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di Walter De Stradis

Quarantasette anni, occhi

chiarissimi e penetranti, il già

sindaco di Oppido, Rocco

Pallalardo, è da poco diventato

Presidente della provincia di

Potenza. La prassi ha infatti voluto che dopo

la decadenza di Guarino (non riconfermato

sindaco ad Albano), la carica sia passata a lui,

il suo vice, a metà giugno scorso, e fino a nuove

elezioni (da farsi entro 90 giorni). Si tratta

dunque di un periodo di “traghettamento”, ma

Pappalardo non vuole certo fare il semplice

“passacarte”.

d: Come giustifica la sua esistenza?

r: Sia nelle associazioni sia nelle istituzioni in cui

ho avuto la fortuna di lavorare, mi sono sempre

occupato delle necessità di una comunità.

Sono stato eletto alla Provincia che avevo

ventitré anni e nel 2001 fui eletto (nell’Ulivo)

come sindaco di Oppido. L’ho fatto per due

consiliature, e forse ero uno dei sindaci più

giovani, non solo della Basilicata, ma anche

d’Italia, anche se non ho mai approfondito.

d: Si sente uno dei “dinosauri” del Pd (e

del centrosinistra), anche se giovane

anagraficamente?

r: No, anche perché ho un carattere abbastanza

pacato.

d: Tuttavia questo “giovane” Pd di oggi, a

leggere le continue polemiche sui giornali,

sembra già mostrare scarsa tenuta.

r: E’ cambiata la politica. E non le nego che

qualche disagio in questa fase lo avverto anche

io, militando da tempo, avendo iniziato con

persone diverse, e avendo fatto la gavetta…le

feste dell’Unità, i famosi manifesti…cose che

oggi mancano e che fanno sì che forse si arrivi

un po’ impreparati. Oggi si vuole tutto e subito.

Quando chiesi io la prima volta la tessera del

Pds, il vecchio gruppo dirigente mi rispose:

“Ok grazie, le faremo sapere”. Anche una

semplice tessera di partito non era automatica:

era un modo per selezionare la classe dirigente.

d: Insomma, lei stesso che è stato un

giovanissimo sindaco, afferma però che

non sempre “gioventù” è sinonimo di

rinnovamento e stabilità...

r: …e non sempre avere qualche anno in più

significa essere “vecchio”. Sicuramente

“gioventù” –nella maggior parte dei casi- è

entusiasmo, ma oggi vedo troppo “tatticisimo”,

ed è ciò che mi mette un po’ a disagio. Il Pd, per

tornare realmente competitivo, dovrebbe stare

un po’ più sul territorio, ma non come presenza

“di facciata”. Il Pd non è rappresentato

soltanto dai segretari regionale e provinciale

e dal quadro dirigente, ma credo che vada

data voce, seria, ai militanti; anche questa

cosa di aver fatto le primarie aperte per

scegliere anche il segretario regionale…con

una tessera “fredda” fatta online (e magari

chissà anche a tua insaputa) fa perdere il senso

di appartenenza a un partito. Io non so quanti

segretari cittadini vengano effettivamente scelti

dai propri tesserati e ho sempre mal sopportato

l’intrusione in faccende localistiche; quando

nelle varie elezioni comunali costruivamo

faticosamente l’Ulivo, abbiamo ascoltato sì i

dirigenti regionali e provinciali, ma alla fine

non ci siamo mai fatti imporre nulla.

d: L’arrivo della nomina a Presidente della

Provincia –anche se “a tempo”- le ha

suscitato preoccupazioni particolari?

r: Preoccupazioni no, anche perché sono

nell’Ente praticamente da sempre. Certo, la

riforma Delrio –che ha cambiato tutto- fu una

cosa scellerata: lo dimostra il fatto che un

sindaco non rieletto –come Guarino- decada

immediatamente dal ruolo di Presidente e che

questo stesso ruolo passi –fino ad elezioni- al

vice presidente che tra l’altro sindaco non è. Il

lavoro non mi ha mai preoccupato.

d: Oggi, agli occhi del cittadino, un Ente come la

Provincia appare “svuotato” di competenze,

almeno rispetto a prima…

r: E’ stato svuotato di “alcune” competenze, ma

il grosso è rimasto. Tuttavia è vero, sì, quando

ultimamente sono stato rieletto consigliere

provinciale, alcuni miei concittadini mi hanno

detto: “Ma come, esistono ancora le Province?”

(sorride). Ancora oggi alcune persone credono

che siano state eliminate…

d: Sono stati eliminati molti approvvigionamenti

economici.

r: Quelli sì. E tenga conto anche che quando è

passata la notizia che la Provincia era un

ente “terminale”, è scattato il fuggi-fuggi fra

i dipendenti; molti dunque sono stati trasferiti

alla regione e l’Ente si è ritrovato svuotato

di risorse umane, molto qualificate, oltre ai

“tagli” subiti. Ma le competenze rimaste

sono grosse, soprattutto in materia di edilizia

scolastica e di viabilità.

d: La viabilità, appunto, il grande dramma

della Basilicata, che –stranamente- si acuisce

d’estate, coi lavori sempre in sospeso…

r: Per la manutenzione delle strade provinciali,

noi gestiamo mille euro a chilometro: su 2.800

chilometri, noi possiamo contare su 3 milioni di

euro l’anno. L’Anas- per le stesse manutenzioni

e per lo stesso chilometraggio- spende CENTO

volte tanto.

d: Con i cantieri spesso fermi…

r: Questo non lo posso dire io, ma in merito ai

fondi è una stortura grossa, anche perché

le responsabilità sulle strade sono le stesse.

