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Cari Contro-Lettori,

in una scena di “Pierino Medico della Saub”, il direttore dell’ospedale redarguisce l’ovviamente fallimentare personaggio di Alvaro Vitali, ricordandogli che nella professione medica ci vuole “rigore, rigore, rigore”. A quel punto, un collega di Pierino infierisce, gomitandolo e sibilandogli: “hai perso, caro mio”. “E per forza –risponde Alvaro Vitali, da par suo- m’ha dato tre rigori!”.

Chissà se una risposta del genere potremmo aspettarcela dal sindaco di Potenza, Mario Guarente, fresco di ultimo posto in classifica nel tradizionale “Governance Poll” svolto per Il Sole 24 Ore del Lunedì da Noto Sondaggi. Giusto per la cronaca, tra i sindaci, dopo il milanese Sala (65%), al secondo posto si conferma Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centro-destra, 64,5%), seguito da Antonio Decaro (Bari, centro-sinistra, 64%). Scende dal primo al quarto posto Luigi Brugnaro (Venezia, centro-destra, 63%), ex aequo con Michele Guerra (Parma, centro-sinistra 63%). Fanalino di coda, come già accennato, il Sindaco di Potenza, Mario Guarente (42% dei consensi).

Il fatto è che per Guarente non contano tanto i rigori subiti, quanto quelli falliti, visto che, tutto considerato (pur al netto del Covid), di occasioni ne ha avute tante, da Potenza Capitale Europea dello Sport al sostegno milionario elargito (per fortuna) dalla Regione Basilicata. Ma ecco che, presentatosi sul dischetto col passo sempre più pesante, il Primo Cittadino ha mandato in tribuna puntualmente le palle (dopo averne dette altrettante in campagna elettorale, sostengono i maligni) più decisive. Ultime solo in ordine ti tempo, la questione sicurezza (ed è strano che un sindaco di destra debba vedersi sfilare la questione sotto il naso, in direzione Procura), il caos immondizia (e relativi tira e molla politici sulle nomine), il “controsenso” di un Autovelox “naif” che ha scontentato, basito (e multato) un po’ tutti, e i lavori pubblici in città. Per quanto riguarda quest’ultimo particolare –sorvolando sull’ormai proverbiale “terzo incomodo” che comunque riguarda più enti- non si contano più in città le transenne, le buche, le mattonelle divelte, i sampietrini saltellanti e le rovinose cadute (in via Mazzini se ne registra quasi una al giorno).

Facendo due conti, dunque, Guarente e la sua giunta stanno perdendo 4 a 0, e non a tavolino.

E pensare di sopperire con qualche (pur agognato) lavoro di circostanza e/o a orologeria, ovvero con l’inconfessata speranza, magari, di recuperare qualche punteggio –non tanto nella classifica del Sole 24 Ore- quanto nella “tappa” che potrebbe riportare al traguardo di una candidatura o ricandidatura da qualche parte (sua o di qualche suo assessore), potrebbe rivelarsi –all’occhio ormai disincantato del cittadino- una “pia” illusione. Quella di un politico che parrebbe –a questo punto- meglio destinato alla tribuna?

Si vedrà. Quel che è certo, è che il Potentino, in questa lunga ed estenuante “partita”, si è parecchio scocciato di limitarsi a fare il “raccatta-palle”.

Walter De Stradis