- Redazione
- Sabato, 13 Giugno 2020 08:47
di Antonella Sabia
È una Basilicata in bilico, quella che descrive il politico e intellettuale lucano Gaetano Fierro, nel suo ultimo libro “Immagini e realtà del Mezzogiorno d’Italia” (EditricErmes). Una piccola regione del Sud del Paese, che invece descrive come ricco di energie, capacità ed esperienze, con un patrimonio forestale, culturale e monumentale straordinario. A mancare, però, un progetto, una visione unitaria del Mezzogiorno, che permetta a tutti di sentirsi parte integrante di un territorio. “Ciò che abitualmente emerge è l’atteggiamento dimesso delle persone che scontano la distanza tra di loro e la classe dirigente, cinica e dal corto respiro”.
È in questa cornice, che l’ex sindaco di Potenza disegna la situazione della nostra regione: “ciò che sta accadendo alla Basilicata sfugge alla maggioranza dei cittadini lucani che ignorano lo stato di profonda crisi in cui versa”, dice Fierro. Si fa riferimento principalmente allo spopolamento, alla situazione scolastica e occupazionale dei giovani lucani, ma anche alla povertà che colpisce sempre nuove fasce di popolazione.
Diversi dati sono stati presi in considerazione e analizzati, a partire dal censimento della popolazione lucana attuale che è di 572.306 persone. Nel 1961 si contavano circa 70mila persone in più, mentre stando alle vigenti proiezioni demografiche nel 2050, sarà di 350mila, di cui la maggior parte costituita da persone anziane: è stimato infatti che l’indice di vecchiaia in Basilicata è del 35,2%. Anche il dato della fecondità è sotto la media nazionale: 1,17 figli per donna.
Preoccupa inoltre la situazione scolastica in Basilicata, la quota media percentuale degli studenti che abbandonano i banchi scolastici è del 14,5%. Un altro dato allarmante, riguarda poi laureati e persone che sono andate via dalla Basilicata in cerca di fortuna e sbocchi lavorativi al Nord che sono oltre 20.000.
“Lo scompenso economico e sociale che viene avvertito in Basilicata –afferma Gaetano Fierro–, mal si concilia con lo stato positivo delle risorse naturali in loco presenti, come l’acqua, il petrolio, l’ambiente, che da sole potrebbero essere la soluzione dei tanti suoi problemi. In materia ambientale, in Basilicata, come nel restante Mezzogiorno, c’è un patrimonio forestale vasto rappresentato da diversi parchi che se venisse inquadrato, legislativamente parlando, in un solo unicum, costituirebbe il più grande polo protetto ed attrattivo nel sistema geomorfologico dell’area euromediterranea. Per queste ragioni auspichiamo che venga istituito il Parco del Mediterraneo”.
Il politico lucano fa anche una riflessione circoscritta alla sua città: “Chi esce male da questa operazione è soprattutto la città di Potenza. Le cause: la sua debole rappresentanza politica ai diversi livelli, la confusa situazione amministrativa che la condiziona nell’esercitare il suo ruolo di Città-regione”.
Va da sé, il riferimento alla soppressione di diversi presidi istituzionali locali, tra questi il 91° Battaglione Lucania, che tanto lustro aveva dato in passato al capoluogo.
È un vero e proprio “caso Basilicata” quello su cui verte l’ultimo lavoro di Gaetano Fierro: “un caso da analizzare politicamente perché risulta inspiegabile che la regione, mentre finanziariamente aumenta in termini di entrate correnti, regredisce socialmente toccando in molti settori il livello di vita di cinquant’anni anni fa, quando c’era la rassegnazione, la miseria e l’emigrazione”.
Affidato alla conclusione del libro “Immagini e realtà del Mezzogiorno d’Italia”, l’auspicio di Fierro, “che il Sud, per riconciliarsi con il resto del Paese, deve darsi uno scatto di orgoglio da trasmettere in primo luogo alle nuove generazioni, le uniche legittimamente deputate ad immaginare e riscrivere la rinascita di un territorio intesa non più come una palla al piede dell’economia nazionale, bensì come una ideale nuova frontiera di un paese europeo e Mediterraneo, solidale e provvido di aspettative concrete per i suoi abitanti”.