Per questo mi sento di ringraziare l’Ufficio

tecnico provinciale, che si assume grossissime

responsabilità. I nostri ingegneri stanno

facendo salti mortali. Ultimamente abbiamo

intrapreso un’interlocuzione con la Regione

per cercare di tamponare questa emergenza,

che riguarda la sicurezza, principalmente.

Chiediamo sostegno dal punto di vista

finanziario. Le faccio un esempio: a marzo c’è

stata una frana sull’Oraziana…

d: L’assessore Merra ha detto che i soldi ve li

dà.

r: E io non ho motivo di credere il contrario, ma

ad oggi ancora….

d: …non ci sono gli atti ufficiali.

r: Lì si tratta di fare una paratia essendoci

di mezzo un dissesto (di cui si occupa il

Dipartimento regionale) e occorrono 890mila

euro: la Provincia ne ha messo sul piatto 400,

quelli che aveva, e ha chiesto un supplemento

di fondi per poter appaltare quei lavori. Al

tavolo della scorsa settimana sull’Oraziana,

a Venosa, l’assessore Merra ci ha annunciato

questo finanziamento di 45 milioni a valere su

una delibera Cipe, per il quinto lotto, da cui

stralciare le somme necessarie alla Provincia

per realizzare l’intervento e aprire quanto

prima quella strada di vitale importanza. Oltre

a questo, ci ha parlato di un ulteriore riparto di

14 milioni di euro tra le due Province, da cui

deriverebbero altri nove milioni per la nostra

viabilità provinciale. Mi aspetto che a giorni

ci vengano NOTIFICATI questi provvedimenti.

d: Al recente congresso della Uil lei ha parlato

molto di spopolamento e di mancanza di

infrastrutture.

r: La gente va via perché non trova lavoro,

perché nei comuni non trova le infrastrutture

e le opportunità atte a garantirgli un’adeguata

qualità della vita. I comuni dovrebbero

ragionare maggiormente in un’ottica di

“comprensorio”: non puoi pensare di avere

un Palazzetto dello sport in ciascun paese nel

raggio di pochi chilometri. Ma le comunità

possono ragionare insieme se sono ben

raggiungibili tra loro. Ricordo quando con

Oppido eravamo capofila dei PIOT, e in ambito

turismo credo sia stato l’unico momento in cui

–coi sindaci seduti a un tavolo- si è fatto un

UNICO cartello di eventi per la zona, evitando

sovrapposizioni. Basterebbe già fare qualcosa

del genere anche oggi. La qualità dell’offerta

a volte può anche “superare” il problema dei

collegamenti.

d: Specie nei momenti bui del Covid, girando

fra i comuni e parlando con alcuni sindaci,

abbiamo registrato un certo disagio a causa

della “distanza” che si avvertiva (o si avverte)

col palazzo regionale e col Presidente Bardi

in particolare. “Noi sindaci ci siamo aiutati

tra noi”, ha detto qualcuno di loro.

r: Io credo che sia interesse della Regione avere

un’interlocuzione stabile coi sindaci. Anzi, mi

meraviglio, mi chiedo come mai non siano

previsti uno o due appuntamenti annuali

(soprattutto in fase di predisposizione del

bilancio), un’assemblea, una Conferenza

Regione-Sindaci. Voglio dire: se la maggior

parte delle istanze locali riguarda la sanità,

i servizi, le infrastrutture etc., beh, quella è

già una traccia su cui la Regione potrebbe

lavorare, no?.

d: E cosa ne pensa della notizia sul già famoso

“bonus gas”?

r: Può essere un’operazione momentanea

(anche durante il Covid alcuni “bonus”

sono risultati utili). Ma se dai questo bonus

e tutta un’altra serie di servizi non funziona,

comportando esborsi in più per le famiglie,

beh, non hai risolto nulla. Ripeto, l’iniziativa

allevia sicuramente il caro-bollette, ma io

vedo difficoltà di programmare qualcosa di più

duraturo, magari (in linea di principio) come

l’eco-bonus (che pur va rivisto).

d: Dopo questi circa tre mesi da Presidente, per

cosa vorrà essere ricordato principalmente?

r: Non sono abituato a fare il passacarte, e FARO’

il Presidente fin quando sarò Presidente. Fra le

altre cose, con l’ing. Spera abbiamo lanciato

tre mesi fa una scommessa, quella del bando

Pnrr sui giardini storici. Scommessa vinta:

abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento

di un milione e sette (in aggiunta al milione e

due già programmato dal mio predecessore col

Comune di Potenza).

d: Una domanda veniale: in questi mesi

lei percepirà la regolare indennità da

Presidente, giusto?

r: Da consigliere provinciale (e anche da vice

presidente) non c’è nessun tipo di rimborso, se

non quello chilometrico per il va-e-vieni (nel

mio caso era di 18 euro di consumi effettivi).

Il Presidente della Provincia ha uno stipendio

equiparato a quella del sindaco del Capoluogo

di regione, ma la mia indennità da Presidente

sarà dimezzata, perché continuo a lavorare a

scuola come assistente amministrativo.

d: Il libro che la rappresenta?

r: “La fattoria degli animali” di Orwell.

d: E ne ha conosciuto molti, di “animali”, nella

“fattoria”?

r: (Sorride in silenzio).