- Antonio Nicastro
- Sabato, 08 Settembre 2018 10:02
La tragedia di Genova con il ponte Morandi caduto ha scatenato un putiferio, anche se lo si sapeva da tempo che il cemento armato ha una vita media intorno ai 50 anni; all’improvviso ci si ricorda che negli anni del boom economico in Italia vennero realizzate molte infrastrutture viarie con annessi ponti e viadotti, moltissimi di essi hanno quindi raggiunto e superato abbondantemente l’età dei cinquant’anni e se non sono stati oggetto di manutenzione sono a rischio collasso.
Anche in Basilicata l’opinione pubblica è molto preoccupata e le segnalazioni riguardanti strutture malconce abbondano: sui quotidiani locali da ferragosto in poi abbiamo potuto contemplare le immagini di piloni e impalcati con ferri scoperti e arrugginiti; sono sorti comitati spontanei di cittadini che sollecitano urgenti interventi su ponti e viadotti di strade di grande comunicazione e finanche su strade comunali. La Provincia di Potenza si è attivata per fare un primo, pur se non approfondito, censimento delle strutture che insistono sulla viabilità provinciale, il Presidente Nicola Valluzzi informa che sono state 178 le opere sottoposte a “monitoraggio di primo livello” da parte del personale dell’Ente il cui esito è stato trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, specificando che per mettere in sicurezza le strutture malmesse occorrono non meno di 90 milioni di euro. Anche nella città capoluogo di regione è scattato l’allarme e la preoccupazione per lo stato di salute di alcuni ponti e viadotti. Com’è la situazione a Potenza? Qual è la consistenza di ponti, viadotti, cavalcavia? Volendo fare una sorta di censimento si deve cominciare dai ponti che collegano le sponde dei corsi d’acqua che attraversano la città, in particolare il fiume Basento e i torrenti che in esso confluiscono, il Gallitello ed il Tora. Ci sono poi da considerare i ponti ed i cavalcavia della rete ferroviaria, quella statale, RFI, e quella locale, FAL. Occorre altresì considerare una serie di ponti e viadotti realizzati per raccordare strade cittadine.
Le strutture con segnali “preoccupanti”
Fra i ponti ed i viadotti costruiti in città nel secolo scorso ce ne sono alcuni che mostrano segnali di decadimento: in particolare il viadotto che collega rione Francioso a Rione Lucania presenta preoccupanti segni di degrado, quasi tutti i piloni mostrano i ferri arrugginiti e in qualche caso i tondini di ferro sono stati mangiati dalla ruggine. Ferri scoperti anche sul ponte che scavalca il Basento nei pressi del viadotto Musmeci e sul ponte di via dell’Idraulica, proprio di fi anco a Ponte San Vito, sul ponte all’inizio di via del Gallitello all’incrocio con via del Seminario Maggiore e via Isca del Pioppo. Non mostrano evidenti segni di degrado i viadotti ed i ponti costruiti più di recente. Pare che reggono bene ponti e cavalcavia ferroviari.
Le verifiche del Comune
Il Comune di Potenza non è stato con le mani in mano e ha effettuato con i propri tecnici una serie di verifiche che hanno portato a stilare un elenco di interventi sui seguenti ponti: ponte sul Basento vicino il Musmeci, ponte sul Basento all’incrocio con via Isca del Pioppo e via del Seminario Maggiore, il ponte Di Giura a Parco Aurora, il ponte che collega rione Francioso a Rione Lucania, il ponte sul Basento in via della Tecnica, un ponte su una strada comunale in c.da Giarrossa nei pressi della località Case Palese. Si è inoltre deciso di intervenire anche sui alcuni fossi che in occasione di piogge abbondanti non riescono a contenere la massa d’acqua che si abbatte al suolo: in via del Gallitello vicino il bar K2, in contrada Verderuolo nel vallone di Santa Lucia, a San Luca Branca, a Malvaccaro e sul fosso che fa più danni da anni, il famigerato “canale” di via dei Mille che provvede ad allagare rione Betlemme con allarmante frequenza. Il conto presentato dal Comune di Potenza al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti assomma a 12.200.000 euro, si spera che da Roma provvedano a far pervenire almeno una parte di questa cifra.
La prossima settimana torneremo sull’argomento con informazioni ancora più dettagliate.