- Redazione
- Sabato, 02 Luglio 2022 08:32
CLIKKA SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO DI LUCANIA.TV
di Walter De Stradis
Quarantasette anni, occhi
chiarissimi e penetranti, il già
sindaco di Oppido, Rocco
Pallalardo, è da poco diventato
Presidente della provincia di
Potenza. La prassi ha infatti voluto che dopo
la decadenza di Guarino (non riconfermato
sindaco ad Albano), la carica sia passata a lui,
il suo vice, a metà giugno scorso, e fino a nuove
elezioni (da farsi entro 90 giorni). Si tratta
dunque di un periodo di “traghettamento”, ma
Pappalardo non vuole certo fare il semplice
“passacarte”.
d: Come giustifica la sua esistenza?
r: Sia nelle associazioni sia nelle istituzioni in cui
ho avuto la fortuna di lavorare, mi sono sempre
occupato delle necessità di una comunità.
Sono stato eletto alla Provincia che avevo
ventitré anni e nel 2001 fui eletto (nell’Ulivo)
come sindaco di Oppido. L’ho fatto per due
consiliature, e forse ero uno dei sindaci più
giovani, non solo della Basilicata, ma anche
d’Italia, anche se non ho mai approfondito.
d: Si sente uno dei “dinosauri” del Pd (e
del centrosinistra), anche se giovane
anagraficamente?
r: No, anche perché ho un carattere abbastanza
pacato.
d: Tuttavia questo “giovane” Pd di oggi, a
leggere le continue polemiche sui giornali,
sembra già mostrare scarsa tenuta.
r: E’ cambiata la politica. E non le nego che
qualche disagio in questa fase lo avverto anche
io, militando da tempo, avendo iniziato con
persone diverse, e avendo fatto la gavetta…le
feste dell’Unità, i famosi manifesti…cose che
oggi mancano e che fanno sì che forse si arrivi
un po’ impreparati. Oggi si vuole tutto e subito.
Quando chiesi io la prima volta la tessera del
Pds, il vecchio gruppo dirigente mi rispose:
“Ok grazie, le faremo sapere”. Anche una
semplice tessera di partito non era automatica:
era un modo per selezionare la classe dirigente.
d: Insomma, lei stesso che è stato un
giovanissimo sindaco, afferma però che
non sempre “gioventù” è sinonimo di
rinnovamento e stabilità...
r: …e non sempre avere qualche anno in più
significa essere “vecchio”. Sicuramente
“gioventù” –nella maggior parte dei casi- è
entusiasmo, ma oggi vedo troppo “tatticisimo”,
ed è ciò che mi mette un po’ a disagio. Il Pd, per
tornare realmente competitivo, dovrebbe stare
un po’ più sul territorio, ma non come presenza
“di facciata”. Il Pd non è rappresentato
soltanto dai segretari regionale e provinciale
e dal quadro dirigente, ma credo che vada
data voce, seria, ai militanti; anche questa
cosa di aver fatto le primarie aperte per
scegliere anche il segretario regionale…con
una tessera “fredda” fatta online (e magari
chissà anche a tua insaputa) fa perdere il senso
di appartenenza a un partito. Io non so quanti
segretari cittadini vengano effettivamente scelti
dai propri tesserati e ho sempre mal sopportato
l’intrusione in faccende localistiche; quando
nelle varie elezioni comunali costruivamo
faticosamente l’Ulivo, abbiamo ascoltato sì i
dirigenti regionali e provinciali, ma alla fine
non ci siamo mai fatti imporre nulla.
d: L’arrivo della nomina a Presidente della
Provincia –anche se “a tempo”- le ha
suscitato preoccupazioni particolari?
r: Preoccupazioni no, anche perché sono
nell’Ente praticamente da sempre. Certo, la
riforma Delrio –che ha cambiato tutto- fu una
cosa scellerata: lo dimostra il fatto che un
sindaco non rieletto –come Guarino- decada
immediatamente dal ruolo di Presidente e che
questo stesso ruolo passi –fino ad elezioni- al
vice presidente che tra l’altro sindaco non è. Il
lavoro non mi ha mai preoccupato.
d: Oggi, agli occhi del cittadino, un Ente come la
Provincia appare “svuotato” di competenze,
almeno rispetto a prima…
r: E’ stato svuotato di “alcune” competenze, ma
il grosso è rimasto. Tuttavia è vero, sì, quando
ultimamente sono stato rieletto consigliere
provinciale, alcuni miei concittadini mi hanno
detto: “Ma come, esistono ancora le Province?”
(sorride). Ancora oggi alcune persone credono
che siano state eliminate…
d: Sono stati eliminati molti approvvigionamenti
economici.
r: Quelli sì. E tenga conto anche che quando è
passata la notizia che la Provincia era un
ente “terminale”, è scattato il fuggi-fuggi fra
i dipendenti; molti dunque sono stati trasferiti
alla regione e l’Ente si è ritrovato svuotato
di risorse umane, molto qualificate, oltre ai
“tagli” subiti. Ma le competenze rimaste
sono grosse, soprattutto in materia di edilizia
scolastica e di viabilità.
d: La viabilità, appunto, il grande dramma
della Basilicata, che –stranamente- si acuisce
d’estate, coi lavori sempre in sospeso…
r: Per la manutenzione delle strade provinciali,
noi gestiamo mille euro a chilometro: su 2.800
chilometri, noi possiamo contare su 3 milioni di
euro l’anno. L’Anas- per le stesse manutenzioni
e per lo stesso chilometraggio- spende CENTO
volte tanto.
d: Con i cantieri spesso fermi…
r: Questo non lo posso dire io, ma in merito ai
fondi è una stortura grossa, anche perché
le responsabilità sulle strade sono le stesse.
