- Redazione
- Sabato, 03 Ottobre 2020 08:52
Cari Contro-Lettori,
chi scrive qualche tempo fa era seduto in solitaria al tavolino di un tipico ristorante del posto, quando a un certo punto sono entrati alcuni personaggi (rimaniamo sul generico) del centrodestra locale (restiamo sul generico). Assieme a loro c’erano anche i primi cittadini di un paio di paesi lucani. Manco si sono seduti, hanno iniziato a parlare fra loro con fervore. Chi scrive non è uno di quelli che cammina col registratore in tasca, ma lo stesso –nel concitato parlottio- erano ben percepibili nell’aria locuzioni che si ripetevano quasi come un loop: «Ora dobbiamo prenderci questo…», «Ora dobbiamo prenderci quello…». E’ parso subito chiaro che si parlava del più tipico, atavico, endemico, congenito, lucanissimo concetto dello “spoil system”. In gergo tecnico significa: “Un meccanismo in forza del quale gli alti dirigenti della pubblica amministrazione ricoprono il loro incarico solo finché resta in carica il soggetto politico che ha vinto le elezioni e vengono ‘destituiti’ al momento in cui cessa il suo mandato”; in gergo pratico lucano, si po’ tradurre con un “Levati tu, che m’aggia mett io”.
Non avendo nulla con cui provarla, chi legge può credere o meno a questa storiella, fa poca differenza (il fatto in sé non è certo qualcosa di inedito o clamoroso dalle nostre parti), e pertanto a mo’ di aneddoto ve lo consegniamo (“Particolare curioso, inedito, raccolto a fine moralistico o ricreativo più che storiografico, in margine a un personaggio o ad un evento famoso”).
Tuttavia, quel che invece pare incontrovertibile –ahinoi- è il proliferare sui social e sui rotocalchi di foto o video di (ex) dive un tantino agée, che reindossano i loro attillati abiti di venticinque anni prima, e poi esultano nel comunicare (ai noi poveri mortali con la panza) che quei vestiti calzano ancora a pennello. Fateci caso, è l'ultima tendenza. Beh, non ce ne voglia il Generale se a noi comuni sudditi a volte dà l’impressione di volersi atteggiare anch’egli a ex campione d’incassi di Hollywood tutto preso a dimostrare che –nonostante sia quasi al quarto giro degli “anta”- i vestiti dei bei tempi che furono gli stanno ancora addosso che levati. Ed è vero: il Presidente ha un look e un phisique du role invidiabili (va riconosciuto), ma peccato che si è messo gli abiti di un qualche governatore di centrosinistra di venti/trent’a anni fa. Nomine, stipendioni, ricchi premi e cotillons per i suoi uomini fidati (assai spesso non lucani), è “farò quello che posso” per tutti gli altri. Clamoroso? Manco per niente. Noi Lucani queste storielle le conosciamo da tempo. E infatti, il discorso stipendi e potere e quant'altro potrebbe forse (e sottolineo forse) passare anche in secondo piano in presenza dei risultati. Ma i Lucani sono fermi al palo. E' non è certo il Palo della Cuccagna (almeno per alcuni di loro).
Walter De Stradis