- Redazione
- Sabato, 18 Gennaio 2025 07:16
CLIKKA SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO
di Walter De Stradis
Dopo l’intitolazione del reparto di Endoscopia Digestiva tenutosi nelle settimane scorse al Crob Rionero, un altro grande evento, questa volta nel capoluogo, celebrerà la figura, la memoria e il messaggio di un medico come il dottor Orazio Ignomirelli, noto gastroenterologo lucano, scomparso nell’ottobre scorso, dopo aver dedicato tutto se stesso alla cura dei pazienti oncologici. L’evento si terrà, il 25 gennaio prossimo, presso il Due Torri di Potenza e vedrà la partecipazione dell’Orchestra della Magna Grecia e del cantautore Francesco Sarcina (Le Vibrazioni).
Il concerto, nelle intenzioni degli organizzatori (patrocinato, tra gli altri, da Croce Rossa e Ant), servirà a sensibilizzare gli Enti preposti e l’opinione pubblica sulla necessità di migliorare le condizioni di cura e supporto ai malati oncologici in difficoltà. I fondi raccolti durante il concerto saranno destinati a fornire supporto economico per le spese farmaceutiche non coperte da rimborsi per pazienti oncologici e cronici in difficoltà.
Per saperne di più, abbiamo incontrato la signora Antonella Altomonte, insegnante, moglie del compianto Orazio Ignomirelli, e Pasquale Di Tolla, ideatore dell’evento, nonché segretario SILP – CGIL (Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia ).
D: Signora Antonella, la prematura scomparsa di suo marito è stata accompagnata da una grossa eco, sia umana sia mediatica (giornali e social). Si aspettava questa sorta di afflato popolare?
R: Sinceramente no, anche se sapevo che Orazio era apprezzato da tutti, tanto nell’ambiente professionale quanto in quello cittadino e non solo. Molto del calore che lui trasmetteva ai pazienti, gli è stato restituito largamente, nei giorni della sua dipartita. Orazio era sempre molto attento alle tematiche delle persone più fragili, più deboli -sia economicamente sia in termini di salute- e questo, come dicevo, gli è stato restituito nel corso di questi mesi trascorsi dalla sua scomparsa.
D: Nel corso della sua malattia, suo marito ha avuto ulteriore modo di interrogarsi e riflettere sulle difficoltà e problematiche in cui possono incappare i pazienti oncologici, specie quelli meno abbienti. Uno degli scopi del Memorial, infatti, è anche quello di rimarcare che un decorso di patologia oncologica necessita anche dell’utilizzo di farmaci, non tutti coperti dal SSN.
R: Sì, infatti. Negli ultimi mesi della sua malattia, nonostante Orazio avesse i suoi problemi, si preoccupava di scrivere su Facebook un post -che ormai conoscono quasi tutti- in cui diceva, appunto, che i farmaci che ogni giorno bisognava comprare erano tanti, per poter curare tutti quei fastidi che, purtroppo, comportava l’uso dei farmaci chemioterapici, ma non solo. E quindi, come dicevamo, si rendeva conto di tutte le difficoltà che potevano avere i pazienti, soprattutto quelli meno abbienti: la stessa ambulanza, che lui utilizzava spesso per andare in ospedale, aveva un costo, il che lo portava a chiedersi come avrebbe potuto accedere a certi mezzi chi aveva difficoltà ad arrivare a fine mese.
D: Più in generale, anche attraverso la sua carriera di medico, c’era un messaggio che suo marito ha inteso lanciare?
R: In quel post lui scrisse: «Siate illuminati». E si rivolgeva soprattutto alla sanità lucana, ai responsabili, a tutti quelli che lavorano negli ospedali. Lo stesso invito, a essere illuminati e ad avere un cuore grande (per i bisognosi e i malati in genere), Orazio l’ha scritto in una lettera che ha lasciato allo staff del suo reparto al Crob.
D: Il frequente ricorso al termine “illuminati” presupponeva che ci fosse qualche aspetto un po’ più in ombra nella sanità lucana?
