- Redazione
- Sabato, 17 Settembre 2022 08:49
Cari Contro-Lettori,
il già sottosegretario Nicola Savino, all’interno della sua consueta “opinione” settimanale, afferma senza mezzi termini che «… siamo già risucchiati nei problemi primordiali ... del freddo.. con lo spettro della fame e del rischio atomico».
«Come contesto c’è una crisi –gli fa eco il professor Scaringi, intervistato a pranzo- (acuita dalla Pandemia e dalla Guerra) che porta a un’incertezza generale, a livello economico, lavorativo, a livello di futuro. A Potenza, che è una città del Sud, certe problematiche si moltiplicano (è aumentata l’emigrazione). (…) Qui (in città) c’è una politica che ha un atteggiamento per molti versi “paternalistico”, ma priva di capacità progettuale. Si va per emergenze, la spesa pubblica è tutta sull’immediato. Questa città non la si “slancia” nel futuro, mentre oggi le città sono organismi che devono imparare ad apprendere. E un passaggio può essere la Cultura».
A concludere il coretto (improvvisato) è Giancarlo Fusco, il decano dei commercialisti di Potenza (ovvero di coloro fra i più a contatto con le tribolazioni delle aziende): « «In Basilicata abbiamo la grossa fortuna di avere numerose risorse, acqua, petrolio e ambiente, ma la “sfortuna” di non saperle sfruttare. Il governo regionale e quello comunale dovrebbero farsi un maggiore esame di coscienza. Personalmente, ho una nota di ottimismo per natura, ma ho grande difficoltà a estrinsecarla».
Come hanno ragione, peccato che la “Cultura” imperante da queste parti -come confermato in questi giorni di campagna elettorale- sia quella della cerca dell’Eldorardo, la mitica città tutta d’oro che si è trasferita da qualche misterioso portale dimensionale della giungla mesoamericana nella terra di Basilicata di oggi, patria dell’oro nero, di quello bianco, di quello rosso, di quello blu, di quello verde e di quello giallo (e ci siamo capiti). La patria dove se ne vedono di tutti i colori, insomma, e dove le teste di cuoio si paracadutano –armi e bagagli- con l’obiettivo (e sembra un…controsenso) di salvarsi il “culito”, per citare mister Mourinho.
La terra dove regna da sempre la Cultura degli incarichi champagne, con un presidente che fino all’ultimo sperava ci fosse un paracadute anche per lui (e per questo era già pronto a saettare a tutto gas), e di cui ora si troveranno a beneficiare i campani assortiti, tipo l’ultimo esperto comunicatore da 40 mila euro assunto in estate.
E i Lucani? Quelli che assistono alle ipocrite visite tombali e alle peregrinazioni dei paracadutisti alle volta di madonne, santi, sagre e sagrati dei paesi nostrani, a loro cosa rimane?
A sentire alcuni esercenti del capoluogo, manco il pellet per la stufa (in inverno si prevedono costi triplicati a sacchetto!).
E gli altri che il pellet non lo usano?
C’è il gas gratis di Bardi, dice.
E quelli che non usano il gas e usano – guarda un po’- il pellet?
Sono già “stufati” a puntino. Come tutti gli altri, del resto. C’è da crederci.
E’ un cane che si morde la coda.
E buona camicia a tutti.