- Redazione
- Giovedì, 07 Febbraio 2019 13:15
A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, i Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NlPAAF), presso il Gruppo Carabinieri di Potenza, mercoledì scorso hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo del Centro Comunale di deposito della differenziata (in via del Seminario Maggiore), gestito dall' A.C.T.A - Azienda per la cura e Tutela Ambientale S.p.a. di Potenza, emesso dal GIP del Tribunale di Potenza, su richiesta della Procura.
Il provvedimento di sequestro fa seguito ad accertamenti svolti dai militari del NlP AAF di Potenza presso il centro di raccolta comunale.
Durante le verifiche, secondo gli inquirenti, sarebbe emerso che la gestione e il deposito di rifiuti speciali, pericolosi e non, «venivano svolti nonostante la violazione della normativa in materia –si legge in una nota della Procura- con conseguente concreto pericolo di inquinamento delle matrici ambientali circostanti che con il sequestro si è inteso scongiurare». In particolare si sarebbe riscontrato, tra l'altro, «la mancata impermeabilizzazione di alcuni siti su cui erano stati depositati rifiuti con il pericolo di fuoriuscita di liquami».
Contattato al telefono, l’assessore comunale all’ambiente si dice incredulo.
«E’ paradossale –afferma Rocco Coviello- A ottobre scorso sono venuti a farci un sopralluogo, e hanno verificato la presenza di lievi irregolarità, tipo il frigorifero che stava per terra invece che nel cassone. Dal canto nostro, avevamo già fatto presente più volte che il centro di raccolta, di 700 metri quadrati, con l’avanzare della raccolta differenziata che ha raggiunto il 65% in città, passando da due tonnellate al mese a 70 tonnellate mensili, nel frattempo era già diventato inadeguato: il motore di una Ferrari sotto una Fiat 126. Non è un caso che abbiamo appaltato un nuovo centro di raccolta comunale di 5.000 metri quadrati al nodo complesso del Gallitello, all’ex autoparco comunale. I lavori sono appena cominciati e ci verrà consegnato entro 120 giorni. Dal sopralluogo in poi, abbiamo tenuto quel posto come un gioiellino, le invio le foto (in pagina – ndr). Abbiamo litigato addirittura con la gente che veniva a conferire i frigoriferi, mandandola indietro, poiché il cassone si era riempito».
«E oggi, dopo quattro mesi –prosegue- mi si notifica a ciel sereno un sequestro per “precauzione”. Sono allibito. Tutt’al più mi sarei aspettato una multa. Abbiamo chiesto subito il dissequestro e sono convinto che arriverà a stretto giro di posta. Nel frattempo, ai cittadini tocca tenersi i vecchi frigoriferi in casa».
«Vorrei inoltre precisare – aggiunge- che lì non ci poteva essere percolato, in quanto si conferisce solo roba secca. Il problema, ripeto, erano i frigoriferi a terra, in attesa di essere scaricati, perché il cassonetto era pieno. Poi c’era un cassone, poggiato su una parte non pavimentata, ma conteneva soltanto sfalci arborei. Nei pressi vi era un radiatore, nell’erba, e non doveva stare lì, è vero. E poi c’erano indumenti che, invece di stare in una cesta, erano nelle buste per terra. Tutto qui. Ma, torno a ripetere, dopo quell’episodio di ottobre, avevamo osservato tutto scrupolosamente, e il deposito era ed è un fiore. Luccicava».
Al momento in cui scriviamo, si attendono gli esiti della richiesta di dissequestro.
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Aggiornamento: il 13 febbraio 2019 Acta Spa comunica che "il Centro di Raccolta dei rifiuti sito in via del Seminario Maggiore è stato dissequestrato. Pertanto da oggi i cittadini di Potenza potranno tornare a servirsi della struttura seguendo i tradizionali orari di apertura".
(Nelle foto, il centro di raccolta il giorno del sequestro)