- Giovanni Martemucci
- Venerdì, 01 Giugno 2018 10:00
Monumenti chiusi da anni ma accessibili abusivamente e degrado diffuso dal centro alle periferie. Il volto radioso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 si scontra con l’ordinarietà della mala gestione della manutenzione urbana.
Ma andiamo con ordine dal centro verso la periferia. Il castello Tramontano è chiuso da anni e non è possibile visitarlo nonostante sia stato quasi completamente ultimato al suo interno. Non si capisce perché il Comune non lo abbia affidato alla gestione di qualche cooperativa lasciando invece che il degrado e l’abbandono la facciano da padroni non solo intorno al maniero, ma anche nel parco adiacente, regolarmente aperto e fruibile, dove ci sono rischi e pericoli per i visitatori. In questo scenario paradossale i turisti che amano scoprire le bellezze di Matera si infilano in quello che è ancora il cantiere del castello. Entrare nel fossato del castello e percorrere il sentiero che una volta doveva contenere l’acqua è un gioco da ragazzi visto che la recinzione è divelta da mesi. All’interno del fossato dove l’erba è alta un metro c’è di tutto: spazzatura, masserizie e persino cartelli informativi della Soprintendenza divelti, abbandonati ed inghiottiti dall’erba. I turisti indisturbati ed ignari passeggiano nel fossato del castello che dovrebbe essere interdetto e chiuso perché area di cantiere. Ma i guasti e i rischi non finiscono: nel parco del castello un palo della luce è stato divelto e giace a terra da mesi con i fili elettrici in vista che potrebbero rappresentare un serio rischio per i bambini che lì giocano. Lo stesso dicasi per tombini sprofondati ed abbandonati così da tempo. Ma i problemi di abbandono non riguardano solo il centro cittadino meta dei turisti, ma si ripetono in periferia. Al quartiere Arco da oltre venti giorni due grossi tombini che si trovano nei pressi dell’incrocio tra via Rosario Livatino e via Marco Biagi sono saltati. La furia delle piogge delle scorse settimane ne hanno sconquassato la sede ed ora risultano malamente appoggiati sul buco di fogna che dovrebbero chiudere. I cittadini ci segnalano che intere colonie di topi escono ed entrano da questa grossa condotta di scarico di cui nessuno si occupa da oltre tre settimane. Il comune si è limitato a segnalare il pericolo con una transenna lasciando aperto il varco che rappresenta un pericolo per la circolazione stradale e pedonale. Così se una parte della città pensa a farsi bella come una battona, altre zone centrali e periferiche scontano le conseguenze quotidiane di un degrado come contrappasso di questo finto imbellettarsi.