- Redazione
- Sabato, 16 Marzo 2024 08:34
Cari Contro-Lettori,
sarà per la vicinanza della nostra redazione con la Stazione, ma ultimamente l’immaginario ferroviario ci ispira moltissimo.
E, se parliamo di elezioni regionali, fra il centrodestra che sferraglia “a tutto gas” e il centrosinistra che -partito come un razzo e arrivato col “no” a Chiorazzo- alla fine si butta sull’oculistica, si può senz’altro dire che questa tornata elettorale ha la suspense cinetica di “Quel treno per Yuma”.
Che poi, anche se le liste non sono ancora ufficializzate, a parte i big competitor -e cioè il riconfermato Bardi e la “new entry” (ma poi, dicono i maligni, nemmeno tanto “new”) Lacerenza (che, al momento di andare in stampa, è già parecchio "traballante")- i cittadini più scaltri, del clima da “campagna elettorale” se ne sono accorti già da un po’ (e non solo per le fughe in avanti del citato Chiorazzo, che dopo mesi di tarantelle alla fin fine ha ancheggiato sul “passo di lato”).
Basta guardare i vari notiziari: in Città le “inaugurazioni” si susseguono a ritmo serrato, addirittura si presentano alla stampa strutture non ancora completate, ma con quel tanto di pavimento bastevole alla passerella di amministratori in attesa di riconferma, e a politici di minore rango che mirano al salto della quaglia (dal Comune alla Regione), ma che per il momento spalleggiano e spintonano per un posto al sole a favor di telecamera.
In tutto questo, ci sono i sedicenti “delusi”, “scandalizzati” e/o “sconcertati”, dalle scelte “di vertice”, nella loro corrente (per usare un termine molto ampio) di provenienza, ma che in realtà -orario ferroviario alla mano- stanno studiando la coincidenza del miglior treno possibile, ciascuno di loro col proprio bel fagottello di voti, da spostare -previa vettura merci- da qui o di lì, a seconda della convenienza.
Con l'arrivo delle liste vere e proprie, aspettiamoci però, oltre ai due aspiranti capistazione principali, anche qualche altro personaggino (politicamente parlando) senza alcuna reale speranza di Premierato, se non quella -immaginiamo- di agguantare qualche postarello da qualche parte nella meravigliosamente vasta e nera galassia politico-burcratica-amministrativa lucana, anche questi promettendo di spostare -o, alternativamente- minacciando di sottrarre, preferenze.
Tuttavia, ragazzi, la politica intrallazzatoria è arte assai complicata e sconosciuta ai più (ovvero a quelli che NON intrallazzano), e quindi si può lecitamente immaginare, che pur nel ricco bestiario descritto sin qui, non manchino coloro che, a dispetto di quanto affermato in pubblico, nel privato meditano un delitto in stile “Assassinio sull’Orient Express”, ovvero una coltellata ciascuno, tra il lusco e il brusco, e l’amico/nemico è bello che fottuto in vagone letto. Alla fine sono stati tutti, e non è stato nessuno.
D’altronde, come avrebbe detto proprio il detective Hercule Poirot, è tutta questione di “celluline grigie”.
Walter De Stradis