Cari Contro-Lettori,

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«Tu vuò fa l’Americano… ma sì nat’ in Italy», cantava Renato Carosone.

Erano quelli i tempi, anni Cinquanta del Secolo scorso, in cui anche Alberto Sordi, pasteggiando a maccaroni (e rifilando al gatto marmellata e mostarda), faceva il verso a quegli Italiani che erano abbacinati dal sogno americano. Pazienza se il Nando Moriconi medio era disoccupato, con le pezze al sedere e manco troppo fortunato: i miraggi irradiati dalla bandiera a stelle strisce potevano bastare, fungendo da pane e companatico per l’appetito delle illusioni, ma con buona pace di uno stomaco sotto vuoto.

Veniamo alla Potenza dei giorni nostri.

Sul sito istituzionale del Comune, nella sezione news, non c’è un comunicato-che-uno della giunta sulla triste vicenda del controverso Autovelox di varco d’Izzo (solo quello della consigliera Mary William, a mo’ di avanscoperta). Non una parola ufficiale, circostanziata, puntuale, dettagliata, del sindaco Guarente o dell’assessore al ramo, mentre –come ci racconta in maniera livida e drammatica il già sottosegretario Nicola Savino in questo numero- negli uffici comunali c’è la fila di gente disperata, anche giovani del circondario (linfa vitale della Città) che percepiscono poche centinaia di euro al mese, ma che ora sono chiamati a pagare multe salatissime non previste. Non una parola istituzionale –a parte quelle, nuovamente stizzose, riferite in qualche intervista- sulle decisioni del Giudice di Pace che sta accogliendo i ricorsi dei cittadini.

Non una riga, poi, sull’ormai famoso flop di Capodanno, che ha fatto ridere a crepapelle i cugini materani (giustamente) e imbestialire i fratelli potentini tartassati e autoveloxati, in cerca di sacrosante distrazioni.

Non una virgola (finora) sulla polemica innescata dall’opposizione in consiglio comunale, a proposito dei criteri “a-democratici” relativi all’assegnazione delle agognate sedi alle associazioni locali: eh sì, perché se pluripremiate e ben note realtà potentine si lamentano, mentre i marinai (avete letto bene) di Matera (!) vengono accontentati (pur nella legittimità, per carità), qualche domanda sul modus operandi qualcuno se la deve pur porre (ma su questo ci torneremo).

Insomma, non una lettera (dell’alfabeto) sulle ultime questioni oggetto di lamentele, controversie e polemiche, ma un ricco comunicato trionfale del sindaco in persona sull’incontro col console generale USA (con tanto di foto) non ce lo toglie nessuno!

Eggià, perché i Potentini (sempre di più) in fila alla Caritas sono in trepidante attesa di sapere cosa si sono detti -nel corso di un banale, telefonatissimo incontro di garbo protocollare (tenutosi infatti anche alla Regione)- il nostro Primo Cittadino coi baffetti alla Clark Gable e la diplomatica Americana; sono ebbri di felicità nell’apprendere che Mario Guarente “nel dirsi onorato della presenza di una così importante rappresentante della diplomazia americana”, ha con questa parlato di eventuali scambi economici e culturali; sono colmi di speranza e di fiducia nel futuro, nel leggere che si alimenterà “il gemellaggio con la città di Denver”.

Già, che culo, ragazzi. Cioccolate e gomma americana come se piovesse!

E…tutti i problemi citati?

Boys & girls, non siate ingenerosi, pensate a ballare e a cantare sotto la pioggia, anche voi come Gene Kelly, tanto qui a Potenza le pozzanghere e le voragini in cui saltellare felici non mancano, giusto?

Ok, Napulità, anzi, Putentì!

Walter De stradis