- Giovanni Martemucci
- Sabato, 29 Settembre 2018 10:00
«L’aumento della tassa rifiuti per l’anno 2018 a Matera –fanno sapere da Confesecenti-, assume a dir poco contorni incresciosi; la scorsa primavera, alla vigilia dell’approvazione del bilancio, monitorando le solite tasse ed imposte comunali che sarebbero state oggetto di delibera da parte del Comune di Matera per la stesura del bilancio (parliamo di marzo 2018), abbiamo ottenuto dai rappresentanti dell’ Amministrazione Comunale ampie garanzie circa i non aumenti rispetto allo scorso anno.
Così non è stato. Il comune comunicava che, secondo il Piano Economico e Finanziario (PEF) anno 2018, il costo complessivo del servizio da recuperare attraverso la tariffa sarebbe stato pari ad euro 12 milioni e duecentomila circa, a fronte più o meno dello stesso importo dell’anno 2017. Quindi ampie garanzie che nulla sarebbe accaduto per imprese e famiglie (utenze non domestiche e domestiche) rimanendo di fatto inalterato il costo del servizio. Qualche giorno fa i primi commercianti ci contattano perché negli avvisi “TARI anno 2018” sono riportati aumenti fi no al 120% rispetto allo scorso anno; increduli contattiamo qualche assessore che ci invita ad avere chiarimenti con il dirigente per capire di fatto cosa sia successo; percepiamo una sorta di incredulità anche dal canto loro. Nell’incontro della scorsa settimana tra Comune e Confesercenti viene spiegato dagli Uffici comunali preposti che, nel tener presente il calcolo previsto dalla vigente normativa sulla TARI, i costi di gestione del servizio di raccolta e igiene sono stati spalmati al 50% fra utenze domestiche e non domestiche (come indicato dal Consiglio Comunale) dove però i numeri – 24.000 utenze domestiche e 5.000 non domestiche – hanno penalizzato le imprese”. “Abbiamo rivolto -fanno sapere sempre da Confesercenti- un duro attacco agli Amministratori comunali che non hanno saputo, a nostro giudizio, esercitare azioni di monitoraggio sugli effetti sulle utenze delle tariffe magari entrando nel merito dei costi del servizio per salvaguardare l’intera cittadinanza al fi ne di evitare lo scempio economico che oramai è sotto gli occhi di tutti. Da tener presente che le utenze non domestiche (le imprese) hanno già subito un aumento che in alcuni casi ha raggiunto il 200% negli ultimi anni. Poiché siamo ancora increduli per quello che è successo, ed essendo il meccanismo del calcolo della TARI non a portata di tutti, in queste ore ci siamo attivati con i nostri legali per valutare ogni azione amministrativa a tutela degli interessi dei rappresentati”. Ma non è tutto. Si rischia che entro la fine dell’anno ci sia un ulteriore aumento a danno dei cittadini. “Se consideriamo -sostiene Daniele Fragasso, consigliere comunale di Matera si Muove - che il totale dei costi del 2018 è stato previsto presupponendo che dal primo luglio (secondo semestre 2018) sarebbe partito il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti che prevede un costo annuo di 9 milioni e mezzo, è facile calcolare un aumento della spesa di ulteriori 2 milioni e mezzo circa per coprire tutto l’anno. In sintesi troviamo davvero ingiusto che a Matera la spesa media pro capite per la tari sia di oltre 200 euro a persona quando mediamente in Italia è di 170 soprattutto se il servizio offerto alla città è di pessima qualità”.