Chico POST redazione

“Come ha cominciato?” è la prima domanda che rivolgiamo a Vito “Chico” Postiglione, pilota potentino di fama, che ci ha raggiunti in redazione. È una risposta lunga, che parte da molto lontano, ma appare chiara la grande passione che lo ha portato in pista sin da bambino, per poi crescere e conquistare diversi titoli a livello nazionale e internazionale, e un totale di 208 Podi: 111 Primi Posti, 49 Secondi Posti, 48 Terzi Posti.

“Una passione nata per gioco nel 1986, più di 30 anni fa, quando mio padre mi portò alla pista per go-kart del Pantano, e da lì è cominciata tutto. Ho iniziato a fare delle gare e ho corso fino al 1989 vincendo il campionato regionale per la categoria 100 Italia. Smisi poi con il gokart, per passare alle moto da Enduro e Motocross, con cui ho solo iniziato le gare agonistiche nel 1993, perché non avevo né la patente né l’età per correre con le moto. Vinsi subito la prima gara di Enduro su TM 125, e ho corso fino al 1997, vincendo 3 anni consecutivi il Trofeo Centro Italia, e un anno ho addirittura vinto la classifica assoluta. Grazie ad Antonino Lavecchia, sempre nel 1997, feci una gara chiamata “Caccia al pilota”, con una 500 a Laurenzana, vincendo quella categoria, e nello stesso anno vinsi anche una gara di slalom a Tito a bordo di una Peugeot 106 che avevo noleggiato. È nel 1998 che comprai la Peugeot 106, 1300 gruppo N, seguito da Antonio D’Andrea, nello stesso anno disputai 19 gare di cui 15 vinte. Sempre nel 1998 partecipai alla “6 ore di Vallelunga” a bordo della Renault Megane (per la prima volta in pista con le vetture Turismo), e il Trofeo Inverno che si disputò in 4 gare vincendo per un punto su Alessandro Balzani, che era il mio diretto avversario. Eravamo tutti più giovani, nel 1999 comincia ufficialmente la mia carriera in pista dove tutt’oggi corro, a distanza di quasi 20 anni. Nel 1999 partecipai al Trofeo Monomarca Renault della Megane, dove vinsi 3 classifiche su 4 (Michelin, Junior, Esordienti) e arrivai Secondo assoluto: nella storia del Monomarca Renault non era mai successo che un giovane al debutto vincesse tutto questo. Partecipai anche l’anno successivo vincendo il campionato italiano assoluto Megane, tra oltre 40 macchine e piloti che spesso incontro ancora oggi in campionati più importanti”. Parla anche il suo responsabile della comunicazione, Mimmo Nardozza. “Nell’ambito delle ruote coperte, Chico è un’autorità, uno dei piloti più forti in circolazione. I successi sono arrivati in Ferrari, con un 1-2-3° posto e nel 2007 la conquista del campionato Challenge Ferrari e il Mondiale. È stata un’escalation continua nelle vetture Motor Sport importanti, vincendo con tutti i marchi possibili, oltre alla Ferrari, con la Porsche nel GT del 2013 con le Bimotors, poi nel Carrera Cup. Ormai siamo al terzo anno di Lamborghini, un campionato tecnicamente molto difficile che quest’anno ci stiamo combattendo con una coppia polacca veramente veloce”.

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Come si svolge il campionato attuale?
In questo Campionato si corre in coppia. Chico e Karol Basz corrono per la Pro, categoria professionistica al volante, oggi siamo a soli 5 punti dalla vetta. In questo campionato ci sono 45 secondi a disposizione di ogni team per cambiare pilota, tra il minuto 20 e il 40 della corsa. È una finestra obbligatoria, sta però all’ingegnere del team decidere quando è il momento giusto e chiamarti dentro. Sono due gare nel weekend, una al sabato e una la domenica, con due qualifiche, una per pilota. Chico corre con il team Imperiale Racing, autorevole nel circuito Lamborghini e il campionato è europeo.

 

Chico, quanto è stato difficile partire dalla Basilicata e fare tutto questo?
Sinceramente è stato molto difficile considerando la nostra realtà, non avendo strutture, ho dovuto mettere tutto l’impegno possibile e ancora oggi ne metto tanto, perché per me è diventato un lavoro. Dopo anni però sono arrivati dei risultati, frutto di tutto ciò che abbiamo vinto negli anni. Bisogna andar forte, altrimenti non si ottiene molto. Nessuno mi ha mai regalato nulla nessuno, e devo dire che anche la mia famiglia ha fatto tanti sacrifici.

