editoriale 1002

Cari Contro-Lettori,

poiché Potenza e Matera NON SONO Los Angeles, o New York (al di là di quello che possa farci credere qualcuno), i nostri “Divi di Hollywood”, da sempre, sono i politici. In mancanza di attori o cantanti o presentatori Tv da poter incontrare nei ristoranti e locali “in”, o sulle spiagge più esclusive, il nostro inconscio collettivo – perennemente alla ricerca di culi da baciare e di ego striminziti (specie in politica) da gonfi are- li ha rimpiazzati con presidenti, assessori e consiglieri assortiti. Sempre sui giornali, sempre in giacca e cravatta, sempre sorridenti, abbronzati, laccati e tirati. I loro “autografi ” vengono vergati con spocchia su determine, delibere, ordinanze, decreti e quant’altro. E sempre di “concessione” al “popolo” si tratta. Il più delle volte, almeno. E loro lo sanno. Ci sbagliamo? Non è così? Noi Lucani, cioè, ci siamo finalmente destati e non ci facciamo più intimidire dall’ “autorità”, né –tantomeno ci lasciamo “fascinare” dal Potere? Può darsi, ma allora qualcuno dovrebbe sociologicamente spiegare cosa rappresenta il successo “hollywoodiano” riscontrato dall’inaugurazione di alcuni comitati elettorali, zeppi di gente fi no all’inverosimile. In alcuni casi sembra sia andato addirittura in tilt il traffico. E sempre quel qualcuno, già che si trova, farebbe altrettanto bene a leggere la lettera di Marietta Di Sario che pubblichiamo all’interno. Disabile al 100%, e costretta anche lei ad abbandonare la nostra regione, la donna richiama bruscamente i politici e gli aspiranti tali –come se li tirasse letteralmente per la giacca inamidata- a guardare qui in basso, giù dal tempietto tappezzato di soldi che è sulle nostre spalle, dove brulicano quei fessi che li votano, e non pensare solo a cambi di casacca, coalizioni, percentuali, statistiche, previsioni e proiezioni sul LORO futuro. «Con questa lettera –scrive Marietta, protagonista di una vicenda a dir poco singolare- voglio chiedervi di aprire gli occhi e il cuore sulla dolorosa e gravissima realtà dei disabili gravi e dei familiari che li assistono, specie in questo momento di elezioni dove sembra che i politici facciano a gara a gettarsi fango addosso senza soffermarsi sulle vere esigenze di una parte di popolo che sembra invisibile, solo un numero, ma c’è».
Meditate, gente. Meditate.

 

Walter De Stradis