- Giovanni Martemucci
- Sabato, 29 Dicembre 2018 10:00
La stazione Fal di Matera, firmata dall’architetto Stefano Boeri comincia a prendere forma in piazza della Visitazione.
La struttura della grande pensilina che sovrasta la stazione dei treni è stata completata da qualche giorno e molti cittadini hanno già storto il naso di fronte a questa opera giudicata impattante rispetto al contesto perché completamente fuori scala. in effetti la struttura che ancora non è stata completata dai suoi pannelli appare sproporzionata rispetto al contesto. Vista dall’altro la “piastra” che funge da tetto per tutta la stazione detieni a gasolio appare enorme se la si paragona al vecchio edificio della stazione. Una sorta di architettura calata dall’alto e fuori dal contesto del tessuto urbano preesistente che fa a pugni con la tradizione locale e non dialoga con l’intorno. In ogni caso a giudicare dalle dimensioni “monstre” dell’architettura la pensilina diventerà l’elemento caratterizzante di tutta piazza della Visitazione, con buona pace di tutti gli studi precedenti sulla piazza e di due concorsi internazionali. Piazza della Visitazione sembra ormai essere un’altra occasione persa dalla città per ripensare il suo futuro. Per il momento niente interventi di rigenerazione urbana in un’area che avrebbe dovuto fungere da cerniera tra il centro storico della città e la sua parte contemporanea. Due concorsi internazionali di idee, fiumi di parole e 30 anni di discussioni hanno lasciato il campo all’ordinarietà di un intervento che aggiunge un po’ di decoro (sebbene sia un intervento fuori scala) ma lascia inalterato il tessuto urbanistico della città. Si è scelta la strada del parco urbano al servizio di un’area stazione che, ad oggi, è utilizzata prevalentemente dai pendolari provenienti da Bari, che non è neanche collegata direttamente all’aeroporto di Bari Palese, alla stazione Fs di Bari Centrale né a quella nascente di Ferrandina, considerando che le Fal operano su binari a scartamento ridotto con linee non elettrificate. In più, manca l’idea della relazione urbanistica di quello spazio con il resto della città. La sfida della progettazione di quell’area consisteva nell’elaborare una visione in grado di immaginare nuovi stili di vita e nuove abitudini dei materani e dei visitatori, allargando gli orizzonti del vivere comune. Piazza della Visitazione avrebbe dovuto cioè ampliare la fruizione della città, non rinchiuderla nella contemplazione di una pensilina autoreferenziale che non rappresenta un unicum irripetibile e mai visto nel panorama delle città italiane ed europee, anzi risulta anche poco originale e abbastanza ordinaria. Da una archistar come Boeri ci si aspettava qualcosa di più. Invece ormai il dado è tratto e la città deve accontentarsi di una stazione la cui realizzazione compromette definitivamente la volontà manifestata nell’arco di circa 50 anni, dalla città e dalle Amministrazioni che vi si sono succedute, di fare dell’area dismessa della Ferrovia FAL il nuovo centro civico, strategicamente collocato tra la città contemporanea e la città antica. Una stazione “fuori tema e fuori luogo” l’hanno definita 8 ex sindaci di Matera in un documento ufficiale che contesta le scelte dell’attuale Amministrazione. “Una stazione che, per le sue dimensioni, oscurerà il fascino della vecchia stazione anni ’20, quell’ “edificio moderno e piuttosto lussuoso” descritto da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, che emblematicamente rappresenta l’inizio della straordinaria avventura di riscatto culturale, sociale ed urbanistico, che ha condotto Matera, in 70 anni, dalla miseria contadina a Capitale Europea della Cultura per il 2019”.