- Nicola Savino
- Sabato, 18 Maggio 2019 10:01
Se i quesiti della scorsa settimana erano scherzosi, non lo sono invece le finalità che la Lega dichiara nel suo Statuto, e ch’è doveroso conoscere. “ (di seguito indicata come , o ) è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana”.
Presentandosi a Sud ha sostituito la parola “Nord” con “per Salvini premier”, rimanendo unico il capo delle varie Leghe. E’ infatti per lo scopo statutario chei Presidenti di Veneto e Lombardia rivendicano -con forza e ogni giornol’Autonomia di cui all’art 116 della Costituzione, chiedendo sia firmata prima dei Lep. Cioè prima che la determinazione dei Livelli essenziali di prestazioni (art 117 Costituzione) mettano fine alle ingiustizie subite dal Sud! Per capirci, i fondi agli Enti pubblici sono tuttora assegnati con il criterio storico: cioè, di più a chi già ha di più, rispettando le precedenti proporzioni. Come sottolineato dal Prof Villone nel Convegno del 4/5 organizzato a Potenza dal Coordinamento Democrazia Costituzionale potentino, presieduto da Margherita Torrio, questo è un punto su cui si gioca il futuro del Paese, certamente delle nuove generazioni; ed è una faccenda che, a favore della linea fissata dal suddetto Statuto, ha ricevuto impulso anche dal Centrosinistra nel 2001, con la riforma dell’art. V della Carta. Con essa s’ipotizzò un’Autonomia adeguabile alle varie Regioni (differenziata), ma da attuare dopo aver assicurato equità per i Led. Cioè, dopo aver dato alle più povere i finanziamenti per realizzare tali livelli. Poi, però, a soli 4 giorni dalla sua scadenza (quindi, abbastanza irritualmente!), Gentiloni firmò con tre Regioni (le due leghiste, più l’Emilia Romagna per il Centrosinistra) una “preintesa spinta” ai confini della Secessione. Contemporaneamente, lo stesso Governo, illuso di non perdere voti come per la decadenza allo Jus soli, lasciò incompiuta la decretazione della legge 42/2008, che, prima di Autonomie correttamente definite, dovrebbero definire -senza trucchi- i servizi essenziali di cui ogni cittadino deve disporre, anche se nato povero e/o nel Sud. Ma poiché equilibrare questi diritti implica ovviamente un travaso di fondi dal Nord al Sud, le tre Regioni ricche che, per equità e con oltre 160 anni di ritardo, dovrebbero cederne, non solo resistono (ritardando alleggerendo la individuazione del Lep), ma vogliono prima accaparrarsi -con l’Autonomia- quasi tutto il loro gettito fiscale. Ed incalzano che vada in Consiglio dei Ministri prima delle europee e che si adotti, come scritto nella “preintesa”, con una procedura che impedirebbe modifiche dal Parlamento e riserverebbe alle Regioni interessate l’arbitrato sulla durata della “sperimentazione”. Insomma, una strategia che dura da anni, studiata abilmente e in forma tanto complessa per evitare che venga ben compresa nella sua pericolosità! Si dirà che, avendo la Lega ora realizzata la sua espansione anche a Sud, accantonerà questa strategia. E però, se la sua base elettorale è prevalente a Nord, potrà mai favorire il Sud a scapito della sua roccaforte? “Per la Lega Nord il territorio è fondamentale” (Passarelli- Tuorto, La Lega di Salvini- Estrema destra di Governo, il Mulino). Poiché nel Nord prende dal 31,7 al 62,9 dei suoi voti (Dati ‘18 Min. Interno-Camera Deputati) ed al Sud il 9,59%, non può che dare priorità alle pretese per le quali sorse e prospera! Qui, da noi, molti sono corsi ad approfittare dell’onda per far carriera. Ma, a pensarci solo un po’, il vero interesse non solo di noi terroni, ma di tutti, italiani e non, come mostra la Storia e indicano i principi civili e religiosi, è nell’equità o giustizia sociale!