- Redazione
- Sabato, 09 Settembre 2023 08:09
Cari Contro-Lettori,
da lunedì scorso, presso la “sala ovale” del Municipio di Potenza, c’è stato un via vai (anzi, un vai via) di alti ufficiali militari. Tant’è che il nostro buon sindaco si è dovuto per ben tre volte alzare dalla poltrona per posare nella foto di rito con annessa stretta di mano. Tre infatti gli ufficiali (il Generale della Guardia di Finanza Scazzeri, il Comandante regionale dei carabinieri forestali, colonnello Vita e il maggiore dei carabinieri Calabria) che sono stati ricevuti dal Primo Cittadino a Palazzo di Città per un saluto di commiato istituzionale. I tre infatti lasciano la nostra città e regione, dopo l’encomiabile lavoro svolto, per altre destinazioni che siamo convinti beneficeranno altrettanto della loro dedizione. Sta di fatto però che al sindaco Guarente è toccato far diramare anche ben tre comunicati stampa fotocopia in rapida successione, lui, che in fatto di notizie e soprattutto risposte ufficiali (alle tante problematiche segnalate) da dare ai giornali non pare generosissimo (e certo la sua giunta non pare da meno). E in effetti, come suggerisce il nostro opinionista Mario Petrone all’interno del giornale (ma lui notoriamente è più cattivo del Dottor Mabuse), potrebbe anche essere che certe volte (anzi, spessissimo in questo caso) il silenzio è la migliore risposta alla domande a cui non si sa rispondere. E ci si perdoni l’afflato un tantino poetico se l’immagine di questo vai via di alti rappresentanti delle forze dell’ordine che appunto vanno via, praticamente all’unisono, dalla stanza del sindaco, ci pare un metaforico e solo metaforico (visto che, grazie a Dio, comunque saranno rimpiazzati) poco piacevole auspicio. Com’è noto ai più, e anche ai meno, ormai, la credibilità del Guarente sindaco pare duramente minata proprio in fatto di ordine pubblico e sicurezza in città. Ormai non è più soltanto il Centro (dal quale comunque è partita una segnalazione alla Procura) a dolersi degli eccessi della “malamovida”, ma anche i quartieri più periferici (leggere all’uopo, l’ennesima, lettera dei residenti di Via Parigi); e -a sentire i sindacati- persino i rapporti di questa Amministrazione con gli agenti della polizia municipale sembrano essere arrivati alla fase “ferri corti”. Intanto, però, "Attacca il ciuccio dove vuole il padrone", come recita l'adagio.
In tutto questo, il capoluogo di regione dei “primati” (con le famose tariffe di mense scolastiche e i più recenti introiti delle multe stradali da record) si è improvvisamente trasformato in un cantiere a cielo aperto, con lavori di sistemazione e ripristino in atto un po’ ovunque, ma, stranamente, in concomitanza del “tic tac” dell’orologio biologico delle elezioni prossime venture che si fa più incalzante. Domanda: allora è questa la considerazione dell’intelligenza che a Palazzo di Città hanno dei cittadini/elettori?
La risposta, naturalmente, è il silenzio.
Walter De Stradis