- Redazione
- Giovedì, 23 Gennaio 2025 17:04
di Rosa Santarsiero
Presso la nuova sala conferenze dell'ispettorato territoriale del lavoro di Potenza e Matera, sede di Potenza, è stato siglato un importante protocollo d'intesa tra la Consigliera regionale di Parità della Regione Basilicata: l'avvocata Ivana Enrica Pipponzi e lo stesso Ispettorato del lavoro rappresentato dal suo direttore: il dottor Michele Lorusso. L'obiettivo del prezioso documento attiene alla tutela e alla salvaguardia della parità di genere in ambito lavorativo.
Si tratta di un percorso di collaborazione, quello tra gli uffici della Consigliera di Parità e dell'Ispettorato territoriale del lavoro, iniziato anni addietro, precisamente nel 2017, e che pian piano sta producendo risultati significativi. L'accordo illustrato in occasione di una accorsata conferenza stampa presenta al suo interno una significativa novità: l'inclusione dei due presidenti dell'Ordine dei consulenti del lavoro di Potenza e Matera, rispettivamente il dottor Mario Spagnuolo e il dottor Sergio Raffaele Sasaniello, proprio in qualità di elementi di maggiore prossimità rispetto alle piccole, medie e grandi aziende che operano sul territorio.
Consigliera Pipponzi. Il protocollo d'intesa sulla parità di genere in ambito lavorativo è un appuntamento che si ripete, una collaborazione fruttuosa per le tante donne, madri lavoratrici e non solo. Che tipo di bilancio si può tracciare rispetto a questa intensa collaborazione?
Si tratta di un protocollo che muove certamente in continuità rispetto a quello stilato nel 2017 con lo stesso Ispettorato, tuttavia questa volta abbiamo annoverato anche i consulenti del lavoro, così come è già stato fatto in ambito nazionale dalle medesime figure istituzionali coinvolte. È fondamentale che tutte le autorità preposte al contrasto di ogni forma di discriminazione in ambito lavorativo si uniscano e collaborino in maniera sinergica, ciò non solo per un mero scambio di informazioni, ma anche per una più ampia diffusione di buone pratiche. La promozione della certificazione della parità di genere nelle aziende e il Welfare aziendale sono solo alcuni dei tanti esempi sui quali fondare una linea d'azione a favore di una parità salariale retributiva, al sostegno della maternità o riguardo la conciliazione dei tempi di cura e tempi di lavoro. Ci saranno, pertanto e ciò vale sia per l'ufficio che rappresento sia per l'Ispettorato- delle attività di controllo e vigilanza sulle aziende alle quali è affidato il compito di redigere un rapporto biennale sulla situazione del personale e, soprattutto, nei confronti delle stesse attività che si certificheranno. Bisognerà che tali realtà produttive facciano molta attenzione a mantenere i parametri richiesti e che non incorrano in discriminazioni di genere nei confronti dei propri dipendenti. Entrambi gli uffici vigileranno e avranno il compito di produrre segnalazioni al Ministero del Lavoro, con eventuali revoche della medesima certificazione nei casi più gravi. Il divario di genere in merito all'occupazione nella nostra regione è pari a circa il 36%. Negli ultimi mesi è aumentata l'occupazione femminile, è vero, ma è sempre ben al di sotto degli standard europei. Certo il cammino è ancora lungo, ma è anche grazie a queste misure che possiamo sostenerne l'evoluzione.
Direttore Lorusso, quali sono le novità introdotte dal protocollo?
Oltre alla consolidata presenza della Consigliera regionale di Parità, Pipponzi, è doveroso per me citare anche la cosiddetta presenza “sociale” di coloro che ogni giorno si interfacciano e dialogano con i datori di lavoro e i lavoratori, vale a dire i consulenti del lavoro rappresentati qui dai due presidenti di Potenza e Matera. È chiaro che gli anni di collaborazione con gli uffici della Consigliera di parità indicano che tanto è già stato fatto sì, ma che molto altro resta da scardinare all'interno della società. L'impegno dell'Ispettorato, pertanto, riguarda la piena tutela della donna lavoratrice: a parità di lavoro e mansioni si richiede altrettanta parità di salario.