- Antonella Sabia
- Sabato, 05 Febbraio 2022 09:10
Personaggi diversi tra loro, storie che si sfiorano senza mai intrecciarsi, tutto in una notte, la più lunga dell’anno, quella del solstizio d’inverno. È la trama del film uscito la scorsa settimana in 200 sale d’Italia, e interamente girato in una Potenza spettrale in piena zona rossa. Sabato scorso, la prima al Cineteatro Don Bosco, con il regista, i produttori, il cast e la presenza dei Renanera, che hanno composto le musiche del film.
“Non tornavo a Potenza da quando abbiamo finito le riprese, è stato bello attraversare ancora il ponte Musmeci, come se non fosse cambiato nulla”, ha affermato Simone Aleandri, il regista de “La notte più lunga dell’anno. “Abbiamo affrontato tante sfide, il progetto era ambizioso, la città non era mai stata rappresentata cinematograficamente e nascondeva delle insidie, avendo scelto di girare completamente di notte. Ero però rimasto affascinato da questa città di architetture particolari, verticalità dei palazzoni che quasi la nascondono a se stessa, saliscendi faticosi. Sembrava esserci un perimetro narrativo che ne attraversava uno esistenziale dei personaggi che volevo raccontare. Protagonisti nel pieno delle loro crisi, che guardandosi dentro, hanno la possibilità di prendere maggiore coscienza di loro stessi e guardare all’alba con occhi diversi”.
Alla presentazione, a cui hanno preso parte l’Amministrazione comunale, esponenti della Regione Basilicata, il Presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino, l’amministratore della BCC Basilicata Giorgio Costantino, nonchéil Sindaco del capoluogo, Mario Guarente: “Potenza, così ci hanno riferito i produttori, si presta bene dal punto di vista cinematografico, perché consente di girare tante scene per la sua verticalità, questo ci riempie di orgoglio. All’interno della Lucana Film Commission, stiamo lavorando a un più ampio progetto che vede coinvolti anche il sindaco di Matera e i presidenti delle due Province, per rendere la Basilicata un hub cinematografico. È una sfida ambiziosa che abbiamo messo già in campo e che proveremo a realizzare grazie alle fondamentali risorse del PNRR, che ci permetteranno di fare investimenti importanti anche nella post produzione”.
A precedere la proiezione del film, una parentesi musicale a cura dei Renanera, che hanno tradotto in musica le fragilità e le complessità dei personaggi che attraversano la lunga notte potentina. Ad Antonio Deodati e Unaderosa abbiamo chiesto ha significato essere parte integrante del film, lavorare come coppia artistica oltre che nella vita reale: “È la nostra prima esperienza in cui abbiamo dovuto calibrare la musica per ogni scena che il regista ha immaginato. Abbiamo avuto il privilegio di leggere prima la sceneggiatura, il film ce lo siamo un po’ immaginato e possiamo dire di sentirci particolarmente coinvolti soprattutto come persone. Siamo due menti, e la nostra alchimia ci fa trovare sempre le migliori soluzioni, se fossimo a senso unico non ci sarebbe nemmeno obiettività, l’oggettività nasce dalla nostra dialettica, dal parlare e confrontarsi. Questo lavoro è come se ci avesse fatto tornare a noi stessi, alle nostre origini, come una boccata d’aria. Grazie alla sapiente guida di Simone Aleandri, abbiamo riscoperto cose di noi stessi che avevamo accantonato. Questo sembra un film delle prime volte, ma in realtà dietro ci sono tante competenze che tutti noi abbiamo raggiunto con tanto lavoro negli anni”.
Antonella Sabia