia al Protocollo, impegnandosi direttamente nelle procedure relative alla certificazione antimafia, per consolidare il proprio impegno a favore della cultura della legalità nell'esercizio d'impresa e della prevenzione delle infiltrazioni criminali, convinti che la partnership pubblico privata possa essere preziosa per favorire ulteriormente lo sviluppo di un’economia sempre più sana sul nostro territorio. Semplificazione, velocizzazione e maggiore trasparenza sono tre fattori chiave che insieme a sistemi di controllo adeguati, sono un grande alleato della legalità. Uno sforzo ancora più necessario in questo determinato momento storico, alla luce delle sfide ambiziose, ma al contempo anche di difficile gestione, relative all’attuazione del PNRR. Siamo grati a sua Eccellenza, il Prefetto Michele Campanaro, che grazie alla sua proattività ha dato subito seguito sul territorio agli impegni che conseguono al Protocollo  sottoscritto a Roma da Ministero dell’Interno e Confindustria".

Nel corso dell’incontro, sono stati illustrati dal Prefetto i contenuti del Protocollo che, con l’adesione volontaria di Confindustria Basilicata, consentirà l’accesso diretto, attraverso il rilascio di credenziali, alla Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia – B.D.N.A.. Inoltre, con l’adesione di oggi al Protocollo, Confindustria Basilicata si impegna a diffonderne la conoscenza a livello territoriale, per promuovere l’adesione delle imprese associate ed il rispetto degli impegni connessi, cioè la richiesta di informazione antimafia per le stesse imprese aderenti e, per i loro fornitori, della comunicazione o della informazione antimafia, in relazione agli importi dei contratti (sino a 150.000 euro o superiori).

L’attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’economia lucana sana è al centro dell’impegno di questa Prefettura - ha sottolineato, in conclusione, il Prefetto Campanaro - come dimostrano le 14 interdittive antimafia adottate dall’inizio dell’anno. In questa scia, si colloca l’adesione di oggi al Protocollo di legalità da parte di Confindustria Basilicata, che estende l’ambito applicativo delle cautele antimafia ai rapporti negoziali di natura privatistica, intercorrenti tra imprese aderenti al sistema confindustriale. Ringrazio il Presidente Somma per aver accettato prontamente questa sfida, circostanza che potrà rivelarsi particolarmente preziosa nella delicata fase di rilancio economico di questa regione, favorita dalle ingenti risorse del P.N.R.R.”.

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GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO”
CONTRO LA CRIMINALITA’ A TUTELA
DI CITTADINI E IMPRESE

