- Redazione
- Sabato, 15 Febbraio 2025 07:17
Cari Contro-Lettori,
«…Intanto sono Lucani, e già per questo sono persone perbene».
Era l’11 novembre del 2003, quando il mai troppo compianto Pino Mango, intervistato dall’inviato di TGR Ambiente Italia, presentava con queste parole i suoi “colleghi” manifestanti a Scanzano Jonico.
Erano i giorni in cui la Basilicata diceva “No” al deposito unico di scorie nucleari, e il famoso cantante di Lagonegro era lì a protestare, insieme ai “comuni” cittadini, contro gli indirizzi del Governo, dicendo chiaramente, a favor di telecamere, «No, qui il deposito non lo fanno», e impipandosene altamente di eventuali “ricadute” sulla sua carriera di artista (che chissà, magari ci saranno pure state, ma noi non lo sappiamo). Ma soprattutto, in questo segmento ripreso dai ragazzi di Radio Galilei e inserito nel loro documentario “Tra note e sogni” (visibile su youtube), il nostro Pino ci introduceva come persone perbene a prescindere, in quanto Lucani.
Sono passati più di vent’anni, da allora, Mango se n’è andato ormai da tempo, dopo aver salutato il suo pubblico e chiesto scusa per il malore che l’ha colto sul palco, straziando il cuore di tutti, per la perdita di un personaggio così rappresentativo e pulito; ma, nel frattempo, cosa ne è stato del nostro orgoglio di Lucani? Se si dovesse giudicare da come ci facciamo trattare -ormi da anni- dalla politica, allora verrebbe da concludere che quell’orgoglio (o una sua sostanziosa fetta) se n’è andato via col vento.
Decimata la pattuglia dei “nostri” rappresentanti istituzionali in Parlamento (la Basilicata è ormai diventata terra di conquista anche per i candidati da fuori), con un consiglio regionale costretto a lavorare a singhiozzo (sovente a causa delle assenze illustri), con i soliti noti che giocano al valzer delle poltrone, e le classifiche e report nazionali che ci vedono quasi sempre piazzati nelle posizioni basse (molto illuminanti certe analisi dello Svimez), viene da sospettare che il nostro orgoglio di lucani sia ormai desaparecido. Intanto, i costi della politica aumentano (bocciata la proposta della minoranza di cancellare l‘incremento dei fondi per i gruppi consiliari in Regione), si vogliono moltiplicare le postazioni di potere (istituzione dei sottosegretari alla Regione), la situazione di Stellantis ci inietta abbondanti dosi di ansia e …
dài, per oggi basta così.
Walter De Stradis