- Walter De Stradis
- Sabato, 24 Marzo 2018 09:03
Cari Contro-Lettori,
nevica, governo ladro (si fa per dire, aspettiamo almeno che lo formino), e i politici lucani sono seduti su una poltrona di ghiaccio. Regione Basilicata, Comune di Potenza e Comune di Matera, messi improvvisamente di fronte a uno specchio di vetro (meglio specificare, perché da noi vanno di moda gli specchi di legno), si agitano nel sonno, chiedendosi di che morte dovranno morire. O di che vita potranno vivere. Nel frattempo, con altre elezioni sinistramente (non per colore politico) vicine, c’è chi comincia a togliersi (più di un) qualche sassolino dalla scarpa. Certo, qualche lettore (per strada, su Facebook o su altro) potrebbe anche obiettare (non del tutto infondatamente, per la verità) che un Filippo Bubbico (che abbiamo intervistato a pranzo) adesso fa la giovincella del noviziato dopo aver fatto parte del sistema politico per decenni; che adesso è un tantino incazzato perché –per la prima volta dopo 25 anni non è stato eletto. E via così. Sì, è assai prevedibile che ciò accada: è successo spesso, infatti, proprio al suo sodale di LeU, il diabolico Folinik, che di frequente ne ha dette di tutti i colori su quella che i grillini chiamano casta. Ma, lo stesso, avvaliamoci per un attimo di un modus operandi adottato da alcuni fra i cosiddetti archeologi o storici eretici: “facciamo finta”. E allora, facciamo finta che per davvero “Non c’è creazione nella Bibbia” (per citare un controverso bestseller dello studioso di lingua ebraica Mauro Biglino), facciamo finta che per davvero le piramidi di Giza non le hanno erette gli antichi Egizi (come dicevano a “Mistero” su Italia 1) e facciamo pure finta che sia vero ciò che un ex Governatore e Viceministro come Bubbico (nell’intervista a pranzo) afferma: che c’è stato «un certo cortocircuito tra politica e affari, tra iniziative individuali e iniziative collettive»; che in Italia «chi non è stato mai indagato, pur avendo magari rubato, può fare la parte del soggetto irreprensibile»; che nell’azione di governo non manca mai chi promuove «iniziative magari in conflitto con l’interesse pubblico o la legalità ». Facciamo dunque finta, per un attimo, che tutte queste cose siano vere (e non, invece, solo frutto della fantasia, del complottismo, o magari di un’elezione andata male). Risultato? Ci sarebbe di che riflettere. E in abbondanza. Buona camicia a tutti.
Walter De Stradis