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Cari Contro-Lettori,

quando si dice la coincidenza. Stamane (ieri 9 marzo per chi legge), abbiamo trovato su una specie di bancarella una copia de “La Domenica del Corriere – Programmi Tv”, datata 9 marzo (!) 1989. La copertina l’abbiamo riproposta nel riquadro: c’è un giovane Grillo immortalato nella sua tipica espressione vorace e il titolo principale recita «Ma il vero vincitore è Lui». A sinistra della foto grande si legge poi un altro titolino: «Dietro le quinte con i figli di papà e mammà». Tutto ha ovviamente a che fare con il Sanremo di quell’anno, che era stato condotto in maniera fantozziana da alcuni figli di attori celebri (i “papà e mammà”, appunto), e che pertanto si ricordò soprattutto per il monologo del comico genovese (tornato in Rai assai risentito, dopo un “esilio” forzato di tre anni), che sul palco aveva attaccato tutta l’organizzazione e l’establishment sanremese, pronunciando anche una frase che aveva già “in nuce” tutto ciò che sarebbe seguito anni dopo: «Là dove c’è la televisione non esiste la verità». A quasi trent’anni da quel famoso Festival in cui aveva dato del “fallito”, del “coglione” e della “salma” praticamente a tutti (Presidente della Repubblica, politici, telespettatori, giornalisti, cantanti, direttori Rai e anche a se stesso), Grillo è oggi il “garante” della primo “partito” del Paese, che è il “vero vincitore”, quindi, delle ultime elezioni, all’esito delle quali, “i figli di papà e mammà” (come non pensare alle famose “dinastie” lucane), hanno preso una secchiata d’acqua gelida in faccia. Ma non dietro le quinte, bensì coram populo. C’è chi ritiene che il boom di preferenze ottenute dai “grillini” (termine già fuori moda, in verità), abbia a che fare con le aspettative del “Reddito di Cittadinanza”. Tuttavia, per rimanere in ambito sanremese e canoro, il paroliere e musicista Armando Mango (autore di molte canzoni di Pino), nell’intervista a pranzo concessaci, parla della «stanchezza del “già saputo”», come vero “movente” del voto pentastellato di moltissimi lucani. Probabilmente ha ragione. Il vasetto Ming è quindi caduto dal comò e si è fatto in mille pezzi: ma a quanto si legge, però, hanno già cominciato a tirarseli addosso. Per i fan della Cabala, in conclusione, è interessante segnalare qualche altro particolare curiosamente “profetico”. Sempre in quel Sanremo del 1989, a vincere era stato un brano di Anna Oxa e Fausto Leali, intitolato “Ti Lascerò” (!). Brivido. Ma, ancora più incredibile, ultimi erano arrivati Gigi Sabani e Sergio Caputo, rispettivamente con “La Fine del Mondo” e “Rifarsi una Vita” (!!!). Rimaniamo “in ascolto”.

Walter De Stradis