- Redazione
- Sabato, 16 Novembre 2024 07:49
Cari Contro-Lettori,
è lecito ritenere che, se non ci fosse stata la Pandemia da Covid, il numero dei rimostranti che l'altro giorno protestavano nei pressi della Regione (ove si teneva l'incontro inter-istituzionale dell'Unità di crisi sulla questione Acqua) sarebbe stato molto più grosso.
No, non è una questione di paura di eventuali contagi; si tratta di ciò che, ormai, ci hanno abituato a ingoiare. Fermiamoci un attimo a pensare: dopo essere stati chiusi in casa per settimane; aver visto (in tv e sui vari mezzi d'informazione) gli animali iniziare a riprendersi i nostri spazi urbani, il Papa inginocchiarsi in un Vaticano deserto, e soprattutto vere e proprie “catene” di bare- in tutto il mondo- trasportate da camionette militari, beh, poco o nulla -oggi- può terrorizzarci o scandalizzarci. Perlomeno, non come una volta. E infatti, senza scivolare nel complottismo d'accatto, poco tempo dopo la NASA ha cominciato a fare spallucce e parziali ammissioni su alcuni filmati UFO; squali dell'alta finanza hanno programmato viaggi su Marte e presentati al mondo i loro robot umanoidi, cose che fino a un mese prima vedevamo solo sulle copertine dei vecchi romanzi di Asimov. Senza contare “l'improvviso” balzo in avanti fatto dall'IA, oggi a portata di chiunque sappia usare una tastiera.
C'è da aspettarsi, con questo processo di “sospensione d'incredulità globale”, ormai in stato avanzato, che se un domani qualcuno dirà al Tg che sta per esplodere una pandemia-zombi (come nei film di Romero), ci stupiremo poco o nulla.
Il concetto è: ormai ci “beviamo” tutto, mezze verità, falsità e fango compreso, senza più spaventarci, preoccuparci o indignarci come prima.
E torniamo al punto di partenza: se quello che sta accadendo oggi con l'acqua tolta dalle case in alcune fasi della giornata (in ventinove comuni della Basilicata) fosse accaduto solo cinque anni fa, i cittadini incazzati di fronte al palazzo regionale (così come quelli, giorni addietro, al cospetto della Prefettura di Potenza) sarebbero stati molto più numerosi. Perché, in una questione di vasi comunicanti, la Siccità si è limitata a scoprire il vaso di Pandora.
C'è da riconoscere, tuttavia, che -conseguenze psicologiche della Pandemia o meno- l'asticella del grado di rassegnazione e di accettazione dei Lucani è sempre stata di per sé piuttosto bassa. E vien da sorridere, se si pensa a quel vecchio detto pugliese (!!!), che -nell'evidenziare la buona probabilità di riuscita nel corteggiamento di qualcuno- suggerisce al corteggiatore: “Ammint ca l'acqu je vasc”. Ovvero: “Buttati, che l'acqua è bassa”. E quindi buon gioco ha il Destino (chiamiamolo così, per diplomazia), a “corteggiare” e a “circuire”i Lucani. Tanto l'acqua è bassa. Mai come in questo momento.
Riassumendo:la protesta di martedì scorso, pareva a tratti una “Presa della Bastiglia”, ma anche una “Presa della Pastiglia”, visto il sonno (della ragione) dei protestati (ma anche, forse, dei protestanti?).
Walter De Stradis