- Antonio Nicastro
- Sabato, 09 Febbraio 2019 10:02
Dal terremoto del 1980 sono passati oltre 38 anni, ma i segni di quei terribili giorni non sono stati del tutto cancellati a Potenza.
Non ci riferiamo alla vergognosa faccenda di Bucaletto, dove delle circa 700 unità abitative “provvisorie” ne sono rimaste circa 500 e nonostante promesse e stanziamenti più o meno reali stanno ancora lì avvolte nel degrado e nell’incuria. Il post terremoto riempì la città di campi container e prefabbricati sparsi: i primi furono realizzati nella costa del rione Francioso che s’affaccia su viale del Basento, in via Di Giura, in via Zara, mentre dei piccoli prefabbricati utilizzati soprattutto da attività commerciali o uffici danneggiati dal sisma furono messi un po’ dappertutto. Ci sono voluti molti anni per eliminare la quasi totalità di moduli abitativi e a uso commerciale, però la città è stata quasi del tutto “ripulita”: rimangono pochissime aree da bonificare, una di queste si trova alla fine di via Pretoria, dove le ultime attività commerciali hanno sgomberato gli ormai fatiscenti contenitori. Un discorso a parte meritano i tre prefabbricati che ospitarono gli uffici postali nei giorni successivi al sisma: uno venne posizionato in viale Dante, ma è stato eliminato quasi subito; ne sono rimasti due: uno ubicato in viale Firenze alle spalle di piazza don Bosco, e uno in via Nitti a rione Lucania. Mentre il prefabbricato di via Nitti oggi risulta vuoto, e i residenti di rione Lucania ne chiedono la immediata rimozione, quello di Verderuolo è utilizzato come sede di alcune associazioni sportive. Sul tema, Controsenso, sollecitato dai cittadini, è già intervenuto negli anni scorsi, all’epoca la civica Amministrazione fece sapere che si stava lavorando per liberare le ultime tracce di un Terremoto ormai dimenticato; abbiamo di nuovo chiesto informazioni e ci viene confermato che l’Amministrazione Comunale prevede di recuperare questi ultimi container e ridare il giusto decoro ai siti ove essi insistono. Si sarebbe già intervenuti per recuperare i piccoli prefabbricati ubicati alla fine di via Pretoria, ma si è appurato che c’è presenza di amianto e bisogna recuperare ulteriori risorse per prevedere lo smaltimento del pericoloso elemento, nell’arco di pochi mesi l’area sarà liberata. Per i prefabbricati che ospitarono gli uffici postali bisogna aspettare un po’, si può cominciare a pianificare il recupero di quello posizionato a Rione Lucania mentre per quello di Verderuolo, che risulta occupato da alcune associazioni la cui concessione ad utilizzarli è scaduta nel 2004, occorre trovare una soluzione alternativa per chi lo occupa. Attualmente, in tutti i casi è confermata la volontà della civica Amministrazione a far sparire tutti prefabbricati del post terremoto.