- Antonella Sabia
- Lunedì, 09 Aprile 2018 12:56
A Potenza si sogna ad occhi aperti. Qualcuno più cauto, altri già con la testa in categorie superiori, ieri si è vissuta la giornata perfetta: vittoria di misura a Gravina, con la rete di Giuseppe Siclari al 18’ del primo tempo, mentre allo Iacovone, il Taranto battendo la Cavese per 2-1, consegnava le chiavi della C al Potenza.
E poi il ruggito degli oltre 1600 leoni sugli spalti del Vicino di Gravina, gli stessi che alle 19 hanno accolto la squadra al rientro al Viviani, continuando a cantare senza sosta.
Nulla ancora è stato fatto, ma un’intera città è più viva che mai. È stata vinta la 23a gara stagionale, forse la più sentita, una gara che ha convinto tutti proprio perché poteva essere decisiva. È stato ripristinato +8 sulla Cavese che fa respirare e vedere il traguardo sempre più vicino.
“Le partite importanti non le sbagliamo mai”, aveva ripetuto ancora una volta mister Ragno, venerdì nella conferenza pre gara, così è stato, ma ha voluto mantenere ancora una volta i piedi saldi affermando che mancano ancora due mattoncini per il castello su cui poter scrivere Serie C, aspettando così che anche la matematica dia ragione a questo Potenza.
Atteggiamento giusto in campo e festa liberatoria sul bus e al Viviani. Questa squadra fa sognare i suoi tifosi, e migliaia di tifosi sempre pronti a ricompensarli. In casa e fuori casa, per tutta la stagione, ringraziando anche questa società che sin dal primo giorno si è impegnata su tutti i fronti.
Dal presidente Caiata l’invito a riempire il Viviani anche mercoledì sera, alle 20.30 per la semifinale di andata della Coppa Italia, contro il San Donato Tavarnelle. Il Potenza ha infatti anche un altro obiettivo per cercare di entrare nella storia e mettere la parola fine ad anni di assoluto buio.