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Cari Contro-Lettori,

la campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali è entrata nel vivo: cioè, si fa per dire, visto che finora si è parlato prevalentemente di chi avrebbe militato dove, di chi avrebbe abiurato chi, e di chi si sarebbe spostato da qui a lì. E’ questo un gioco in cui si sa da dove si inizia, ma non si sa dove si va a finire. I tempi di Almirante, Berlinguer e Aldo Moro sono passati da un pezzo, al pari di quelli di Giannini, Zaccarelli e Chinaglia – giusto o sbagliato che sia, è bene convincersene pertanto sarebbe auspicabile che gli elettori da un lato, e coloro che vogliono essere eletti dall’altro, parlino al più presto di “temi” pratici che interessano i Lucani. E oggi il Berlusca sarà a Potenza, per la prima volta nella storia, voglioso di inculcare un po’ di “viagra” elettorale soprattutto agli indecisi, magari quelli un po’ ammosciati e con la “libido” politica in calo. Altre visite di “big” nazionali (Salvini, Di Maio, Bersani) sono attese nei prossimi giorni, in questa Terra in cui presto si consumerà la competizione elettorale più incerta di sempre. Al momento in cui scriviamo è tutto un “fiorire” di comitati elettorali, un pullulare di faccine e faccione sui “santini votivi” (soprattutto sui social, che sono gratis et amore dei, ma che sono anche una bolgia digitale), un susseguirsi di incontri, dibattiti, presentazioni, tavole rotonde, dirette e video su facebook, e soprattutto di sms, messaggini, whatsappate e quant’altro, con il ritorno di morti viventi -che appunto davi per deceduti da tempo- e che ora invece bussano insistentemente alla tua porta con la bava alla bocca. Senza contare quelli che, improvvisamente (e periodicamente), riscoprono un certo senso civico e riprendono a salutare, dopo anni passati (tipo gli ultimi cinque) a recitare la parte di David Gnorri quando ti incrociavano. Adesso i candidati ti rispondono al primo squillo e scopri di avere tanti amici che ti pensano con insistenza. Insomma, fino a ieri, da tipico Lucano, eri felice e non lo sapevi. Che belle, le elezioni. E mentre tutto questo bailamme si consuma per quella ventina di sedie in Viale Verrastro a Potenza, ce n’è una, in via Ridola a Matera, che reclama la sua collocazione –perlomeno ideale- al Consiglio regionale: è quella degli anziani coniugi Damiano e Maria, sulla quale –al cospetto di passanti e turisti- hanno posto una ciotola per chiedere l’elemosina. Perché non ce la fanno più e si sentono abbandonati dalle istituzioni. Pensate che a loro freghi qualcosa di chi una volta era missino, comunista, democristiano e adesso non lo è più?
Walter De Stradis