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Cari Contro-Lettori,

 

in settimana abbiamo appreso che il disegno di legge relativo all’istituzione dei sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale è stato al centro dei lavori della prima Commissione consiliare permanente (Affari istituzionali), presieduta da Pasquale Cariello (Lega).

Di cosa si tratta? Beh, i soliti maligni affermano che questa inedita e –si scopre- “indispensabile” figura del sottosegretario, almeno all'inizio, fosse una sorta di “cambialuccia” che il Generale prima o poi avrebbe dovuto pagare a chi gli aveva dato sostegno in campagna elettorale, cioè a qualche Benedetto Figliuolo che aveva condiviso e fatto propria la Pazza Idea bardesca e si era ritrovato senza scranno e che da qualche parte, tuttavia, bisogna pur far sedere. Si sa, con l’avanzare dell’età, stare troppo a lungo in piedi fa male alle ginocchia e anche all’umore. Ma i sottosegretari, a quanto si apprende, dall’iniziale concepimento sono diventati due e quindi come la mettiamo? Quel che al momento è certo è che «Con la legge di revisione statutaria –ha spiegato il presidente dell’organismo consiliare Cariello- si intende introdurre la figura dei sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale al fine di consentire al governo regionale di poter partecipare alle numerose sedi istituzionali in cui necessita o comunque è opportuna la presenza di un rappresentante istituzionale e non esclusivamente tecnico della Regione Basilicata».

“Ach!” –avrebbe esclamato un marmittone degli arcinoti Sturmtruppen del disegnatore Bonvi- “Ma come avevano fatto senza QUELLI DI PRIMA!?”. “Inoltre –avrebbe aggiunto il fedele militare di truppa- il Generale finora mica si è messo (e ha messo i cittadini) nelle mani (e che mani) di ufficiali e ufficiosi segretari di fiducia e di fortuna, portavoci e portabandiera, attendenti al pezzo e facenti (in)funzioni, e quindi fa bene a COLLEZIONARE figure che possano prendere il suo posto un po’ qui e un po’ lì. Eh!”.

E pazienza, avrebbe rimbrottato invece un qualche “civile” non intruppato, se c’è chi, fra sindaci di piccoli comuni, sindacalisti, esponenti dell’associazionismo, e semplici cittadini, non ha avuto ancora il piacere di godere dal vivo, se non magari per un qualche fugace secondo, dell’augusta e messianica visione di Colui che –da quel di Napoli- era sceso qui in terra Lucana per mettere le cose a posto. Basta saper attendere: prima o poi Bardi si materializzerà a tutti noi.

In attesa che si compia questo vaticinio biblico (per non dire Apocalittico), il buon Cariello ci ha tenuto a specificare che «L’incarico di sottosegretario è previsto a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese sostenute in ragione dello svolgimento dell’incarico ricevuto». Troppa Grazia, Sant’Antonio, anche se non mancano i maligni (di cui sopra) che ragionano così: se il sottosegretario (o i sottosegretari), così com’è concepito, è comunque un tizio che si siederà AI TAVOLI importanti “in loco parentis” –e non è cosa da poco- non c’è per caso il rischio che alla fine valga comunque il vecchio refrain di "Aggiungi un posto A TAVOLA, che c'è un AMICO in più"??? Chi vivrà, vedrà. Intanto, apprendiamo che nel dibattito in commissione sono emerse oltre ad alcune criticità di natura tecnico-giuridica (e vorrei vedere) anche l’esigenza di ascoltare il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, unitamente al dirigente del settore legislativo e di consulenza giuridica del Gabinetto, Antonio Ferrara, per conoscere la ratio alla base del provvedimento. Audizioni che il presidente Cariello ha programmato per la prossima seduta della prima Commissione consiliare. Insomma, non ci hanno capito niente loro, figuriamoci noi. O forse sì?       Walter De Stradis