- Antonella Sabia
- Sabato, 27 Aprile 2019 10:01
Il prossimo anno si festeggeranno 20 anni di attività dell’Accademia Musicale Lucana, sita in Via del Gallitello a Potenza. Abbiamo incontrato Francesco Fabrizio, direttore della scuola, laureato in Musica e Nuove Tecnologie, anche insegnante presso l’Istituto Canossiane di Potenza.
Quando nasce l’Accademia Musicale lucana?
Abbiamo aperto nel 2001, 19 anni di attività, come scuola di musica nella prima sede che stava a Rossellino. Facevamo lezione inizialmente nelle case, poi quando gli allievi sono aumentati abbiamo aperto la sede, prima era un’abitazione poi un intero piano. Dopo un po’ di anni, con più di 100 allievi e diversi docenti, ho scelto di spostarmi qui al Gallitello.
Chi sono gli insegnanti?
Oltre a me, Antonio Rosa, Alice Muro, Davide Bigotti, Fausto Picciani, Michele Perrone, Antonio Pace e Victoria Sannicandro.
Quali corsi si tengono oggi?
Tutti gli strumenti a tastiera (pianoforte, fisarmonica, tastiere e sintetizzatori), i vari tipi di chitarra, basso, violino e viola, batteria, corso di canto moderno e classico. Poi c’è chiaramente l’organetto sia popolare che “8 bassi”, la musica d’insieme, mirata a formare delle band. C’è la possibilità di seguire il corso di recording, e abbiamo aperto anche uno studio di registrazione 5 anni fa, fiore all’occhiello. Ogni fine anno, teniamo un concerto in cui gli allievi si esibiscono in un ensemble, presso il Teatro Stabile, il cuore pulsante della città. In passato abbiamo fatto anche una Masterclass con Ciro Caravano dei Neri Per Caso per qualche anno, abbiamo messo su il “Coro Pop a Cappella Città di Potenza”. Sono tanti i ragazzi che hanno studiato qui, ma poi hanno scelto di andare fuori, perché lo dico sempre: dopo Vietri, c’è un altro mondo!
Lancio una provocazione legata a questa affermazione: sono pochi i lucani nel panorama musicale diventati famosi, c’è un problema in Basilicata?
Di gente capace e brava ce n’è tanta. Siamo un po’ sfortunati per come siamo dislocati dal punto di vista geografico. Quando hai la possibilità di entrare nel panorama musicale, non necessariamente con grandi tournee di serie A, si è spesso costretti a doversi spostare di tanti chilometri, tutto avviene sempre lontano da qui e alla fine bisogna farsi anche i conti in tasca. Poi a volte bisogna anche avere la fortuna di entrare nel canale giusto, conoscere le persone giuste e saper mantenere dei contatti. Non è un problema di capacità, perché noi Lucani non siamo inferiori a nessuno. Se vivi a Milano, luogo di incontro di varie culture, ovviamente è più semplice.
Parlava del Teatro Stabile come luogo centrale della città, oggi Via del Gallitello è diventato fulcro centrale del commercio cittadino. Che problemi si riscontrano?
La mia attività è una Scuola, un servizio di cui si usufruisce a prescindere dal luogo e dai problemi. Più che altro io posso avvertire altri problemi magari legati alle fasce d’età, ma non strettamente “commerciali”. È normale magari sentire lamentele riguardo i fossi, che però ci sono in tutta la città. Non ho il problema del parcheggio perché ne ho uno privato.
E in merito al traffico?
Ci sono delle ore di punta in cui spesso si perde anche un’ora in macchina. In particolare la mattina con le scuole o nel pomeriggio dopo le 18.30.
Si parlava di giovani che vanno via, cosa si cerca fuori, che Potenza non offre?
Non è solo un problema di giovani, lo scorso anno anche un insegnante ha dovuto spostarsi per lavoro. I giovani chiaramente cercano delle opportunità di lavoro, vale anche per la musica. Io sono rimasto nella mia città perché ho costruito, prima ho fatto sacrifici per studiare, andavo a Roma ogni due settimane all’Università della Musica, partivo alle 5 con il pendolino e la sera rientravo. Oggi non mi lamento perché siamo una delle scuole non legate a una parrocchia in attività da quasi 20 anni, e devo dire che grazie all’Accademia sono nate tante altre scuole in città, molti insegnanti che sono passati da qui hanno poi scelto di intraprendere percorsi individuali e di questo sono molto fiero. La musica è anche un’impresa.
Qual è lo stato della musica in Basilicata? Siamo ancora “troppo” legati alla musica popolare, essendo una regione ricca di tradizioni?
La nostra terra è legata a tante tradizioni e non possiamo far finta di non vederle. Se ci pensiamo però anche gli schiavi di America avevano le loro “Work song” o “Spirtitual song”, canti da lavoro e religiosi. Evidentemente fa più “figo” il nome all’inglese, ma sono esattamente le nostre canzoni popolari, se si pensa alla pesatura di Tricarico, o i canti religiosi legati ai Santi e alle Madonne lucane. Le tarantelle nostre sono spesso “schifate”, io sono stato fiero di aver lavorato per tanto tempo con Terrania e Antonio Guastamacchia, così come ricorderò sempre con piacere tutti i dischi di musica popolare realizzati nella nostra sala di registrazione.
Spesso allora sono i lucani a essere un po’ snob, anche se poi a San Gerardo…
Sicuramente si balla e si cantano allegramente le canzoni di Michele di Potenza e Agostino Gerardi! A proposito di San Gerardo, siamo presenti da tanti anni nella Parata dei Turchi, nel quadro popolare con la classe di organetto, con cui si preparano brani e quest’anno i bambini delle Canossiane faranno i figuranti. I ragazzi ci tengono tantissimo, già da ottobre iniziano a chiedere: quindi non è tanto pubblicità, quanto più senso di appartenenza. Abbiamo cominciato nel 2010 noi insegnanti per gioco, e poi con il tempo abbiamo lasciato spazio ai ragazzi. Quest’anno, tra l’altro, si riprenderà anche la tradizione dei tamburini con 19 ragazzi della classe di batteria.
Quali sono gli altri eventi dell’Accademia Musicale Lucana?
Oltre al saggio di Giugno, ed eventi in città, negli ultimi anni organizziamo anche dei concerti. Quest’anno a febbraio abbiamo fatto “Buon Compleanno Faber” al Conservatorio. Abbiamo avuto una collaborazione simpatica con Antonio Sabia, in arte “Gianluca U Sfiammat” iniziata a un nostro saggio, che è continuata nel suo spettacolo “Un Paese Podolico”, per poi uscire anche nelle piazze durante le feste patronali. Infine il 31 marzo abbiamo organizzato l’”Happy Sunday”, gran galà in cui i ragazzi della classe di organetto e fisarmonica si sono esibiti e hanno fatto ballare tutti i partecipanti.