- Walter De Stradis
- Sabato, 19 Gennaio 2019 09:06
Cari Contro-Lettori,
oggi è il grande giorno di Matera 2019. Finanche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (con opportuno lasciapassare di Gigi & Matt), dovrebbe affiancare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella cerimonia inaugurale dell’anno della città dei Sassi come Capitale europea della Cultura. Lo ha confermato il presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce. Intanto in città ferve l’attività in vista della cerimonia, in diretta su RaiUno dalle 19. In piazza San Pietro Caveoso si è lavorato alacremente alla costruzione del palco sul quale saliranno gli ospiti della manifestazione (la diretta televisiva sarà guidata da Gigi Proietti: è infatti scientificamente dimostrato, vedi ultimo Capodanno Rai, che gli artisti agèe resistono meglio al freddo lucano). Abbandonando però, per una volta, il consueto piglio satirico, ci piace immaginare che dalla piazza a un certo punto possa partire, sferragliante e sfumacchiante, un razzo retrofuturista. Sì, un missile come quello di “Viaggio nella Luna” di George Méliès (film muto del 1902, recentemente “rivisitato” in maniera originale dal regista romano Luigi Cozzi): per intenderci, il famoso bolide che a un certo punto del celebre film finisce dritto nell’ “occhio” del nostro Satellite. Ci piacerebbe che questa piccola astronave –con a bordo, idealmente, la Basilicata migliore- possa bruciare nella sua scia tutti i liquami, i gas, le puzze e gli umori marci che ci trasciniamo dietro da anni: clientelismo, asservimento, rassegnazione, menefottismo, tuttappostismo, populismo, qualunquismo, vigliaccheria, corruzione, raccomandazione, inquinamento (ambientale e non solo), furberie e altre schifezze varie. Ci piacerebbe che questo piccolo nostro razzo arrivasse dritto nell’occhio di chi (qui come al Nord) è convinto (o gli fa comodo crederlo e farlo credere) che la nostra Basilicata non ce la possa fare. Questa sera, infatti, non saranno pochi gli occhi a lacrimare, e non solo per la commozione (anche perché, una “passerella” di questo genere non torna più, ahi ahi). «Dall’Italia me lo sarei aspettato, ma un’attenzione internazionale così incredibile no –afferma il Direttore della Fondazione Paolo Verri nell’intervista all’interno- Credo sia un risultato veramente storico non solo per Matera, ma per il Paese». Come si suol dire: e scusate se è poco. La Basilicata, insomma, sta ancora “dando”: è arrivato anche per noi il momento di passare alla cassa. Ps: Attenti, però, c’è sempre quel famoso detto nostrano a proposito del razzo che, partito in un certo modo, poi arriva in tutt’altra guisa…
Walter De Stradis