Nel 2021 e nei primi cinque mesi del 2022 la
Guardia di Finanza ha eseguito 2.207 interventi
ispettivi e 975 indagini per contrastare gli illeciti
economico-fi nanziari e le infi ltrazioni della
criminalità nell’economia: un impegno “a tutto
campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato a intensifi carsi
ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse
del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
CONTRASTO DELL’EVASIONE FISCALE
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche
dati fi scali e di polizia, sul controllo economico del territorio e
sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria,
nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fi scale
e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte
fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in
sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia
per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e
tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori
del fi sco e dei grandi evasori.
Nel periodo gennaio 2021– maggio 2022 sono stati scoperti
31 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro
autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione
fi nanziaria, nei cui confronti è stata constatata una base
imponibile netta ai fi ni delle II.DD. di circa 4 milioni di euro,
e 88 lavoratori in “nero” o irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 76 indagini delegate dalla
magistratura, che hanno portato alla denuncia di 62 soggetti
per reati fi scali, di cui 5 in stato di arresto (principalmente
riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle
scritture contabili e all’omessa dichiarazione).
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte
dirette e IVA è stato dicirca 4,4 milioni di euro.
Molteplici interventi sono stati svolti nel settore delle accise,
al fi ne di contrastare la fi liera distributiva parallela delle merci
illecitamente introdotte sul territorio regionale, mediante servizi
di prevenzione lungo le rotabili maggiormente interessate dai
traffi ci commerciali, nonché attraverso l’esecuzione di indagini
di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle
organizzazioni criminali operanti nel redditizio settore.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti
15 interventi e verbalizzati 26 soggetti.
TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Nel corso del periodo gennaio 2021– maggio 2022 la Guardia
di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in
materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo
a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare
l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la
corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe,
malversazioni e indebite percezioni.
765 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela
dei principali fl ussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle
imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema
previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno
erariale, cui si aggiungono 120 deleghe d’indagine concluse
in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 79 deleghe
svolte con la Corte dei Conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale
e comunitario sono state pari a circa 15,5 milioni di euro,
mentre si attestano su circa 150 mila euro quelle nel settore
della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un
numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 57,
nonché eseguiti sequestri per oltre 4,1 milioni di euro.
Per quanto concerne gli strumenti fi nanziari della Politica
Agricola Comune, sono state scoperte indebite percezioni e/o
richieste di contributi per circa 2 milioni di euro.
Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre
una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono
stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 23
milioni di euro, a carico di 93 soggetti.
In materia di Appalti denunciati 8 responsabili per
un’assegnazione irregolare di somme pari a oltre 1,3 milione
di euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il
Corpo ha realizzato uno specifi co dispositivo operativo volto
al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito
di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito,
anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati,
in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni
connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di
intercettare oltre 1,3 milioni di euro indebitamente percepiti,
nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi
di reato previste dalla normativa di settore, 227 soggetti. Tra
questi fi gurano anche soggetti evasori totali, persone dedite a
traffi ci illeciti e anche appartenenti ad associazioni criminali, già
condannate in via defi nitiva e che stavano scontando la pena in
carcere.
I servizi svolti per garantire la tutela della legalità nella
Pubblica Amministrazione hanno portato alla denuncia di 66
soggetti, di cui 33 pubblici uffi ciali e/o incaricati di pubblico
servizio, 17 tratti in arresto, nonché eseguiti sequestri per
oltre 1,6 milioni di euro. In tale ambito, riveste importanza
strategica anche la collaborazione con l’Autorità Nazionale
Anticorruzione, su cui delega, nel corso del periodo gennaio
2021 – maggio 2022, i Reparti hanno effettuato controlli in
materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore
anticorruzione e trasparenza.
CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ
ORGANIZZATA
ED ECONOMICO-FINANZIARIA
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza a contrasto
di ogni forma di infi ltrazione della criminalità organizzata
ed economico-fi nanziaria negli interessi fi nanziari, economici
e imprenditoriali legali, è ulteriormente rafforzata per l’esigenza
di salvaguardare il “sistema Paese” nella delicata fase post
emergenziale.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento
dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in
applicazione della normativa antimafi a, anche nei confronti
di soggetti connotati da “pericolosità economico-fi nanziaria”,
il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità
nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”,
rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie
criminali, si propongono quali “facilitatori” della penetrazione
criminale nel tessuto socio-economico.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio
dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto
economico-fi nanziario sano del Paese, nonché per intercettare
possibili pratiche di fi nanziamento del terrorismo, si è fondata
e continuerà sempre più a basarsi nell’esecuzione di mirate
indagini di polizia giudiziaria e attraverso l’approfondimento
delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti
obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza
e della legalità del sistema economico imprenditoriale,
ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di
reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché
i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e fi nanziario,
per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni
d’investimento non sicure.
Nel corso del periodo gennaio 2021 – maggio 2022, con
riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della
normativa antimafi a, sono stati sottoposti ad accertamenti
patrimoniali 94 soggetti ed ammonta a circa 1,3 milionidi euro
il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie
e disponibilità fi nanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria
per il sequestro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di
prevenzione, ai sensi del Codice Antimafi a, conseguenti allo
svolgimento di accertamenti nei confronti di soggetti connotati
da c.d. “pericolosità economico-fi nanziaria”, ovvero coloro
che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano
abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni
genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria,
societaria, fallimentare, ecc..
Sono stati eseguiti 739 accertamenti a seguito di richieste
pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali
riferiti alle verifi che funzionali al rilascio della documentazione
antimafi a.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti
sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di 23 persone
per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 5sono
stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è
attestato di oltre 16,4 milioni di euro, mentre quello relativo
autoriciclaggio accertato è risultato di oltre 28,4 milioni di
euro; inoltre sono stati effettuati sequestri per circa 19 milioni
di europer riciclaggio e per oltre 15,3 per autoriciclaggio..
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono
stati denunziati alla competente A.G. 61 soggetti, di cui 8 in
stato di arresto, inoltre sono statie ffettuati sequestri di beni
per un valore pari a oltre 2 milioni di euro, su un totale di
patrimoni risultati distratti di circa 11,4 milioni di euro.
A tutela del mercato dei beni e dei servizie a contrasto dei
fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione
di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni
concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di
sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul
diritto d’autore, i Reparti operativi della Basilicata hanno
effettuato 96 interventi e dato esecuzione a 35 deleghe
dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa
1,7 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa
indicazione del made in Italy e non sicuri, per un valore di
circa 7, 2 milioni di euro.
CONTROLLO DEL TERRITORIO
Nel quadro delle attività di controllo del territorio da parte delle
varie forze di polizia, anche la Guardia di Finanza ha fornito il
proprio apporto con l’impiego di 4.128 pattuglie nel servizio
“117” oltre a quelle impegnate in altri servizi programmati, a
cui si aggiungono quelle relative ai “Dispositivi permanenti
di contrasto ai traffi ci illeciti” e i “Dispositivi operativi per
il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale
organizzato””, impiegate dai Comandanti Provinciali per
corrispondere alle attivazioni delle Autorità Prefettizie.
A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza,
unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione
delle misure di contenimento della pandemia eseguendo, nel
2021 e nei primi 5 mesi del 2022, oltre 22.000 controlli, che
hanno consentito di sanzionare numerosepersone fi siche e
attività commerciali.
Nell’ambito del contrasto ai traffi ci illeciti di sostanze
stupefacenti sono stati eseguiti 406 interventi, condotti anche
attraverso un capillare monitoraggio delle arterie stradali
di collegamento tra i maggiori siti di interesse operativo,
che hanno portato al sequestro di circa 5,4 chilogrammi di
sostanze stupefacenti e alla denuncia alla competente Autorità
Giudiziaria di 121 persone, di cui 29 in stato di arresto, nonché
alla segnalazione di 29 assuntori alle competenti Prefetture.

