- Antonella Sabia
- Sabato, 13 Aprile 2019 09:58
Ha fatto registrare 125mila presenze da 145 nazioni, in linea con l’edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati. Si sono chiusi così mercoledì, i cancelli di Veronafiera, dove si è tenuto l’ormai consueto Salone Internazionale dedicato al vino e ai distillati.
La 53a edizione di Vinitaly è stata la più grande di sempre: 4600 espositori da 35 nazioni su oltre 100 mila metri quadrati, sotto i riflettori della politica europea e nazionale. In Italia si beve meno, rispetto a 20 anni, ma lo si fa bene e in maniera più responsabile. È quanto emerso da una indagine (Mercato Italia – Gli italiani e il vino) realizzata da Vinitaly con l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, in cui è stata stimata una media di 2-4 bicchieri a settimana, per un valore al consumo di 14,3 miliardi di euro (dato 2018). Con 27 cantine, ubicate nel Padiglione 11, anche la nostra Basilicata ha preso parte al più importante evento dedicato al mondo del vino, supportati da APT Basilicata e dai sommelier dell’AIS Basilicata. “È ora di bere Basilicata” lo slogan che campeggiava tra gli stand in cui si è potuto assaggiare Aglianico del Vulture DOC e Aglianico del Vulture Superiore DOCG, IGT Basilicata, Primitivo di Basilicata, Matera DOC, Grottino di Roccanova DOC e vino biologico. La previsione di produzione nel 2018/2019 è pari a circa 48,5 milioni di ettolitri, con oltre 1000 ettari dedicati alle DOP, altrettanti alle IGT, specializzazione nei vini biologici con il 49% (seconda regione in Italia) di superficie coltivata ad essi dedicata: sono solo alcuni dei dati resi noti dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Basilicata.
Presso il padiglione Basilicata, abbiamo incontrato martedì l’Assessore Luca Braia a cui abbiamo chiesto quale ruolo gioca la nostra piccola regione all’interno di un grande evento di portata internazionale: “Da qualche anno un ruolo sorpresa, perché ha recuperato una centralità nei padiglioni più importanti della fiera e una capacità di mostrarsi in maniera rinnovata, giovane, e soprattutto collettiva. 27 aziende rappresentano il nostro punto di forza e la qualità delle produzioni e anche l’APT è presente per promuovere il territorio lucano. Stiamo avendo grande riscontro e sono molto contento di questo trend, vedo che operatori nazionali e internazionali si susseguono e c’è un grande interesse anche tra i buyer, commissari ed esperti che si stanno alternando negli spazi istituzionali per degustare i nostri prodotti e conoscere anche le caratteristiche di produzione e del territorio”.
Diverse iniziative si sono tenute presso lo stand Basilicata: nella giornata di apertura di Vinitaly 2019, la presentazione del Congresso nazionale di Assoenologi che si terrà a Matera, con diverse delegazioni di buyer anche stranieri che sono stati ricevuti nelle giornate di presenza in fiera; mentre lunedì si è tenuta un’iniziativa a cura dell’Associazione “Donne del Vino”. Fuori dallo stand, invece, una masterclass a cura di Giancarlo Gariglio giornalista esperto di vino, curatore di slow wine, che ha proposto una degustazione alla cieca di 8 vini rappresentativi del territorio lucano. Ad accogliere visitatori, dare consigli e informazioni sul mondo del vino, anche una delegazione di sommelier lucani dell’Associazione Italiana Sommelier.
Così il presidente AIS Basilicata, Eugenio Tropeano: “È una manifestazione impegnativa e come AIS abbiamo un ruolo importante: siamo ambasciatori del territorio, non facciamo altro che coadiuvare i produttori nel raccontare il vino e le eccellenze enogastronomiche e vitivinicole della Basilicata. C’è ancora molto da lavorare, ma il bilancio è molto positivo, stiamo riscontrando un grande interesse per la Basilicata, che cresce di anno in anno, perché il nostro Aglianico e le nostre DOC iniziano a essere riconosciute a livello nazionale
dai wine lover”.