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Cari Contro-Lettori,

di notte, il water e il lavandino del mio bagno emettono suoni profondi e gutturali. Gorgoglii, risucchi, assestamento dei tubi, forse, ma fatto sta che sembra ci sia un orco nel bagno di casa mia. Ucci ucci, sento odor di restrizioni. Essì, perché queste, come avrete ben immaginato, sono le conseguenze, fra le più innocue per la verità, delle interruzioni idriche che stanno interessando ben 29 comuni della Basilicata. ‘Orco can, come dicono in Veneto. E sta anche di fatto che, un giorno di questi, con il continuo leva-e-metti l’acqua, le tubature di cui sopra magari scoppieranno per il ritorno improvviso del flusso idrico.

Intanto, lo spettro delle autobotti sotto casa, con la gente in fila come ai tempi della Guerra, si fa sempre più denso. Non sarà lui a gorgogliare nel mio bagno?

E poiché quei rumori arcani prodotti da quell’orco cane -che succhia l’acqua di casa mia di notte- sono forieri di incubi, al risveglio mi domando come mai, come al solito, non sia colpa di nessuno. Non so chi, non so dove, non so a quale livello, ma forse qualcuno avrebbe anche potuto fare un onesto mea culpa, no? Specie se pensiamo che nei paesi anglosassoni, se un ministro viene solo beccato a sputare in terra, quello un attimo dopo rassegna le dimissioni. Ma, trattandosi di "sogni", per l'appunto, invece in Basilicata che succede? Se ne fa tutta una questione politica. Come al solito. Tanto le colpe di questo colabrodo si disperdono e si polverizzano all’indietro nel tempo, ed è vero, e allora capisci bene che, in effetti, sarebbe necessaria anche e soprattutto qualche dimissione “retroattiva”, il che è materialmente impossibile. D’altronde la fisica, perlomeno quella moderna, ci dice che il viaggio all’indietro nel tempo è impraticabile; quello in avanti -teoricamente- sì (basterebbe farsi un giro nei pressi di un buco nero e tornare), ma anche il nostro “futuro” ci pare scalcagnato. Il “buco nero”, in effetti, è già qui, e ora.

Ce lo dice, ancora una volta, il Rapporto Migrantes 2024, secondo il quale, sostanzialmente, esiste: «un trend inesorabile che a furia di partenze dalla nostra regione verso altre regioni italiane, ma soprattutto verso l’intero mondo, in particolare verso l’Europa che nonostante le crisi interne attrae sempre più, Regno Unito e Germania in testa, rischia di lasciarci con il cerino in mano e finire per bruciarci» (parole queste, di Luigi Scaglione, Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo).

La popolazione residente, dice il rapporto, è passata a 533.636, dato al 01/01/2024, rispetto ai 536.659 del 1 Gennaio 2023.

E se pensiamo che, da che Mondo è Mondo, l’uomo ha iniziato a spostarsi proprio in cerca dell’acqua, ci ritroviamo difronte all’ennesima, tutta lucana, sinistra simmetria.

E buona vita a tutti.

Walter De Stradis