Per questo mi sento di ringraziare l’Ufficio
tecnico provinciale, che si assume grossissime
responsabilità. I nostri ingegneri stanno
facendo salti mortali. Ultimamente abbiamo
intrapreso un’interlocuzione con la Regione
per cercare di tamponare questa emergenza,
che riguarda la sicurezza, principalmente.
Chiediamo sostegno dal punto di vista
finanziario. Le faccio un esempio: a marzo c’è
stata una frana sull’Oraziana…
d: L’assessore Merra ha detto che i soldi ve li
dà.
r: E io non ho motivo di credere il contrario, ma
ad oggi ancora….
d: …non ci sono gli atti ufficiali.
r: Lì si tratta di fare una paratia essendoci
di mezzo un dissesto (di cui si occupa il
Dipartimento regionale) e occorrono 890mila
euro: la Provincia ne ha messo sul piatto 400,
quelli che aveva, e ha chiesto un supplemento
di fondi per poter appaltare quei lavori. Al
tavolo della scorsa settimana sull’Oraziana,
a Venosa, l’assessore Merra ci ha annunciato
questo finanziamento di 45 milioni a valere su
una delibera Cipe, per il quinto lotto, da cui
stralciare le somme necessarie alla Provincia
per realizzare l’intervento e aprire quanto
prima quella strada di vitale importanza. Oltre
a questo, ci ha parlato di un ulteriore riparto di
14 milioni di euro tra le due Province, da cui
deriverebbero altri nove milioni per la nostra
viabilità provinciale. Mi aspetto che a giorni
ci vengano NOTIFICATI questi provvedimenti.
d: Al recente congresso della Uil lei ha parlato
molto di spopolamento e di mancanza di
infrastrutture.
r: La gente va via perché non trova lavoro,
perché nei comuni non trova le infrastrutture
e le opportunità atte a garantirgli un’adeguata
qualità della vita. I comuni dovrebbero
ragionare maggiormente in un’ottica di
“comprensorio”: non puoi pensare di avere
un Palazzetto dello sport in ciascun paese nel
raggio di pochi chilometri. Ma le comunità
possono ragionare insieme se sono ben
raggiungibili tra loro. Ricordo quando con
Oppido eravamo capofila dei PIOT, e in ambito
turismo credo sia stato l’unico momento in cui
–coi sindaci seduti a un tavolo- si è fatto un
UNICO cartello di eventi per la zona, evitando
sovrapposizioni. Basterebbe già fare qualcosa
del genere anche oggi. La qualità dell’offerta
a volte può anche “superare” il problema dei
collegamenti.
d: Specie nei momenti bui del Covid, girando
fra i comuni e parlando con alcuni sindaci,
abbiamo registrato un certo disagio a causa
della “distanza” che si avvertiva (o si avverte)
col palazzo regionale e col Presidente Bardi
in particolare. “Noi sindaci ci siamo aiutati
tra noi”, ha detto qualcuno di loro.
r: Io credo che sia interesse della Regione avere
un’interlocuzione stabile coi sindaci. Anzi, mi
meraviglio, mi chiedo come mai non siano
previsti uno o due appuntamenti annuali
(soprattutto in fase di predisposizione del
bilancio), un’assemblea, una Conferenza
Regione-Sindaci. Voglio dire: se la maggior
parte delle istanze locali riguarda la sanità,
i servizi, le infrastrutture etc., beh, quella è
già una traccia su cui la Regione potrebbe
lavorare, no?.
d: E cosa ne pensa della notizia sul già famoso
“bonus gas”?
r: Può essere un’operazione momentanea
(anche durante il Covid alcuni “bonus”
sono risultati utili). Ma se dai questo bonus
e tutta un’altra serie di servizi non funziona,
comportando esborsi in più per le famiglie,
beh, non hai risolto nulla. Ripeto, l’iniziativa
allevia sicuramente il caro-bollette, ma io
vedo difficoltà di programmare qualcosa di più
duraturo, magari (in linea di principio) come
l’eco-bonus (che pur va rivisto).
d: Dopo questi circa tre mesi da Presidente, per
cosa vorrà essere ricordato principalmente?
r: Non sono abituato a fare il passacarte, e FARO’
il Presidente fin quando sarò Presidente. Fra le
altre cose, con l’ing. Spera abbiamo lanciato
tre mesi fa una scommessa, quella del bando
Pnrr sui giardini storici. Scommessa vinta:
abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento
di un milione e sette (in aggiunta al milione e
due già programmato dal mio predecessore col
Comune di Potenza).
d: Una domanda veniale: in questi mesi
lei percepirà la regolare indennità da
Presidente, giusto?
r: Da consigliere provinciale (e anche da vice
presidente) non c’è nessun tipo di rimborso, se
non quello chilometrico per il va-e-vieni (nel
mio caso era di 18 euro di consumi effettivi).
Il Presidente della Provincia ha uno stipendio
equiparato a quella del sindaco del Capoluogo
di regione, ma la mia indennità da Presidente
sarà dimezzata, perché continuo a lavorare a
scuola come assistente amministrativo.
d: Il libro che la rappresenta?
r: “La fattoria degli animali” di Orwell.
d: E ne ha conosciuto molti, di “animali”, nella
“fattoria”?
r: (Sorride in silenzio).