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di Walter De Stradis

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Dopo la sortita a Poggio Tre Galli, la nostra rubrica si sposta nuovamente dai tavoli del ristorante alle panchine rionali, per parlare con alcuni “portavoce” di quartiere, a proposito delle questioni annesse e connesse. Questa volta ci siamo recati nella Villa di Santa Maria per incontrare il signor Antonio Cossidente, da qualche anno "potentino di ritorno” (abbastanza arrabbiato, come vedremo), dopo cinquant’anni di vita e lavoro trascorsi in Veneto. Da qualche tempo, ha formato un comitato "spontaneo" di cittadini (non si tatta dunaue di un'associazione), denominato “Via Mazzini Libera e Pensante”, che abbraccia -come vedremo- diverse zone limitrofe. Anche loro (come già “i colleghi” di Via Parigi, da noi precedentemente incontrati), spesso e volentieri, si sono fatti sentire, e leggere, sulla stampa locale.

Insieme ad Antonio Cossidente, all’incontro in villa erano presenti alcuni altri residenti della zona e/o simpatizzanti e aderenti al “Comitato”.

d - Signor Cossidente, non è un caso se siamo qui nella Villa di Santa Maria: qui davanti, all’ingresso, voi del Comitato organizzaste un flash mob per protestare contro la pericolosità del tratto che si trova di fronte il cancello, comprensivo di strisce pedonali, sul quale le auto sfrecciano a grande velocità. A seguito della vostra manifestazione, il Comune ha installato, più sopra, due segnali stradali che fissano il limite di velocità a 20 km: è servito?

r - La situazione è rimasta la stessa. Quei segnali sono solo un palliativo, e tra l’altro, essendo stati messi in alto, non sono visibili agli automobilisti. Noi lo segnalammo subito, ma viene da dire che il Comune se n’è quasi lavato le mani, rendendo ancora aperta -almeno per noi- questa vertenza. Siamo stati dal Prefetto, che mi risulta abbia dato indicazione di mettere quel tratto in sicurezza, ma tutto è rimasto lettera morta.

d - Lanciamo allora la prima proposta al prossimo sindaco e alla prossima giunta. Cosa ci vorrebbe, materialmente?

r - Noi avevamo chiesto l’istallazione di un dosso, ma pare che non sia possibile, perché l’ingresso della villa è in prossimità di una curva. Avevamo quindi chiesto di mettere dei segnali lampeggianti, con pannelli fotovoltaici, ma “per ragioni di bilancio”, anche questo non è stato possibile. Lo abbiamo già urlato durante il flash mob: fin quando la sicurezza verrà considerata solo come un costo, le soluzioni adottate saranno sempre transitorie e mai risolutive. Noi non ci fermiamo. Ho chiesto un incontro con la Polizia Stradale per capire come mai un problema paia irrisolvibile. Segnalo che alcuni giorni fa, solo per un pelo, una mamma con carrozzina al seguito non è stata investita. Non escludiamo, pertanto, un nuovo flash mob. Confidiamo, comunque, nella prossima amministrazione, qualunque sarà.

d - Precisiamo che il vostro Comitato si chiama “Via Mazzini”, ma abbraccia anche altre zone adiacenti...

r - Sì, anche Rione Mancusi...il Sottopasso, Via Zara.

d - Esatto, via Zara: altra situazione che avete segnalata da tempo è quella dell’area camper. Inizialmente non funzionante per un problema “fognario”, poi risolto dal Comune, oggi ripresenta delle criticità, a quanto pare.

r - La situazione è addirittura peggiorata, tanto più che con la bella stagione e con alcuni eventi in città, i turisti arrivano. Il problema è che manca l’acqua, risorsa principale per i camperisti. Questi ultimi, quelli che si fermano qui a dormire, la mattina devono: svuotare i bagni chimici, lavare i bagni chimici, caricare l’acqua. Tutta roba che allo stato non è possibile. Tra l'altro, scaricano nelle aiuole. Su nostra insistenza, dal Comune ci è stato risposto che è un problema di Acquedotto Lucano. Ma noi, come Comitato, riteniamo che la nostra interfaccia debba essere sempre il Comune, anche se -va detto- non ci spieghiamo questa inattività da parte di Acquedotto Lucano (a cui mi risulta che il Comune abbia comunque scritto). Sì, il pozzo è stato spurgato alcune volte, ma il problema principale -ripeto- è l’assenza di acqua. Noi, di camperisti, ne abbiamo incontrati alcuni.

