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di Antonella Sabia

L'8 dicembre ha preso il via il Piano “Italia Cashless” messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte di credito, debito e app di pagamento, favorendo la digitalizzazione e la trasparenza. Si parte con l'Extra Cashback di Natale: basterà effettuare 10 acquisti fino al 31 dicembre per ottenere il 10% di rimborso fino a 150 euro, in negozi, bar, ristoranti, supermercati, artigiani e professionisti, senza importo minimo di spesa. Per partecipare, bisogna scaricare l'app IO, effettuare l'accesso tramite SPID e immettere i dati della propria carta. E la privacy? Ne abbiamo parlato con Sergio Veroli, presidente del Customers’ Forum, un'associazione indipendente di cui fanno parte le più importanti Associazioni di Consumatori, numerose Imprese Industriali e di servizi. “Da noi si incontrano associazioni e aziende per raggiungere diversi obiettivi: la difesa dei consumatori ex ante, la sostenibilità, la responsabilità sociale e la conciliazione”.

D: Serviva una pandemia per dare il via ad un processo di modernizzazione del Paese che al tempo stesso è utile per un freno all’evasione fiscale?

R: Naturalmente no, però tra gli economisti si dice che “dalle crisi nascono le opportunità”. Questa può essere una, anche se credo che l’evasione fiscale si possa e si debba combattere in tutt’altro modo. Abbiamo visto che oggi attraverso le nostre connessioni a Internet, tutti hanno i nostri dati, siamo profilati dalle grandi piattaforme. “Il mercato del consenso”, è un libro scritto dal creatore di Cambridge Analytica, in cui spiega che Facebook, Google ecc, profilano le persone, bastano 300 like e sono in grado di dirti tutto di te.

D: Qualche mese fa, ci fu chiesto di scaricare l’app Immuni per il tracciamento, ma per motivi di privacy (dicono), pochi hanno risposto. Oggi l'app IO sta ricevendo molto più consenso, eppure sono esposti molti più dati sensibili.

R: È vero, solo che prima era una questione etica, di condivisione sociale della lotta al Coronavirus, anche culturale. Oggi prevale una questione di convenienza, che le persone hanno nel risparmiare qualcosa, anche se è più delicato. Ma se si credeva che la tracciabilità delle persone fosse un fatto decisivo per combattere il Coronavirus (che ha fatto più di 60mila vittime), come mai Immuni non è stata resa obbligatoria?

D: A oggi conosciamo il numero di download effettuati dell'app IO?

R: Pare che siano 8 milioni, tantissimi in soli 2-3 giorni. Anche se ad oggi permangono ancora dei disagi per il caricamento delle carte, perché nei primi giorni c’è un grande afflusso, e subentrano problemi tecnici. La crisi è anche il momento in cui si capiscono quali sono le cose che non vanno. C’è un evidente problema, tra gli altri, di una macchina dello Stato e di apparati che per molti versi sono inefficaci e forse anche inefficienti.

D: In fatto di digitalizzazione l'Italia occupa le ultime posizioni. Abbiamo affrontato a fatica la sfida della DAD, oggi non si corre il rischio di penalizzare ancora di più coloro che non hanno strumenti adatti?

R: Ci sono tre problemi da affrontare. Tra tutti, il diritto alla connessione, poiché in molte zone ancora manca del tutto. Poi c’è il tema dell’educazione digitale, perché di fatto la gente in alcuni casi non conosce, in altri non vuole conoscere. Infine c’è un altro aspetto, una volta che sei connesso, i dati che hai lasciato diventano una merce di scambio, utile a profilarti attraverso degli algoritmi per diventare oggetto di marketing, ma anche di pressioni politiche, talvolta portandoti ad avere dei bisogni, condizionando le scelte.

D: Sempre rispetto al cashback, è stato anche un modo per supportare l'economia in questo periodo natalizio e per il post pandemia?

R: Secondo me sì. Oltre a combattere l’evasione fiscale, la volontà è di promuovere gli acquisti in questo momento di crisi, privilegiare gli acquisti diretti e di prossimità, non su Internet. Non è negativa la cosa, ma potrebbe avere qualche limite.

D: Le associazioni cosa pensano dell’Italia Cashless?

R: È ancora presto per discuterne, al momento non ho visto grandi prese di posizione. Sicuramente ci sarà un problema di cautela, il governo per gestire qualcosa del genere, deve difendere per prima cosa la riservatezza e la privacy. Uno dei problemi di oggi, a prescindere da questo cashback è l'aumento considerevole delle truffe informatiche. Il discorso del digitale presenta sicuramente molti vantaggi, facilita la vita per molti versi, ma la rende sicuramente più complicata a chi non è in grado di gestirla.

D: Per concludere, in materia di digitalizzazione, questo piano cashless permetterà all'Italia di fare qualche passo avanti nella rincorsa verso gli altri Stati europei?

R: Sicuramente sì. Sostituire il contante con la moneta elettronica è un fatto importante, positivo contro l’evasione oltre che per la sicurezza, ma deve essere accompagnato dalle cose che dicevamo all’inizio: dal diritto a essere connessi e avere gli strumenti idonei, alla consapevolezza di quello che si fa, sapendo che ci sarà sempre una parte della popolazione che non lo farà, pensiamo agli anziani. Oggi, se voglio accedere al cashback, devo possedere lo SPID, ecc ecc. È chiaro che le tecnologie vanno avanti, il problema è come controllarle e renderle sempre più sicure. Il diritto alla connessione dovrebbe diventare un diritto costituzionale, di cittadinanza...ma ci arriveremo!