- Walter De Stradis
- Sabato, 21 Aprile 2018 09:00
Cari Contro-Lettori,
forse non sapete che se c’è una cosa che fa “inalberare” il politico (o in generale il potente) lucano, è quando qualcuno della sua “cerchia” (magica o meno), gli telefona e –trattenendo a stento il godimento casualmente, buttandogliela lì, gli dice: «Sai, a proposito, ho letto un articolo CONTRO DI TE su quel giornale». Ahiahaihai. A quel punto, parte uno stormo di volatili per diabetici. Eh, sì, perché il politico (o in generale il potente) lucano, i giornali non (sempre) li legge. E quando li legge, per di più, solitamente se ne frega beatamente delle critiche che gli vengono mosse su questa o quella testata, specie se la loro origine è quella che in politica viene etichettata con malcelato disprezzo, “dal basso”, cioè dai cittadini. E questo accade perché il pezzo grosso che legge poco i giornali o che quando li legge se ne impipa, sa bene (e a ragion veduta) che tutti gli altri Lucani fanno più o meno lo stesso; di conseguenza, è portato a ritenere (il più delle volte) che la notizia “contro di lui” passerà più o meno inosservata. Ma ecco, invece, che qualcuno dei suoi (amici, collaboratori, parenti, amanti, elettori, leccalecca o debitori ad vitam), o magari un avversario particolarmente goliardico, lo chiama e glielo fa –maliziosamente- notare. Solo a quel punto il politico (o chi per lui) si ridesta e, in quanto vittima delle apparenze nella società dell’apparenza, cerca di salvare le apparenze. Qualcuno del suo “mondo” ha “notato” la critica (o la notizia “spiacevole”) e ora tocca salvare capra e cavoli. Se non ci credete, sappiate che la frase «Signor Giudice, io non l’avevo letto: mi hanno telefonato! », riecheggia spesso nelle cause lucane per diffamazione a mezzo stampa. In tutto questo intrico psico-sociologico, manca però un elemento (e forse ve ne siete pure accorti): la verità della notizia. E nel ragionamento svolto essa manca perché al Potente poco interessa (comunque ti querelo, e poi si vede), ma a quelli che vengono “dal basso”, i cittadini che hanno protestato o segnalato, interessa moltissimo.
E allora? E allora, se il potente/politico/amministratore/burocrate/direttore/magistrato/comandante/generale/commissario/visir/ gran ciambellano si degna di scendere messianicamente “al livello” degli elettori/cittadini/ contribuenti/inferiori, e magari di ascoltare le loro critiche/ denunce/richieste (come si dice nel commercio: “la foto è a puro scopo dimostrativo e non coincide con nessun prodotto”), si può avviare un circolo virtuoso di RISPARMIO, in forza del quale: il pezzo grosso si risparmia l’incazzatura per l’articolo, l’amico/nemico malizioso si risparmia la telefonata, il giornalista si risparmia la querela e anche la comunità risparmia forse dei soldi (perché il più delle volte la questione riguarda sprechi pubblici). Dice: ma il giornalista poi che scrive? Haivoglia! La Basilicata è un ricco uovo di Pasqua: sempre piena di …“sorprese”.
Walter De Stradis