 

Mi ha anticipato, come si vive questa passione in casa sua?
Sono sposato e ho un ragazzo di quasi 16 anni. Con mia moglie stiamo insieme da quando eravamo bambini, ha seguito tutta la mia carriera e mi ha sempre dato questa possibilità senza mai ostacolarmi.

 

È uno sport in cui si toccano grandi velocità, ha mai avuto paura?
È uno sport motoristico molto veloce in cui si corre in macchine molto performanti, abbiamo toccato anche i 290 km/h. È chiaro che non bisogna pensare alla velocità o averne paura, perché altrimenti non si va avanti.

 

A suo figlio ha trasmesso la stessa passione?

Abbiamo iniziato qualche anno fa con il go-kart, poi ci siamo fermati, e l’anno scorso gliel’ho ricomprato. Abbiamo fatto degli allenamenti e da quest’anno abbiamo iniziato il trofeo Rotax Max, gareggiando nella zona Centro Sud. Ad oggi abbiamo disputato sei weekend, abbiamo vinto quasi tutte le gare e oggi è in testa questa classifica.

 

Tornando alla Basilicata, immagino che è stato difficile anche trovare degli sponsor?
Negli anni passati qualche contributo ce l’hanno dato, e ancora oggi c’è qualcuno che mi sostiene ma è chiaro che ci siamo dovuti accontentare non avendo così tante aziende nella nostra realtà. Ci sono però sponsor storici, decennali, che credono in me e attestano in questo modo la stima e la fiducia nel pilota, ed è quindi sulla persona che si fa l’investimento

 

Si aspettava qualche sponsor più “potente”?
Se avessi avuto qualche sponsor “potente” avrei avuto più possibilità, probabilmente saremmo potuti arrivare anche ad un livello più alto, parlando di categoria; non parlo di Formula 1 perché ormai sono “troppo vecchio” per quello. Mi ritengo comunque fortunato considerando la nostra realtà e quello che ci ha offerto.

 

Un’altra limitazione è la carenza delle infrastrutture...
Ovviamente sì, i piloti che hanno la possibilità di avere piste vicino casa sono sicuramente più allenati, è il caso dell’Emilia-Romagna. Noi invece abbiamo Vallelunga a 400 km, o Misano a 650. Non ho mai avuto la possibilità di allenarmi, vado direttamente sul circuito il venerdì, lo provo e il sabato le qualifiche.

 

Considerando che è un pilota e uno sportivo di fama, ritiene che la politica abbia qualche colpa in questo senso?
Noi qui abbiamo dei piccoli Kartodromi che sono andati in disuso. Se ne avessimo almeno uno a livello interregionale, il bimbo di sei anni potrebbe iniziare ad avvicinarsi a questo sport, ma ad oggi non è possibile, come non è possibile ospitare una gara interregionale non avendo la struttura.

 

Si è mai rivolto alla politica? Oggi cosa chiederebbe?
In generale sono sempre stato fuori dalla politica. Lo scorso mese però sono stato premiato dal Presidente del Consiglio regionale Santarsiero con una targa di merito.

 

C’è stato qualche momento in cui ha pensato di smettere?
No perché mi piace troppo, è una passione a cui ho dedicato tutta la mia vita. Ho cominciato da bambino e spero di poter continuare il più possibile, rimanendo sempre a questo livello. Alla fine però quando ti rendi conto che non ce la fai più devi smettere. Spero che mio figlio comunque possa continuare la mia carriera anche se mi rendo conto che è difficile, però con le mie conoscenze, e magari con qualche consiglio in più, può essere più avvantaggiato rispetto a me. Io mi sono costruito da solo, mio padre non è mai stato amante dei motori ed è nata questa passione per gioco, e l’ho portata avanti poi fi no ad oggi.

 

Come si vede in futuro?
Spero di poter rimanere in questo ambiente dopo tanti anni di esperienza. C’è qualcosa in progetto ma ovviamente non riguarderà nello specifico le corse, più la parte tecnica.

 

Quali sono invece i prossimi appuntamenti in pista?
Il 28 luglio sarò in pista in Belgio. con il team Imperial Racing, per il campionato Lamborghini Super Trofeo Europe. Ci sarà poi una pausa estiva, riprendiamo a settembre con il campionato per poi andare alle finali a Vallelunga nel mese di novembre.

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