- Redazione
- Sabato, 07 Dicembre 2024 07:09
Cari Contro-Lettori,
nel libro di Donato M. Mazzeo, “Cristo è nato a Barile”, incentrato sulle primissime riprese del capolavoro di Pasolini (“Il Vangelo Secondo Matteo”) che furono girate nel paesino arbereshe nel 1964, ci sono due-tre righe che fanno letteralmente cadere il volume dalle mani. Mazzeo infatti riporta che l’interprete di Gesù, il non-attore spagnolo Enrique Izaroqui (trovandosi nelle fasi iniziali della produzione) in realtà si trattene per pochissimo tempo nel piccolo comune in provincia di Potenza, senza girarvi alcuna scena (per poi spostarsi, com’è noto, a Matera e in altre locations), ma tanto bastò che le donne anziane di Barile, "avvolte in scialli neri", si mettessero tutte in fila per chiedergli comunque “il miracolo”.
Inutile dire che, via via negli anni, il piccolo centro lucano –assieme a tutti gli altri- è stato vittima di un vero e proprio esodo biblico, come testimoniano –ancora una volta- i dati Svimez: tutte le regioni del Mezzogiorno hanno perso popolazione su base annua; la prima regione meridionale per calo demografico è però la Basilicata (-7,4%); in rapporto alla popolazione, la Basilicata è la regione meridionale con il più elevato tasso migratorio (-5,4%); le migrazioni intellettuali da Sud a Nord sono alimentate anche dalla mobilità studentesca: in Basilicata l’83% degli studenti magistrali lascia la regione; per quanto riguarda le proiezioni demografiche al 2050, la decrescita sarà più intensa in Sardegna e Basilicata, rispettivamente -22% e -22,5%.
Fermiamoci qui.
Ne consegue, insomma, che oggi un regista come Pasolini avrebbe serie difficoltà a trovare, qui da noi, “facce autentiche”, specie tra i giovani. Dovrebbe trattarsi di un vero e proprio miracolo.
Curiosamente, proprio dopo aver incontrato –per la nostra rubrica “a pranzo”- il prof. Mazzeo, autore del libro citato, ci è giunta notizia del nuovo presepe realizzato da un noto pediatra potentino, appassionato dell’antica arte partenopea, che ogni anno ama conferire un pizzico di “attualità” al suo evocativo assemblaggio: e se nel 2019 i suoi “pupazzetti” indossavano le mascherine, adesso trascinano secchi d’acqua.
Insomma, per dirla alla Mike Bongiorno, “Sempre più in Alto!”
Walter De Stradis