- Redazione
- Giovedì, 02 Gennaio 2025 09:57
Spizzichi e bocconi: il più delle volte, le compilation postume che collezionano avanzi, scarti o recuperi di magazzino questo sono, spizzichi e bocconi. Ma il caso di questo doppio cd edito da Squilibri, e dedicato a Piero Ciampi, è quello di un succulento tesoro nascosto e riportato alla luce, una prelibatezza per i palati fini della musica e della poesia.
"Siamo in cattive acque", raccolta curata dal massimo esperto ciampiano, Enrico De Angelis, ci restituisce, infatti, l'artista livornese senza filtri: quello delle prove non destinate al pubblico, dei scrivi-e-canta, della sincerità compositiva, della voce come polaroid istantanea, dell'atto creativo colto al momento del parto.
Ben trentadue canzoni di cui undici (e scusate se è poco), del tutto inedite, e altre ventuno, anch'esse mai ascoltate prima, qui presenti come varianti di canzoni già note, anche se con significative differenze rispetto alle versioni pubblicate. Si tratta, insomma, a volte di registrazioni definite negli arrangiamenti e nell’orchestrazione, altre volte di provini, ma sempre e comunque interpretate da un Ciampi immortalato via via nei suoi vari "mood" espressivi, e relative evoluzioni, o anche involuzioni, se vogliamo. Perché Ciampi, scomparso premautramente a quatantacinque anni dopo una vita difficile che ha fatto la gioia degli esegeti alla continua cerca di "artisti maledetti", era anche e soprattutto questo: un artista da prendere o lasciare, ma che difficilmente poteva cogliere nell'indifferenza l'ascoltatore, seppur in un Paese di fruitori "distratti" e facilmente “distraibili”, qual è notoriamente il nostro.
Questa indispensabile e insperata raccolta di canzoni inedite, in qualche modo ha anche a che fare col ritrovamento di una vecchia agendina di Ciampi (in cui aveva appuntato una possibile tracklist di un album a venire, intitolandolo per l’appunto "Siamo in cattive acque"), come se fossimo in un giallo di Simenon, ambientato in quella Parigi, nei cui locali il Nostro si era esibito come 'l’Italiano".
Il doppio cd che emerge da questo porto delle nebbie, spiegano i tipi della SquiLibri, riguarda essenzialmente due fasi della vita artistica del cantautore livornese: il breve periodo, pressoché sconosciuto, in cui nel 1967 lavorò col musicista genovese Elvio Monti e la più assidua collaborazione negli anni Settanta con Gianni Marchetti. A quest’ultimo periodo risalgono anche gli studi preparatori per l’album di Nada del 1973, "Ho scoperto che esisto anch’io", con brani che sono i palesi progenitori delle canzoni poi pubblicate. ma anche due completamente inediti, e interpretati tutti da Piero Ciampi al femminile, come se a cantare fosse per l’appunto Nada (già di per sé, un dettaglio del genere rende inestimabile questo misterioso pezzo del corpus ciampiano).
Più in generale, ce n’è più che a sufficienza per poter parlare, a pieno titolo, di una pubblicazione imprescindibile per un qualsivoglia racconto veramente completo dell'uomo/cantautore/poeta Ciampi e, più in generale, della storia della musica d'autore nel nostro Paese.
Walter De Stradis