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Che la primavera sia arrivata ormai da un po’, ce lo dicono i tanti alberi in fiore e l’erba che vediamo intorno a noi. Forse troppa. Facendo un giro, infatti, per le vie cittadine, la nostra attenzione (e quella dei nostri lettori) è caduta sulle tante aree verdi pubbliche, aiuole, rotatorie e aree attrezzate, dove erba incolta mista a rifiuti si sta impossessando anche dei marciapiedi, e nessuno pare interessarsi, restando così non solo abbandonate a se stesse, ma diventando un pericolo per i cittadini con il caldo alle porte.

Suddette aree –o meglio, alcune di queste- erano state interessate più di un anno fa da una manifestazione di interesse propalata dal Comune, indirizzata a cittadini, organizzazioni di volontariato, parrocchie e operatori privati, per ottenerne l’affidamento in adozione (fermo restando la natura di superficie pubblica, accessibile a tutti e soggetta alla normativa urbanistica comunale), e tenerle in stato di decoro, oltre a poter organizzare iniziative finalizzate alla sensibilizzazione sull’uso consapevole degli spazi verdi. “Non è voler delegare la manutenzione ad altri”, specificò il Sindaco durante la presentazione del progetto, “bensì la volontà di avvicinare i cittadini ai propri spazi, sentirli propri e averne cura”. E la risposta è stata importante da parte della comunità, considerando quanti cartelli oggi si trovano esposti in queste aree (di associazioni, privati e pubblici che hanno scelto di adottare un’area verde), ma tante sono anche le segnalazioni arrivate alla nostra redazione, in cui si chiede come mai se è stata firmata una convenzione, alcune (non tutte) di queste aree verdi continuano a essere in stato di abbandono e/o di incuria. Molti si sono chiesti inoltre come mai il Comune ha deciso ad un certo punto di far pagare la gestione del verde agli affidatari (seppur con cifre non certo alte), se poi in città si continuano ad avere disservizi, dai bagni pubblici alle scale mobili. Come vengono gestite dunque queste aree?

Intanto, è emerso che i cartelli esposti nelle diverse aree verdi, cartelli pubblicitari ovviamente, sono stati affissi dietro pagamento di un compenso (una sorta di canone annuale, tra 35 e 39 euro a cartello, di dimensioni non superiori a 0,60mq ogni 50 mq). Pare inoltre che gli uffici comunali preposti, proprio in questi giorni stiano contattando quanti hanno avuto in adozione questi spazi, per avere una conferma dell’interesse a curare le aree assegnate, nonché richiedere il pagamento di un nuovo compenso per l’anno in corso.

C’è sicuramente molta confusione, e a confermarlo sono proprio alcuni di loro, gli affidatari, che sono rimasti perplessi rispetto alla nuova richiesta di pagamento “della pubblicità” (specie perché negli anni passati, a quanto ci riferiscono, era gratis), e ufficialmente stanno attendendo il rinnovo della convenzione per l’affidamento delle aree per questo nuovo anno, prima di procedere allo sfalcio dell’erba. Perplessità che avrebbero spinto alcuni cittadini, associazioni e privati a scegliere di lasciare le aree verdi a loro assegnate, a causa delle spese, ritenute eccessive, a loro carico (tra pubblicità e ingaggio di una ditta esterna che si occupi della manutenzione).

A questo punto, viene da chiedersi, a chi giova dunque proporre queste iniziative, se parte della città rimane in disordine? Ma soprattutto, il Comune effettua sopralluoghi nelle suddette aree affidate come previsto dalla convenzione? Non si è in grado, con mezzi propri, di badare al verde cittadino?

Abbiamo provato a contattare gli Uffici preposti, ma la telefonata è andata a vuoto. Gli interrogativi, al momento, rimangono ma continueremo ad occuparcene nelle prossime settimane.

Antonella Sabia