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di seguito il testo

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“Gentili candidate e candidati,

Vi siete messi in gioco nelle prossime elezioni comunali, per dare il vostro contributo nell'amministrazione della cosa pubblica. Nella sfida importante che attende, vi chiedo di avere a cuore i temi della parità di genere e delle pari opportunità.

Non sono argomenti "da donne" o "per le donne", ma sono obiettivi che coinvolgono tutta la società. Come emerge dal Rapporto sulla convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri (redatto dalla Consigliera Nazionale di Parità e dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro) e dal rapporto “Le Equilibriste, la maternità in Italia nel 2024” di Save The Children “oltre alla ridotta partecipazione delle donne al mercato del lavoro formale, una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre”. Le motivazioni sono diverse, dalla difficoltà di conciliare i tempi della famiglia con quelli del lavoro, alle considerazioni economiche e alle difficoltà ad accedere ai servizi educativi per la prima infanzia. La situazione è peggiore nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese.

E’ dimostrato, invece, che quando si includono le donne nel percorso lavorativo, si attua equità sociale, si sviluppa l'economia e si contribuisce alla formazione del PIL.

Care Candidate e cari Candidati, inserite nei programmi che sosterrete le mamme lavoratrici nell'arduo compito di conciliare i carichi di cura con quelli del lavoro, anche con asili nido o altre misure di welfare.

Prevedete, se vi è possibile, l'attivazione di sportelli informativi per diffondere la conoscenza dei diritti delle donne e delle famiglie, così da favorire inclusione e pari opportunità, così da mettere in atto un circolo virtuoso volto a contrastare le piccole grandi discriminazioni che quotidianamente vengono messe in atto, specie in ambito lavorativo.

Il tema della parità di genere e delle discriminazioni sul posto di lavoro è quanto mai attuale e stringente, come ci ricordano la CEDU e anche il numero corposo dei casi trattati dal mio Ufficio (fino al 2023 vi sono stati 240 accessi per servizio di consulenze e 56 casi di discriminazione sul posto di lavoro trattati, anche in ambito giudiziario, tra cui molestie sessuali).

I dati, preziosi per i decisori politici, devono farci capire che è arrivato il momento di non considerare secondario il tema della parità di genere, necessaria per migliorare la società in cui viviamo.

Per questo rinnovo la richiesta alle candidate e ai candidati di impegnarsi attivamente per le donne e le pari opportunità, dedicando a loro parte del proprio programma elettorale.

Un forte in bocca al lupo

La Consigliera regionale di Parità della Basilicata

Ivana Pipponzi”