 

 

 

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d - Quindi i turisti CI VANNO in quell’area camper.

r - Domenica ne abbiamo incontrati sette. E tutti si lamentavano, considerato che quest’area è segnalata sull’app nazionale (nonché tramite cartelli in Inglese e in Italiano). Uno di loro infatti mi ha detto: “Se avessimo saputo, ci saremmo fermati a Matera”. Non è certo un vanto per Potenza.

d - Torniamo su Via Mazzini: il nostro giornale ha raccolto la protesta degli inquilini del “popoloso” Palazzo Gaeta, che si ritengono danneggiati dall’apposizione di un palo dissuasore (che, insieme a molti altri, è stato posto nel corso degli attesi e graditi lavori comunali di ripristino del marciapiedi), che impedirebbe il “carico e scarico”, in presenza di diversi esercizi commerciali e soprattutto di diversi anziani e malati nel condominio (in pagina pubblichiamo, infatti, la foto di un’autoambulanza costretta a parcheggiare sulla carreggiata, per soccorrere una signora del palazzo - ndr). A quanto sostengono, inoltre, identico “palo” non sarebbe stato posto all’ingresso di altri numeri civici.

 

 

 

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r - Ci siamo interrogati anche su questo. La cosa ci fu infatti segnalata a suo tempo da un esercizio commerciale, nel mentre montavano quel palo. Abbiamo cercato di capire il perché. Voglio dire, l’istallazione di quei paletti serve a impedire alle auto di sostare sul marciapiedi, ed è giusto, ma quel paletto in particolare pare totalmente ingiustificato, e finora non è stata data risposta ufficiale ai residenti. Le risposte non arrivano, sembra quasi una questione di principio. Quel palo, a parere del Comitato, non ha alcuna utilità. Saremmo ben felici di ricevere risposte in merito.

d - Parliamo un attimo di sicurezza urbana. Nelle interviste raccolte finora, relative ad altre zone della città, le lamentele in merito sono veementi, qui com’è la situazione?

r - Qui sorge un altro problema. In piazza Zara prima c’erano settanta parcheggi con strisce blu, collocati su due piazzole, che dovevano servire come collegamento con le scale mobili, ma che non sono risultati funzionali allo scopo. Adesso diventano a strisce bianche, ma noi abbiamo già denunciato che di sera -essendo tutto completamente al buio- ci vanno le coppiette, causando episodi spiacevoli: qualche giorno fa, un signore che portava a passeggio il cane lì nei pressi, è stato accusato da un “avventore”, appartato in auto con una donna, di fare il guardone! Pur senza fare la morale a nessuno, il problema illuminazione rimane serio. Tuttavia, la risposta ha sempre a che fare con le penurie di bilancio. E siamo alle solite. Tutto ciò ci ha portato a solidarizzare con quelli del “comitato” di Via Parigi, che vivono una situazione ancora peggiore. E che non si riesce a risolvere,

d - I problemi irrisolti perlomeno una cosa di buono l’’hanno portata, la solidarietà tra i quartieri. Infatti quelli di Via Parigi, a loro volta, hanno aderito all’associazione “Centro Storico”.

r - Sì, infatti. L’altra sera c’è stata una riunione dei vari comitati con i cinque candidati a sindaco (quattro, per la verità, visto che uno di loro non si è presentato), e io ho ribadito che in questa città è necessario che i comitati si coordinino tra di loro. Qui c’è una “vertenza Potenza” da mettere in piedi, sperando che quelli che verranno -nuovi o vecchi- si facciano carico di questi problemi, altrimenti rischiano di rimanere inevasi per lungo tempo. Io stesso ho proposto l’istituzione di un assessorato “alla partecipazione e alla condivisione”, onde coordinarsi con associazioni e comitati vari. Noi siamo “nati” con l’avvento del Sottopasso, quando ci chiusero e non sapevamo come scendere giù, e alcune criticità non sono state mai risolte. Penso alla segnaletica a Rione Mancusi... (a questo punto si inserisce uno dei cittadini presenti al nostro incontro, che lamenta: “Se debbo andare da Via Siena a Via Roma, non c’è il passaggio pedonale” e Cossidente: “Hanno istallato uno specchio, distante, ma non tutti riescono a vederlo” - ndr). C’è da asfaltare via Ravenna, c’è da portare indietro un palo posto lì in mezzo: tutte cose già accertate, ma rimaste lettera morta.

d - Un appello finale?

r - Lo farei ai cittadini: troppa gente, a volte, gira la testa dall’altro l’alto. Chi vuole bene a Potenza, deve mettersi insieme per far sì che certi problemi -sicurezza in primis- vengano risolti.