- Redazione
- Sabato, 27 Giugno 2020 08:37
Cari Contro-Lettori,
lo Stato, come l’Amore, a volta dà, a volte toglie. Ma a volte ridà, anche.
«Col Governo bisogna che arriviamo a un accordo, o stanzia altri 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario o interrompiamo le relazioni istituzionali» Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, in una videoconferenza sull’assestamento al bilancio 2020 della Giunta emiliana. «A nome delle Regioni, abbiamo la necessità, altrimenti non riusciamo a chiudere i nostri bilanci», sottolinea Bonaccini. «Entro pochi giorni mi auguro troveremo un accordo politico per avere le risorse che possono arrivare anche nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, ma ripeto: noi non ci muoviamo da quella proposta. Se quella proposta non verrà accolta e non troviamo un accordo, noi interrompiamo le relazioni istituzionali».
Questo per quanto riguarda “il dare” (almeno spera Bonaccini) o forse anche “il togliere” (speriamo di no, ma in politica spesso equivale al “non dare”).
Per quanto attiene al “ridare”, invece, “La Commissione Contenziosa del Senato ha annullato la delibera dell’Ufficio di presidenza che aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari”. Lo riferisce all’ANSA Maurizio Paniz, ex deputato e avvocato che ha difeso nel ricorso la maggior parte degli ex senatori che hanno presentato ricorso. “E’ stato ripristinato lo Stato di diritto”, ha commentato Paniz. Ma c’è chi non ci sta. “E’ uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?”. Lo scrive in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. “La delibera - spiega invece all’ANSA Paniz - è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea, in base alla quale di fronte a una situazione consolidata gli interventi di riduzione degli importi devono rispondere a cinque requisiti, nessuno dei quali era stato rispettato dalla delibera. In primo luogo non deve essere retroattivo, mentre questo taglio lo era; in secondo luogo non deve avere effetti perenni, come invece li aveva la delibera; in terzo luogo non deve riguardare una sola categoria ma deve essere ‘erga omnes”, mentre qui si colpivano solo gli ex parlamentari; in quarto luogo deve essere ragionevole, mentre questo taglio raggiungeva l’8% degli importi; infine deve indicare dove vanno a finire i risparmi che non possono finire nel grande calderone del risparmio, e anche su questo punto la delibera era carente”. Paniz non nasconde la propria soddisfazione: “una soddisfazione professionale - sottolinea - ma anche sul piano dei rapporti personali che ho intrattenuto con centinaia di ex senatori che ho assistito. E’ un risultato che mi ripaga dell’impegno e degli insulti e minacce ricevuti. Io non ho difeso un privilegio ma un diritto, e in uno Stato di diritto questa è una vittoria di tutti”.
Che dire? Ognuno si faccia la propria opinione (il dibattito è aperto), sperando ALMENO che questo Stato si riveli BUONO e bonaccione (anzi, “Bonaccini”) con i propri cittadini, cioè quelli che vivono nelle regioni.
Che si riveli, insomma, BUONO come il ...Paniz.
Walter De Stradis