venanzioGallicchio

Quanto è difficile la vita di negozio di alimentari di quartiere, tra tasse, parcheggi inesistenti, multe e ora anche il calcio del sabato? Ce lo spiega Venanzio Gallicchio di “Tradizioni e Sapori”, dal 1972 una realtà viva di Via Vaccaro.

La sua è un’attività di tipo familiare?
Era dei miei genitori, poi mia madre ha deciso di andare in pensione ed è diventata mia. Prima il negozio si estendeva nei due locali contigui, mentre adesso che ho riaperto il 1° settembre, c’è solo un locale, esattamente come era all’inizio, nel 1972 quando c’erano i miei.


Il locale è di proprietà?
Fortunatamente è di proprietà, considerate le difficoltà che ci sono.


In ogni intervista è infatti emerso il problema degli affitti e delle tasse.
Il problema sono proprio i “contorni”, infatti. Per esempio, ho avuto un problema con la corrente, poiché l’interruttore era dall’altra parte del locale, chiesi di fare il trasferimento, ma mi dissero che non si poteva fare, forse per cercare di acquisire un nuovo cliente. Alla fine, ho dovuto mettere un nuovo interruttore, che mi è costato oltre 900 euro.


Veniamo ai punti salienti: come va con la differenziata in questa zona?
Vedo diversi bidoni per strada che sono rotti - quelli dei condomini- anche se a volte sono chiusi a chiave con il lucchetto. Vedo anche gente che si ferma di proposito passando con la macchina. Io abito un po’ più giù, ma anche lì la situazione è uguale. Prima tenevamo tutti i bidoni all’esterno del portone, ma ho visto scene allucinanti: adesso mettiamo fuori solo quello che interessa il determinato giorno.


Come locale invece? È mai successo di trovare “altro” dentro i bidoni?
Ho quelli dell’attività, cartone e organico, e un bustone giallo per la plastica, ma li tengo dentro, per cui non è mai capitato. Per quanto riguarda l’organico poi, lo utilizzo poco anche perché spesso gli scarti del banco li prendono i clienti che hanno animali.


Via Vaccaro è una zona prettamente di passaggio, immagino che la situazione parcheggi sia difficoltosa
Quello è un vero problema. Ci si può fermare dove c’è un po’ più di spazio, io stesso quando devo scaricare con il furgone mi fermo qui davanti. Ma se passano i vigili…


Si riferisce allo street control?
Esatto. Qui bene o male, un panino, una bottiglietta d’acqua al volo, si riusciva anche a prendere. Ora la gente ha paura anche solo a sostare qualche minuto. Prima se qualcuno andava in lavanderia, poi perdeva quell’attimo in più per passare in salumeria, adesso ci pensano due volte; siamo una fi la di negozi differenti, il rione offre diversi servizi, ma in questo modo non possono essere sfruttati al massimo.


Diciamo che diventa più un servizio agli stessi abitanti del rione che scendono dai palazzi vicini?
Dovrebbe esserlo anche per chi è di passaggio, ma diciamo che se non si “differenzia” la sosta dalla fermata è un problema.


Le piccole salumerie di quartiere soffrono il confronto con i grandi supermercati?
Si, alla fine se esci con la macchina in pochi minuti raggiungi qualsiasi posto. Magari l’anziano passa di più, però a volte ci sono i figli che fanno la spesa per loro. C’è comunque grande movimento nella zona, ma giustamente in molti hanno timore a fermarsi. C’è stata gente che per un caffè ha preso una multa, se un caffè deve costare 40 euro…


…è meglio rinunciarci!
Certo, ci pensi due volte.


Come si potrebbe o dovrebbe risolvere questa questione?
Come dicevo, penso che bisognerebbe fare differenza tra sosta e fermata. È chiaro che se una macchina crea intralcio alla circolazione, bisogna prendere provvedimenti. Qui davanti non esistono vere e proprie aree di parcheggio, ma c’è uno spazio ampio in cui non sempre fanno le multe: i miei stessi fornitori, quando vengono, hanno l’ansia e dicono che è comunque una situazione che si vive in tutta la città, non solo in Via Vaccaro.


Lei è anche uno storico tifoso del Potenza.
Lo sono stato.


Gli adeguamenti dello Stadio Viviani per la Serie C, hanno avuto ripercussioni anche in questa zona?
Sicuramente ci sono stati dei disagi. Sabato scorso, che era la prima partita in casa, ho sentito tante persone lamentarsi per la chiusura delle strade. Con questo andazzo, alcuni amici che lavorano in quelle zone possono tranquillamente chiudere le attività. In realtà il problema vero è la posizione del campo: è normale la chiusura delle strade, così come i lavori per i tornelli, e i cancelli su strada, sempre se vuoi fare un campionato professionistico.


Questo perché adesso si giocherà un po’ il sabato, invece di domenica.
Anche lo scorso anno era lo stesso, la gente parcheggiava sul marciapiede, e poi comunque già dalle 12 si creava un caos simile. Sabato scorso, sembrava quasi fosse il 29 maggio (giorno della storica Parata dei Turchi, ndr)! Per come è fatta Potenza, sarebbe il caso di spostare altrove il campo sportivo.


Lei è per la delocalizzazione quindi.
Da un lato si. Io sono affezionato ad “Alfredo Viviani”, al campo sportivo. Magari lo si trasferisce e lo si chiama uguale. Questo per il bene della città, perché si crea molto caos, la gente vuole parcheggiare nelle vicinanze e si mette ovunque e in tutti i modi. Io, abitando vicino, ci andavo sempre a piedi, per me non era un problema. Se ci pensiamo, però, abbiamo anche diverse comodità: si possono prendere le scale mobili, o eventualmente parcheggiare più sopra, a Viale Dante, Via Vespucci, pagando. In questo caso, però, andrebbero un po’ riviste le tariffe.


Costano troppo i parcheggi secondo lei?
Domenica scorsa sono stato a Salerno. In piazza della Concordia credo si paghi due euro, ma sei sempre su un lungomare, in posizione centralissima. Io ho parcheggiato un po’ più avanti, credo di aver pagato non più di 1 euro per due ore, pochissimo, rispetto ad alcune zone nostre meno centrali. Dovrebbero rivedere anche questo, perché la gente a volte pur di risparmiare…