 

 

 

 

di Antonella Sabia

 

 

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Continua a tenere banco la vicenda (la battuta sui “gargarismi” riferita all’assessore Donatella Merra) che negli scorsi giorni ha coinvolto l'ex assessore alla Salute, oggi consigliere regionale, dr. Rocco Leone, caso che è rimbalzato anche a livello nazionale; persino La7 è andata a far visita a Policoro al politico (che si è sottratto alle telecamere), senza fortuna. Sulla vicenda si attende un commento della leader nazionale di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, finora mai arrivato, ma abbiamo parlato con l'avv. Ivana Pipponzi, Consigliera Regionale di Parità che ha dato il suo punto di vista, rilanciando una proposta.

d: La triste uscita di Leone negli scorsi giorni è stata da lui catalogata come “goliardia”, quale rischio si corre in questi casi?

r: Ritengo che le scuse che sono state offerte dal consigliere Leone, adducendo come scusante la goliardia, come parole dette ad una persona con cui si ha un rapporto di amicizia, non possono essere nè giustificate nè giustificabili. Ritengo incredibile quello che ha affermato, perché se fosse stato detto da un normale cittadino, sarebbe state già di per sé grave, sessista e naturalmente anche volgare; tutto questo a maggior ragione se proviene da una persona che ricopre un importante incarico istituzionale. Ci aspettiamo che le Istituzioni diano il buon esempio e non cadano quindi in questi beceri commenti sessisti, perché l’opinione pubblica ci guarda, soprattutto i ragazzi e le ragazze a cui dobbiamo consegnare il nostro futuro, ci osservano e ci giudicano, in alcuni casi ci emulano. In caso contrario, diventa tutto sterile per le Istituzioni che si occupano di parità e di pari opportunità, quindi anche per il mio ruolo di Consigliera di Parità, diventano inutili tutte le azioni positive, la promozione al contrasto agli stereotipi di genere, al linguaggio e appunto ad un sistema patriarcale, che è poi basamento delle discriminazioni a carico delle donne, e se vogliamo anche delle violenza sulle donne. Chi parla male, pensa male e purtroppo a volte agisce anche male.

d: Quali provvedimenti si sarebbe aspettata nei giorni a seguire?

r: C'è stata una condanna unanime da parte di tutti, anche dallo stesso presidente Bardi, ma d'altro canto frasi come queste non possono non essere condannate. Dopodiché va detto che il consigliere regionale Leone si trova lì perché votato in una elezione democratica, e quindi di conseguenza nessuno ha il potere di rimuoverlo dal suo incarico, solo lui potrebbe farlo in seguito a dimissioni (che rappresenterebbero il segno di una effettiva comprensione di quanto detto). Voglio ricordare che quando nelle istituzioni si parlava con un linguaggio “aulico”, le dimissioni arrivavano anche soltanto per una frase infelice. In ogni caso, Leone si è autosospeso, ma non credo che con questo provvedimento possa dire di aver interiorizzato fino in fondo la gravità del gesto.

d: Al di là delle semplici scuse e manifestazioni di vicinanza arrivate in questi giorni da più parti, cosa sente di dire all’assessore Merra?

r: Ancora una volta confermo tutta la mia vicinanza all’assessora Merra, che ha ben circoscritto e centrato la questione: queste frasi provengono da persone che probabilmente hanno una cultura profondamente machista, che evidentemente non hanno recepito fino in fondo il discorso della cultura paritaria, dell’inclusione, del rispetto soprattutto, della piena parità e pari opportunità, quindi dove manca una certa sensibilità, si può facilmente incorrere in questo tipo di affermazioni e di condotta.

