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Cari Contro-Lettori,

Come saprete, questo giornale –accompagnato da Lucania.Tv- ha da tempo inteso farsi “un giro” fra i sindaci dei comuni lucani (grandi e piccoli di entrambe le province) per tastare il polso delle luci e delle ombre che caratterizzano la vita nei nostri borghi. Il nostro piccolo “tour” – i cui esiti li leggete di tanto nella rubrica “Indovina chi viene a pranzo”- ha preso vigore proprio durante i giorni più neri della Pandemia, quando non era possibile andare al ristorante, ma queste interviste si facevano ugualmente, negli uffici (e ufficetti) dei vari sindaci, nei loro palazzi municipali posti nel cuore dei loro comuni deserti (a causa delle restrizioni anti-virus, ma non solo).

A distanza di due anni e passa, ci sono parse pertanto assai significative le parole del primo cittadino di Garaguso, piccolo, bellissimo borgo in provincia di Matera, che ci ha parlato di giovani promettenti che ora sbandano nelle piazze di paese, urgenti di assistenza psicologica: «… a parte il Lavoro, innanzitutto la Sanità! Abbiamo bisogno QUI di assistenti sociali, di psicologi, perché abbiamo diplomati che dalla mattina alla sera sono cambiati, non sono più come prima. Giovani che stavano per laurearsi e ora sono sbandati! E come facciamo?»: un aspetto inquietante degli effetti della Crisi (Pandemia + Guerra) che finora non era mai emerso –almeno, non con questa veemenza- negli incontri con gli altri amministratori.

Tuttavia, con diverse parole, c’è un’autorevole conferma nel recente rapporto della Caritas Diocesana di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo.

«La percezione dei fenomeni sociali raccontata dai parroci e dai sindaci –si legge- e i dati provenienti dall’attività dei CdA sul territorio, descrivono un contesto di grande precarietà ed incertezza, soprattutto in relazione alla progressione costante del fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale. Tale andamento viene in parte confermato dalla stima del primo semestre del 2022 relativa alle attività di sostegno messe in campo dalla rete Caritas: da gennaio a giugno 2022 sono stati erogati 10549 pacchi alimentari (in tutto il 2019 erano 9000) e risultano in percorsi di sostegno circa 4100 persone».

«Altrettanto presenti ed incontrate con frequenza, sono le problematiche relative all’occupazione: il 93% dei sindaci le riscontra qualche volta e spesso, per i parroci il 91%. La fortissima presenza del problema è acuita anche dagli effetti economici e sociali prodotti dall’emergenza sanitaria (e qui tornano le parole di Auletta - ndr).

«Lo sviluppo trasversale del fenomeno della povertà, viene avvertito come un’urgenza tanto dai sindaci, quanto dai parroci, che oltre rilevare con frequenza il problema, lo percepiscono sostanzialmente in crescita: il 73% dei sindaci e il 53% dei parroci, infatti, ne dichiarano l’aumento».

Ma i dati su povertà, materiale e sociale, non sono gli unici “conti” che tornano.

Sempre Auletta ci ha raccontato che monsignor Ligorio, quando anni orsono era vescovo della Diocesi di Tricarico, promosse uno studio che indicava come fosse compito delle “cinque agenzie” (chiesa, enti pubblici, associazioni, famiglie e scuola), e non solo della politica locale, interrogarsi e intervenire sul territorio.

Il report Caritas sulla povertà oggi si apre proprio con le parole di Ligorio, nel frattempo diventato Arcivescovo di Potenza, a detta del quale il particolare momento « impone di non essere soli, ma di ricercare gli stimoli e la costruzione di un dialogo con il territorio, non semplicemente per occupare spazi o supplire nella gestione di servizi di assistenza, ma per conoscere e studiare insieme i passi possibili di un cammino comune».

Walter De Stradis