- Redazione
- Sabato, 16 Gennaio 2021 08:20
Cari Contro-Lettori,
le voci, più o meno autorevoli, di un legame della Monna Lisa di Leonardo con la nostra regione, pare traggano origine (se la memoria non ci inganna: le precisazioni sono beneaccette) da un romanzo di uno scrittore russo (Merezkowskij), di inizio Novecento. Secondo questa teoria la Gioconda sarebbe sepolta a Lagonegro, in provincia di Potenza.
Ci è sembrato pertanto opportuno ospitare in questa nostra prima pagina un’illustrazione del geniale Danilo Vignola da Genzano, virtuoso dell’ukulele che il Mondo ci invidia e sagace (nonché metaforico e “multistrato”) illustratore.
Il perché è presto detto: il buon Leonardo Da Vinci che pettina i capelli all’enigmatica dama “lucana”, resa ancora più enigmatica dalla mascherina anti-Covid che le nasconde il celeberrimo sorrisetto, è a nostro avviso (cioè si tratta di una mera interpretazione personale) un’immagine sintetica, emblematica del momento vissuto dalla nostra Terra.
Una regione di geni veri (e ce ne sono, ma molto spesso se ne vanno) e di geni presunti o autodefinitisi tali, quelli che ad andarsene non ci pensano proprio (anzi, già annunciano ricandidature), che non trovano di meglio (e qui ci tocca saccheggiare Bersani) che passare il tempo “a pettinar le bambole”, specie in questa disastrosa situazione generata dalla Pandemia.
E certo l’ultima trovata di un altro geniale personaggio, questa volta a livello nazionale, non agevola la trista (per usare una declinazione più arcaica) situazione che ci accomuna al resto del mondo. E così, di fronte all’ennesima crisi di governo, i nostri rappresentanti istituzionali di più alto rango (ma verrebbe da dire “di alto ragno”, alla Enrico Montesano) ora magari penseranno -più che altro, chissà- alla sorte che toccherà alla loro seggiola, a prescindere che siano ministri, sottosegretari o meno. E a prescindere da tante altre cose, tipo l’attuale ambaradan socio-economico-sanitario.
E vai così.
L’importante è pettinare quella bambola stanca, ammutolita dalla mascherina, ma non solo.
Walter De Stradis