R: Sicuramente lui si poneva il problema, proprio perché la sanità non è “illuminata” nei confronti delle fasce più deboli e in difficoltà.
D: A suo marito, alcuni giorni fa, è stato intitolato il reparto di Endoscopia Digestiva del Crob.
R: Sì, il suo reparto. La famiglia ha apprezzato tantissimo, davvero. E anche questo gesto non ce lo aspettavamo, anche se lui aveva lavorato lì per tanti anni; non era però un atto dovuto, ma sono state apprezzate la sua professionalità, umanità e sensibilità. E noi ne siamo grati.
D: Un esempio che un giovane medico, o anche non giovane, deve trarre dalla testimonianza di vita di suo marito?
R: In primis la disponibilità all’ascolto. Purtroppo l’ho sperimentato anch’io, quando ne ho avuto bisogno: i medici non sempre guardano in faccia il paziente. E infatti una signora in cura da Orazio ci ha inviato un messaggio in cui lo definiva “Un medico che guardava in faccia i pazienti e li ascoltava fino all’ultimo”. Ecco, questo è l’esempio che i medici dovrebbero far proprio.
D: Pasquale Di Tolla, quando e come nasce l’idea di questo primo memorial?
R: Nasce proprio dal famoso post che il dottor Ignomirelli pubblicò sul suo profilo Facebook, due/tre mesi prima la sua scomparsa. Come diceva Antonella, lanciava questo grido di allarme. In realtà, poiché Orazio -come me- era molto impegnato nel mondo della beneficenza e della solidarietà, con lui c’eravamo già incontrati, ponendo le basi per organizzare un concerto e raccogliere dei fondi. Poi, per varie ragioni, non si riuscì, ma a seguito della scomparsa di Orazio maturò l’idea di organizzare il Memorial, onde rilanciare il suo messaggio e ricordare la sua figura di grande professionista, stimato in tutta la comunità lucana anche e sopratutto come uomo. Abbiamo dunque condiviso questa idea con la famiglia, che è stata ben felice di organizzare insieme a noi questo memorial.
D: Ci sarà dunque questo spettacolo, al Due Torri qui a Potenza, con una “line-up” di eccezione, Francesco Sarcina (vocalist de Le Vibrazioni), accompagnato dall’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia. Come ha “arruolato” Sarcina per la causa?
R: Lui è molto legato al nostro territorio, in quanto a maggio aveva preparato qui a Potenza il tour estivo, tenendovi anche il “concerto zero”. Più volte era stato in Basilicata per iniziative benefiche, per le quali è molto sensibile, e quindi si è reso subito disponibile. Ho avuto modo di vedere questo concerto a Matera lo scorso anno, ed è stato bellissimo, e lo ha riproposto anche al “Petruzzelli” di Bari, facendo sold-out. E’ qualcosa di spettacolare: l’Orchestra, diretta dal maestro Nigro, è composta di ben cinquantuno elementi. Insomma, è un cast eccezionale.
D: Il ricavato a chi andrà?
R: Abbiamo scelto la Croce Rossa, proprio perché il suo motto è “Aiuta”. E loro lo fanno, venendo in soccorso alle famiglie in difficoltà economica; pertanto gestiranno i fondi rivenienti non solo dalla vendita dei biglietti, ma anche dalle donazioni che i cittadini vorranno fare (allo scopo è stato aperto un conto corrente dedicato). L’obiettivo è aiutare le famiglie bisognose, in cui c’è un malato oncologico, e che hanno bisogno di cure mediche e di visite specialistiche.
D: In effetti in Basilicata, come in altre parti d’Italia, c’è anche la questione delle liste d’attesa.
R: Noi speriamo che il 25, la classe politica venga (sono stati regolarmente invitati) per portarci una buona notizia. Quest’anno ce ne siamo occupati noi, ma ne prossimi anni magari sarà proprio la Regione Basilicata a mettere a disposizione alcuni fondi per chi ne ha bisogno.