d: “Pago lo scotto di essere l’unica donna in Giunta”, è stato il commento dell’assessore Merra in seguito alla frase sessista. Quanto c’è di vero in queste parole?

r: Questo è vero, perché –purtroppo- essendo l’unica donna in giunta, forse spesso si trova a dover fronteggiare atteggiamenti tipicamente maschili; forse, per essere rispettata, deve persino anche un po' “snaturare”, in senso lato, la propria femminilità, cioè magari alzando la voce, per essere”alla pari” con gli uomini.

d: Come Consigliera regionale di Parità quali azioni ha messo o metterà in campo su questa vicenda?

r: Ho riproposto ancora una situazione di “moral suasion”, cioè la possibilità da parte di Leone di devolvere una certa cifra a un centro anti-violenza e/o casa rifugio; penso ad esempio Telefono Donna, che come sappiamo purtroppo non naviga in buone acque, e ospita numerose donne vittime di violenza domestica con minori. Una dazione economica probabilmente sarebbe un grosso aiuto per questi centri e chi viene ospitato, un gesto importante e di grande attenzione sull’argomento: non cancellerebbe il fatto, ma bisogna comunque sempre tenere alta l’attenzione su queste tematiche. Questa proposta non è una mia invenzione, spesso nelle condanne per violenza domestica come pena accessoria, c'è proprio il risarcimento dei danni alle vittime, sperando che faccia comprendere al condannato la condotta che ha posto in essere. Come pubblico ufficiale, continuerò nelle mie azioni positive, con momenti formativi soprattutto nelle scuole, come quello che ho tenuto negli istituti tecnici e licei a Maratea, in cui si è parlato di parità, di inclusione, linguaggio sessista e di genere. Bisogna partire proprio dalle scuole, per sviluppare sempre di più e meglio la cultura paritaria che è alla base del contrasto di tutte le discriminazioni e violenze di genere. Continuerò inoltre a sostenere le donne che vengono presso il mio ufficio per fare denunce e quindi chiedere la risoluzione delle loro vicende.

 

 

 

 

potenza_melfi_26_04_2022.jpg«Con profondo dolore esprimo il mio personale cordoglio alla famiglia della giovane donna che ha perso la vita in un tragico incidente lo scorso sabato sulla strada statale Potenza-Melfi».

Lo afferma il presidente della regione Basilicata Vito Bardi, che prosegue: «Un evento drammatico che ha lasciato nello sconforto l’intera comunità, incredula per la perdita di una persona amata da tutti. Gli attestati di stima e di affetto che le sono stati rivolti in queste ore di sconforto raccontano di una donna speciale che ha trasmesso, attraverso il suo sorriso e la sua dolcezza, le virtù della bontà e dell’altruismo. Il suo impegno nella parrocchia di San Giovanni Bosco a Potenza, la sua dedizione verso gli altri, il suo amore per i più bisognosi sono i tratti più belli di una personalità che annunciava grandi cose. Un esempio di umanità sana e pulita per tutti noi. Il vuoto lasciato nella comunità sarà incolmabile, come inconsolabile sarà il dolore dei genitori che hanno perso il loro fiore più bello. Non sarà facile per loro proseguire nel cammino della vita, ma son sicuro che la loro Linda li saprà condurre con il suo amore guidandoli dall’alto».

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Il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curdo, e la Direttrice Regionale della Basilicata dell'Agenzia delle Entrate, Luisa Giordano, hanno sottoscritto il 16 febbraio 2022, un protocollo d'intesa per rafforzare la collaborazione tra Autorità Giudiziaria e Amministrazione finanziaria.

L'accordo mira a intensificare il dialogo tra Procura della Repubblica e Agenzia delle Entrate, agevolando le reciproche attività allo scopo di contrastare efficacemente l'evasione fiscale e i reati tributari.

In particolare, l'intesa prevede l'istituzione di un tavolo tecnico e di una rete di referenti per rendere più rapide le comunicazioni.

Inoltre, con la sottoscrizione dell'accordo, l'Agenzia delle Entrate si impegna ad integrare le notizie di reato con le informazioni patrimoniali ai fini dell'applicazione delle misure cautelari reali e a comunicare tempestivamente il ricorso, da parte del contribuente, anche nell'interesse di quest'ultimo, a procedure conciliative e di adesione. La Procura della Repubblica di Potenza si impegna ad assicurare la tempestiva trasmissione all'Agenzia delle Entrate dei dati e delle notizie acquisiti nell'ambito delle proprie indagini e rilevanti ai fini della tassazione di proventi illeciti o del disconoscimento di costi e spese non deducibili.

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