- Redazione
- Sabato, 27 Febbraio 2021 08:42
Cari Contro-Lettori,
non sappiamo se i consiglieri d’opposizione si passano l’un l’altro i comunicati stampa, come quando al Liceo c’era il compito d’Italiano, e sotto gli occhi di qualche indulgente professore ci si confrontava sui propri scritti, poco prima della consegna.
Sta di fatto che abbiamo rilevato che la parola più gettonata in settimana è stata “immobilismo”.
«Duole denunciare, ancora una volta, la preoccupante situazione di immobilismo in cui versa il Consiglio regionale. La massima Assise lucana sembra essere ormai diventata una sorta di ‘arena’ nella quale una rissosa maggioranza si ritrova solo per ‘regolare’ i propri conti: che non tornano mai. (…) A questo clima da ‘guerra fredda’ si aggiunge il riposizionamento ‘strategico’ di alcuni consiglieri di maggioranza verificatisi in questi ultimi giorni. Quella di Bardi è una maggioranza ‘fluida’ che fino ad ora ha prodotto assai poco di concreto nell’interesse dei lucani».
Lo sostiene il consigliere regionale (un po’ “new age”) del M5s, Gianni Perrino che aggiunge: «Si ritorni a lavorare sugli scranni consiliari di Via Verrastro. Che gli scontri interni ai partiti della maggioranza smettano di avere un effetto paralizzante dell’attività del Consiglio regionale».
A pochi giorni di distanza, il termine “immobilismo” torna nelle parole di un altro consigliere d’opposizione, pure lui materano, Luca Braia, capogruppo di Italia Viva, il quale –da buon ex assessore all’agricoltura (per la serie “Tiemb bell ‘e na vota”) si avvale anche di alcune metafore podoliche.
«L’immobilismo in questa nostra regione Basilicata ha raggiunto livelli imbarazzanti che nulla hanno a che fare con la pandemia. E’ una vera e propria infinita crisi politica, per altro già scritta nel codice genetico di questa maggioranza nata con il governo regionale di centrodestra, con le ‘transumanze’ dei consiglieri da un partito all’altro, come tradizionalmente fanno le più note -per altro maldestramente dimenticate -podoliche lucane».
«Dopo la ‘transumanza’ –conclude- spero che consiglieri e governo, se giunti a destinazione, abbiano anche trovato il pascolo dove rifocillarsi, in maniera tale che possano riprendere lucidità e, finalmente, cominciare a lavorare per la Basilicata. Altrimenti, di questo passo, il rischio è quello di andare al “macello” e con loro tutta la nostra comunità».
Nel frattempo, fra chi parla del consiglio regionale come di un’ “arena” di tori infuriati e chi evoca immagini di mansuete e poco reattive vacche che mestamente se ne vanno al macello, il Presidente Bardi, nel felicitarsi della «nomina a sottosegretario all’editoria del senatore Giuseppe Moles», si/ci/gli augura di «saper fare», «nell’interesse della Nazione, anche quello della Basilicata».
Per la serie: “Peppiniè, pensaci tu, intanto io preparo ‘o cafè”.
Walter De Stradis