- Redazione
- Venerdì, 18 Maggio 2018 11:37
La Basilicata è tra le 7 regioni italiane con il più alto tasso di povertà educativa che colpisce bambini e ragazzi, ovvero quella condizione che li priva delle opportunità necessarie per apprendere, sperimentare e coltivare le proprie competenze e aspirazioni.
Ề quanto emerge dal nuovo indice di povertà educativa (IPE) contenuto nel nuovo rapporto “Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia” diffuso oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – in occasione del lancio della campagna Illuminiamo il futuro.
La Basilicata si posiziona infatti al settimo posto della classifica delle regioni italiane con il più alto tasso di povertà educativa, dopo Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo, territori in cui i minori sono maggiormente privati della possibilità di sviluppare percorsi di resilienza determinanti per superare ostacoli e condizioni di svantaggio iniziali.
Dal rapporto di Save the Children emerge che l’Italia, nel suo insieme, è un Paese vietato ai minori, dove quasi 1 milione e trecentomila bambini e ragazzi – il 12,5% del totale, più di 1 su 10 – vivono in povertà assoluta, oltre la metà non legge un libro, quasi 1 su 3 non usa internet e quasi il 43% non fa sport. Ma, soprattutto, un Paese dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali, sebbene siano moltissimi i luoghi abbandonati e inutilizzati che potrebbero invece essere restituiti ai bambini per favorire l’attivazione di percorsi di resilienza, grazie ai quali potrebbero di fatto raddoppiare la possibilità di migliorare le proprie competenze.
Oltre a segnalarsi nella metà alta della classifica sulla povertà educativa, la Basilicata mostra il fianco anche su altri aspetti connessi. Nella Regione, infatti, l’accesso agli asili nido o ai servizi per la prima infanzia è ristretto ad 6 bambini su 100 ed è al di sotto della media nazionale che si attesta al 12,6%, e quando si entra alla scuola primaria nella metà delle classi (50,6%) non c’è il tempo pieno, una carenza che si amplifica passando alle secondarie dove il 70% delle classi risulta priva di questa opportunità.
Allargando lo sguardo all’educazione informale, quasi la metà dei minori non fanno sport o non leggono libri e 1 su 4 non naviga su Internet.
“La resilienza di bambini e adolescenti è ulteriormente penalizzata dall’abbandono e dal degrado in cui versano tantissimi spazi pubblici, che invece potrebbero fare la differenza ed essere utilizzati dai minori che vivono in contesti svantaggiati per svolgere attività sportive, artistiche e culturali. Luoghi che per tanti di loro potrebbero rappresentare un’opportunità reale per riscattarsi, uscire dalle difficoltà più forti di prima, migliorare i loro risultati scolastici e coltivare capacità, sogni e aspirazioni. Dobbiamo fare di tutto per restituire ai minori questi luoghi e per incentivare la loro capacità di resilienza, la loro volontà e determinazione a nuotare contro corrente, a superare le onde degli ostacoli che sono costretti ad affrontare ogni giorno e a spezzare così finalmente il circolo vizioso della povertà”, ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
In occasione del rilancio della campagna Illuminiamo il futuro - giunta al suo quinto anno e attiva dal 12 maggio - Save the Children lancia oggi una petizione on line – disponibile su www.illuminamoilfuturo.it – per chiedere che tutti gli spazi abbandonati, spesso lasciati nel completo degrado, vengano restituiti ai bambini e siano dedicati ad attività sportive, educative e culturali gratuite. La mobilitazione, accompagnata sui social dall’hashtag #italiavietatAiminori, è associata ai 10 luoghi vietati ai minori in Italia, individuati dall’Organizzazione con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti spazi sottratti ai minori nel nostro Paese. Tra questi L’Aquila, la città simbolo vietata ai minori – ma anche agli adulti – che a nove anni dal terremoto vede ancora i bambini e i ragazzi privati della possibilità di tornare a studiare nelle loro scuole e degli spazi educativi e ricreativi di cui hanno bisogno; e il Parlamento, il luogo per eccellenza dove troppo spesso i diritti dei minori vengono ignorati e la loro voce resta inascoltata.
Nell’ambito della campagna, inoltre, a partire dal 14 maggio è prevista una settimana di mobilitazione, con centinaia di eventi e iniziative in tutto il Paese, da nord a sud, in cui saranno coinvolte tantissime realtà locali, associazioni, scuole, enti e istituzioni culturali che anche quest’anno hanno scelto di essere al fianco di Save the Children per sensibilizzare e informare sul tema del contrasto alla povertà educativa che colpisce bambini e ragazzi e sull’importanza di attivare comunità educanti.
Numerose le iniziative che si terranno anche in Basilicata tra cui, solo per citarne alcune, l’evento “Sotto lo stesso cielo” – il 19 maggio alle ore 20.30 presso il Planetario Osservatorio Astronomico di Anzi, in provincia di Potenza, per favorire la riflessione sulla povertà educativa a partire dalle bellezze del cielo; oppure la visita gratuita per tutti i bambini in condizioni di povertà economica ed educativa di un percorso tematico dedicato alla geologia, promosso da Il Micromondo il 18 maggio, in occasione della Giornata internazionale dei musei, in Via Domenico Di Lascio, 13 - Località lago Sirino – a Nemoli, nel potentino.
L’elenco di tutte le iniziative sul sito www.illuminiamoilfuturo.it